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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

L'uccisione di Giovanna, i delitti di mafia, la follia e il sangue tra ragazzi

Tutti gli omicidi del 2022 in provincia di Foggia: quattro sanseveresi uccisi, due delitti a Orta Nova, cinque a Foggia, il femminicidio di Apricena, l'uccisione di padre e figlio di Cerignola e la morte di un agricoltore 59enne di Manfredonia

Quattordici omicidi, quindici vittime, due piani omicidiari nei confronti di un imprenditore e di un collaboratore di un'azienda agricola sventati dalle forze dell'ordine. Numerosi agguati falliti, tra cui quello di Ivan Narciso, ferito il 21 ottobre in viale Europa. E' questo il bilancio dell'anno che volge al termine, relativamente alle morti violente nella terra della 'Quarta Mafia', dove si uccide con modalità sudamericane e dove il livello di aggressività tra i ragazzi ha raggiunto un punto di non ritorno. Delitti di mafia, giovani uccisi per futili motivi o per gelosia. Altri ancora, come nel caso di Orta Nova, verosimilmente per vendetta. 

Il femminicidio di Apricena

E' ancora sotto choc Apricena, per il femminicidio di Giovanna Frino ad opera del marito Angelo Di Lella. La donna, 44enne, è stata assassinata mentre in casa c'era la figlia 17enne. Secondo quanto accertato, anche tramite la testimonianza di alcuni vicini e conoscenze, i litigi tra i due erano sempre più frequenti, alimentati dalla gelosia dell’uomo e dallo stato di ‘prostrazione psicologica’ derivante alla perdita del lavoro dell’uomo, ex guardia giurata che faticava a trovare una nuova occupazione. La tragedia si è consumata intorno alle 12 del 16 dicembre in un appartamento di via Saragat. 

Gli omicidi a Foggia

Il 27 novembre Nicola Di Rienzo, con pregiudizi per reati contro il patrimonio e spaccio di sostanze stupefacenti, è stato ucciso con cinque colpi d'arma da fuoco presso il parco 'Rosa Rosa' nei giardini antistanti la chiesa Beata Maria Vergine Madre. Il giovane reo confesso del delitto era già ben inserito in un contesto dedito alla commissione di reati. Il movente del litigio sfociato nell'omicidio risiederebbe, pertanto, in precedenti attriti tra i due giovani per motivi legati alla gestione di affari illeciti

Il 3 novembre, nei pressi di un chiosco di viale Giotto, Agostino Corvino, nipote del boss Tolonese, è stato crivellato di colpi e ucciso mentre insieme alla sua compagna stava festeggiando 50 anni (chi era).

L'11 luglio, in via Lucera, Alessandro Scopece, titolare 37enne di un autolavaggio con precedenti per droga, è stato assassinato nei pressi della parrocchia Sacro Cuore davanti a tanti ragazzi impegnati in quel momento nei giochi estivi.

Sempre nel capoluogo dauno, il 17 maggio, davanti al carcere di via delle Casermette, è stata interrotta l'esistenza di Alessandro Scrocco. Il 32enne era un sorvegliato speciale in regime di semilibertà dal luglio 2020. Stava scontando una pena a 16 anni e due mesi per l'omicidio di Giuseppe Speranza avvenuto il 2 gennaio 2010 nei pressi della chiesa Sacro Cuore del Rione Candelaro, maturato dopo un violento litigio scoppiato la notte di Capodanno. Stava scontando l’ultima parte della sua pena attraverso i servizi sociali: dal lunedì al venerdì al Banco Alimentare, il martedì e il giovedì pomeriggio presso la parrocchia di Gesù e Maria. Tutte le sere rientrava in carcere. Esattamente così come stava facendo la sera dell'omicidio.

In via Silvio Pellico, la sera del 25 marzo, Roberto Russo, 52enne foggiano con precedenti per stupefacenti, mentre era fermo all'interno della sua auto, è stato affiancato dai killer e ucciso sul colpo. Nel febbraio 2020, comparve in un servizio de 'Le Iene' in cui si affrontava il tema della mafia in città.

I sanseveresi uccisi

La notte del 28 ottobre, nella città dell'Alto Tavoliere, un uomo sulla sessantina affetto da una grave patologia, ha accoltellato a morte il padre 98enne (continua a leggere).

Il 13 agosto, il 52enne Maurizio Cologno, è stato freddato da almeno tre colpi d’arma da fuoco esplosi da distanza ravvicinata nei pressi di uno stabilimento balneare in località Punta Pietre Nere di Marina di Lesina.

La sera del 18 luglio, tra via Lucera e via Ferrini, un tentativo di chiarimento tra un 16enne e un 17enne si è trasformato in tragedia provocando la morte di Francesco Pio D'Augelli, ucciso con una coltellata infertagli all'altezza della aorta sottorenale da un minorenne tornato in libertà dopo tre mesi trascorsi nel carcere minorile di Bari con l’accusa di omicidio, con il quale la vittima si era data appuntamento per fare chiarezza sullo scambio di messaggi che pochi mesi prima l’accoltellatore aveva scambiato con la fidanzata di lui, nonché a poche ore dal litigio verbale avvenuto tra i due la notte tra sabato 16 e domenica 17 luglio in un lido di Marina di Lesina (la ricostruzione dell'omicidio).

