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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

"Pezzenti". Giornalisti attaccati per l'inchiesta su Alidaunia. Il dovere di cronaca disprezzato e ridotto a gogna mediatica

La frase pronunciata in prossimità dell'uscita del Tribunale di Foggia, pochi secondi prima che i giornalisti intervistassero l'avvocato Giulio Treggiari, difesore degli indagati di Alidaunia, al termine degli interrogatori di garanzia davanti al gip titolare dell'inchiesta Icaro

Al netto della infelice quanto ingenerosa frase pronunciata ieri all’indirizzo dei giornalisti "appostati" all'uscita del Tribunale di Foggia, che nonostante le temperature proibitive erano lì, al termine degli interrogatori di garanzia degli indagati dell'inchiesta Icaro, per dar voce agli avvocati dei loro assistiti, e al netto del clima astioso di taluni nei confronti della stampa - i cui giornalisti sarebbero dei “pezzenti” e dovrebbero vergognarsi (probabilmente per aver riportato la notizia delle misure cautelari fornendo ai lettori i dettagli dell’inchiesta) - siamo tutti d’accordo sul principio giuridico della presunzione d'innocenza, secondo il quale un imputato non è considerato colpevole fino a prova contraria. 

Molto meno, anzi nient'affatto, sul bavaglio che qualcuno vorrebbe che noi applicassimo rispetto ad alcune vicende giudiziarie, di cui non possiamo far finta di nulla. Atteso che sono di dominio pubblico e riguardano – come l’operazione Icaro - appalti pubblici. Derubricata a “gogna mediatica”, i contenuti dell’inchiesta che ha portato all'esecuzione di sei misure cautelari agli arresti domiciliari, rientrano nel diritto di cronaca al servizio dell’interesse pubblico.

Qualcuno potrà aggiungere una opinione ai fatti evidenziati, sostenendo che Alidaunia rappresenti una eccellenza del nostro territorio e che il servizio di elisoccorso svolto dalla società di Roberto Pucillo sia fondamentale in un territorio ampio e oltretutto ostico dal punto di vista orografico; che Vitangelo Dattoli sia uno dei manager più qualificati della sanità pubblica pugliese, che Antonio Apicella, ora in pensione, sia stato un medico stimato; oppure che Costantino Quartucci e Rita Acquaviva siano dei dirigenti competenti. Nulla quaestio, senonché c'è una inchiesta che li vede coinvolti e noi abbiamo il dovere di spiegarla ai nostri lettori.

Gli interrogatori di garanzia

Ordunque, mentre gli indagati Costantino Quartucci e Antonio Apicella si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere, l'ing. Rita Acquaviva, davanti al giudice per le indagini preliminari Armando Dello Iacovo, “ha risposto a tutte le domande, ha fornito i suoi chiarimenti" e "ha anche depositato tutte le mail”. Come riferito dai suoi legali, gli avvocati Raul Pellegrini e Matteo Starace, l’ingegnere della Asl di Foggia si sarebbe rivolta all’aeronautica militare per chiedere un aiuto, “perché questa è una materia di estrema complessità tecnica”. Tuttavia, hanno sottolineato, “l’aeronautica militare è sparita dalla scena, non si è fatta sentire”. Ragion per cui – hanno spiegato - “l’unico soggetto che aveva competenze tecniche in questa materia è l’Alidaunia di Pucillo”, al quale l'allora responsabile del Rup “chiese un aiuto di natura tecnica”. “L’ingegnere Acquaviva ha preso subito le distanze dalla vicenda dimettendosi da Rup, proponendo l’annullamento della delibera e da allora non si è più avvicinata".

Durante l’interrogatorio di garanzia durato un’ora e mezza, Vitangelo Dattoli, per il quale è stata presentata istanza di revoca sulla quale il giudice si esprimerà la prossima settimana e sulla cui posizione la pubblica accusa non ha rivolto alcuna domanda, “ha spiegato punto per punto quello che gli è stato contestato. Ha spiegato l'infondatezza e l'estraneità al fatto per quanto riguarda la sua figura, la sua persona e il suo ruolo" ha precisato l'avvocato Antonio La Scala.

“Le accuse mosse sono assolutamente infondate". Ne è certo l'avvocato Giulio Treggiari, il legale di Roberto e Roberta Valentina Pucillo, “contrario alla gogna e al processo mediatico”. L’amministratore delegato e il procuratore di Alidaunia "sono certi di non aver commesso nulla di illecito". Anche in questo caso l'avv. Treggiari ha presentato istanza di revoca.