L’8 aprile era toccato al 30enne Salvatore Lombardi, il 29enne pregiudicato ucciso in un giardino pubblico tra via Tommaso Forte e via Fortore, per il quale, con l'accusa di omicidio volontario, è stato fermato un 17enne. Il giovane, dopo aver fissato un appuntamento con la vittima e aver consumato presso l'esercizio commerciale, ha esploso 7 colpi d'arma da fuoco calibro 7.65, cinque dei quali hanno colpito Lombardi al volto e alla testa, rinvenuto a terra in una pozza di sangue. "Mi hanno riferito che non appena fossi diventato maggiorenne mi avrebbe ucciso”, avrebbe detto nel corso dell’udienza di convalida del fermo davanti al gip del tribunale di Bari.

Gli omicidi a Orta Nova

Ad Orta Nova, dove il 13 ottobre si è insediata la commissione d’accesso antimafia, si sono verificati due cruenti omicidi a distanza di un mese l’uno dall’altro. Entrambi verosimilmente collegati: l'uccisione di Andrea Gaeta, assassinato per motivi di gelosia la notte del 3 settembre in via Saragat dal reo confesso Mirko Tammaro, e l'agguato in cui ha perso la vita Lorenzo Gerardo Tammaro, padre di Mirko, ucciso nei pressi della sua abitazione di via Salvo D’Acquisto il 3 ottobre, presumibilmente come risposta alla morte del figlio ventenne del presunto boss della città dei Cinque Reali Siti.

Gli altri delitti

Il 30 luglio, nelle campagne tra Cerignola e Manfredonia sono stati assassinati Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio di 58 e 27 anni. Per il fatto gli agenti della squadra mobile di Foggia, con i colleghi del commissariato di Cerignola e i carabinieri della Compagnia ofantina, hanno arrestato a Trinitapoli il 45enne Giuseppe Rendina, che poi ha confessato: “Li ho uccisi io” (i dettagli).

Era già intercettato perché sospettato per l’omicidio del 12 marzo avvenuto all’esterno di un casolare di campagna in agro di Zapponeta, dove era stato trovato senza vita il corpo di Giuseppe Ciociola, agricoltore 59enne di Manfredonia, ucciso con un colpo di pistola alla nuca.

Nelle mani degli inquirenti ci sarebbero alcune intercettazioni-chiave relative al duplice omicidio. Oltre agli spari, si sentirebbero le parole di una delle vittime (“Giuseppe non dico niente a nessuno") e poi il rumore di oggetti pesanti trascinati al suolo, forse i corpi delle vittime chiusi in due grossi sacchi e occultati sotto cumuli di tubi irrigui.

I piani omicidiari

Le vittime sarebbero state di più se solo gli uomini della squadra mobile della questura di Foggia non avessero interrotto il piano omicidiario di Emiliano Francavilla & Co., il gruppo mafioso che la sera del 26 giugno, nei pressi del casello autostradale della zona Industriale, erano pronti ad ammazzare Antonio Fratianni, il noto imprenditore di Foggia che il 6 agosto verrà arrestato con l’accusa di essere l’esecutore materiale del tentato omicidio di Antonello Francavilla e del figlio 15enne del 2 marzo a Nettuno (continua a leggere).

Il 23 settembre è stato sventato l'omicidio di un collaboratore di una impresa agricola. Due soggetti, tra cui il 29enne Giuseppe Bruno, sarebbero stati incaricati di assassinarlo (continua a leggere).

Gli altri agguati

A Cerignola un 47enne, a seguito di un diverbio, ha accoltellato il genero in zone vitali del corpo.

Il 21 ottobre Ivan Narciso – recentemente condannato a 5 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione nell'ambito del processo 'Decimabis' - è stato colpito ad una spalla, forse con un fucile, nei pressi della sua abitazione in viale Europa.

La sera del 4 dello stesso mese, a Macchia, frazione di Monte Sant'Angelo, c'è stato un duplice tentato omicidio. Due i soggetti coinvolti, loro malgrado: un 30enne ferito ad una spalla e un altro soggetto rimasto illeso (da qui la contestazione doppia). Per i fatti, dopo 24 ore di ricerche, è stato arrestato Orazio Pio La Torre.

Il 1 settembre a Manfredonia, Giovanni La Torre di 45 anni, noto alle forze dell'ordine, è stato raggiunto da quattro colpi d'arma da fuoco esplosi al suo indirizzo nei pressi del Luna Park dell'area mercatale di via Scaloria, da un ragazzo, verosimilmente dopo un litigio con il figlio della vittima. Per il tentato omicidio è finito in carcere il 24enne Michele Vairo.

Il 9 agosto due persone sono rimaste ferite nei pressi di una masseria di Vieste. Il 2 giugno un uomo di 58 anni è stato ferito con due fendenti all'addome, al termine di un violento litigio, con una o più persone. Il fatto è successo a Peschici.

La notte del 14 agosto al termine di una festa di compleanno, in un locale di Borgo Segezia, dopo un litigio per futili motivi, un uomo si è allontanato da un locale per fare ritorno poco dopo a bordo di un’autovettura Fiat Grande Punto, con la quale - a folle velocità - ha tentato di investire i presenti all’esterno del locale. A farne le spese un altro cittadino straniero che era tra gli avventori e che ha riportato lesioni giudicate guaribili in 30 giorni.

Il 19 luglio in Vico I Addolorata a Cerignola, un 42enne, è rimasto ferito da un colpo di pistola. Sempre nella città ofantina, il 30 aprile, un 31enne era stato raggiunto da tre colpi d'arma da fuoco mentre si trovava davanti a una sala scommesse. Per il fatto è stato arrestato un 31enne. Rientra nel novero dei tentati omicidi il tentativo di un 26enne di investire e uccidere due fratelli a Foggia.


 

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