L'indagine sul servizio di elisoccorso ordinario

Abbiamo già detto che l’inchiesta che ha coinvolto il “sospeso” direttore generale del policlinico Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli, i dirigenti Rita Acquaviva della Asl di Foggia e Costantino Quartucci del policlinico Riuniti, gli imprenditori padre e figlia di Alidaunia, Roberto e Roberta Valentina Pucillo e il medico in pensione Antonio Apicella, è partita “in una sorta di eterogenesi dei fini”, da una denuncia sporta il 24 agosto 2018 proprio dall’amministratore delegato di Alidaunia, contro la sua estromissione da una “manifestazione di interesse a svolgere attività di supporto al Rup” in cui sarebbe stato redatto un progetto relativo anche alla gara per l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario.

Le indagini - attivate quando l’iter della gara era “entrato nel vivo” – avrebbero permesso di individuare proprio nell’amministratore unico 77enne e in sua figlia, i presunti ‘ghost writers” del capitolato, che avrebbero contato sull’appoggio di Rita Acquaviva, nel frattempo nominata Rup della gara (ufficialmente bandita il 30 gennaio 2020), con provvedimento del 12 marzo 2019 del direttore generale della Asl di Foggia, Vito Piazzolla, “dando atto della necessità di garantire continuità nella istruttoria finalizzata all’indizione della procedura di affidamento dei servizi di elisoccorso (Hems) e supplementari, integrati nel servizio di emergenza sanitaria 118, per l’intero ambito territoriale della Asl Fg” (continua a leggere).

L'affidamento del servizio trasporto aerei

Il gip Armando Dello Iacovo - titolare del fascicolo d’indagine, per quanto concerne invece la gara per l’affidamento del servizio di trasporto aereo di organi, tessuti, campioni biologici, equipe e pazienti a scopo di trapianti, ascrive a Costantino Quartucci – direttore dell’Area Gestione Patrimonio e presidente in pectore della commissione di gara – il ruolo della “quinta colonna” di Alidaunia all’interno della stazione committente “con la collaborazione speciale del suo dirigente D’Agostino”.

In questa vicenda “entra prepotentemente in scena Antonio Apicella", medico in pensione e cognato di Roberto Pucillo, che secondo il gip si presterebbe “spesso e volentieri a fare la spola tra Quartucci e Pucillo per fare incontrare direttamente i due o per fare da intermediario tra di loro nello scambio di dritte ed informazioni tra i due poli (pubblico e privato) della illecita trattativa”. Nelle carte dell'inchiesta si legge che la mission della trattativa sarebbe quella di "procurare a Pucillo le bozze del capitolato speciale e la tabella dei punteggi qualitativi della futura gara, consentirgli di apportare delle modifiche e recepire per quanto possibile tali modifiche, in modo da "preconfezionare" la gara ad uso e consumo di Alidaunia" (continua a leggere).

La posizione di Vitangelo Dattoli

Nelle conclusioni del capo d'imputazione, il gip Dello Iacovo evidenzia come "gravi indizi di colpevolezza (per il delitto ex art. 353 c.p.) gravano, però, anche sull'organo di vertice il dg Dattoli, che avrebbe “tradito tre volte la sua funzione di supremo garante dell'imparzialità della gara in oggetto segnalandosi per altrettante volte come autore di condotte materiali ispirate dalla sponsorizzazione dell'Alidaunia, e cioè: la consegna a Quartucci delle osservazioni di Pucillo sulla querelle dei cosi di posizionamento; la richiesta a Quartucci di procurare a Pucillo lo "scritto difensivo" preparato da Avionord per rispondere all'accusa di aver presentato un'offerta anomala; il suggerimento a Pucillo di contattare due membri della commissione di gara per conquistarne il voto favorevole nell'aggiudicazione finale”

Le esigenze cautelari del Gip

Per un quadro più esaustivo della vicenda, il gip ha motivato le esigenze cautelari dell’operazione Icaro eseguita dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, con il supporto di militari del comando provinciale di Foggia, emessa dal gip del tribunale del capoluogo dauno su richiesta della locale Procura della Repubblica.

“Gli elementi sono tanti e tali da far ritenere che vertici e rappresentanti ufficiali degli enti committenti pubblici abbiano, all’insaputa dei futuri e attuali concorrenti privati, dei Pucillo, creato con questi ultimi una corsia parallela riservata costellata di discovery indebite, di raccolta e recepimento di bozze di capitolati o di controdeduzioni agli argomenti degli ignari competitor, di suggerimenti per condizionare i commissari, e di tutto il resto di un repertorio che ha suggellato un’alleanza “contro natura”, la quale, pur non sfociando in una decisione favorevole ai “predestinati”, ha comunque minato le fondamenta e alterato l’intero corso delle due gare “attenzionate” (leggi qui).


 

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