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Anomalie scottanti in via Fuiani, determine di spesa 'bomba' sulle politiche sociali: nel mirino la gestione nell'era Roberto

Discutibili gli affidamenti per il servizio sociale e di animazione presso il Centro Polivalente per Anziani "N.Palmisano". 70mila euro che attendono di essere liquidati. Tutte le anomalie che rischiano di travolgere l'assessorato

Clima rovente al Comune di Foggia sulle Politiche sociali. L’opposizione chiede una commissione d’inchiesta sulla gestione quinquennale targata Erminia Roberto; l’ex assessore replica dichiarandosi disponibile ad una “Operazione verità” ma, al contempo, stigmatizzando le “accuse infamanti” piovute a più riprese sulla sua persona e facendosi dare manforte dal suo nuovo partito, i Fratelli d’Italia, che, di contro, chiedono una commissione di inchiesta sulle gestioni precedenti del centrosinistra. Il predecessore di Roberto, Pasquale Pellegrino, tramite Foggiatoday, fa sapere: “Disponibilissimo a confrontarmi pubblicamente con lei. Quando vuole”. Lo scenario, da via Fuiani a Corso Garibaldi, è questo. Lo scontro è totale. L’aria incandescente.

E tra una richiesta di controllo e l'altra, Foggiatoday incappa in una questione molto anomala. Sul tavolo delle Politiche sociali giacciono cinque determine di spesa. Attendono la firma dell'Ufficio finanziario. Si tratta delle attività svolte per l’anno 2019 presso il Centro Polivalente per Anziani “Palmisano” da altrettante associazioni: “Noi con Te”, 18mila euro; “Sole Azzurro”, altri 18mila euro; “DLF SLYM GYM”, 16mila euro; “Krya Yoga”, 9mila euro; “A.S.D Giovanna D’Angelo Dance School”, ex Fuego & Passion”, 8mila euro. Totale somme impiegate: 69mila euro. Risorse del Piano Sociale di Zona.

Tranne “Sole Azzurro”, che ha assicurato il servizio di portierato in via ininterrotta, le altre hanno svolto attività fino al 30 giugno, che si declinano prevalentemente in corsi di ballo, canto e attività motoria. Ma nell’iter di affidamento alle cinque vi è più di qualcosa che non torna, rispetto a cui il già assessore competente, Erminia Roberto, dovrebbe fornire qualche spiegazione, trattandosi di soldi pubblici.

Le anomalie. Anzitutto, pur a cercarla, nessuna manifestazione di interesse sembra abbia preceduto la scelta delle associazioni, la cui attività sarebbe iniziata a seguito di avanzamento di istanza presso l’assessorato competente, con annesse specifiche della proposta progettuale. Come sono state scelte le associazioni? In base a quali criteri? A chi era noto che vi era l’opportunità di avanzare proposta per gestire le attività del centro Palmisano? Seconda anomalia: nessuna delle associazioni sembra essere registrata al relativo albo regionale. Alcune sono nate poco prima dell’inizio del rapporto col Comune di Foggia.

Terza anomalia, e questa è la più macroscopica: l’avvio delle attività per il 2019 è stato autorizzato lo scorso 21 febbraio con lettera non recante in calce alcuna firma, né dell’assessore né del dirigente. Almeno questo è quanto emerge dalla documentazione rilasciata dagli uffici. Chi ha autorizzato le attività? Vien da chiedersi finanche chi abbia protocollato la missiva e come il Protocollo abbia mai potuto accettarla (visto che è registrata, n.20328) Una paginetta, sostanzialmente, che recita: “In riferimento alla proposta progettuale di cui all’oggetto, si comunica che l’assessorato alle politiche sociali intende accogliere la proposta di codesta associazione”. “(…) Pertanto, nelle more dell’adozione della determinazione dirigenziale e delle sottoscrizione della convenzione che andrà a disciplinare i rapporti tra l’Amministrazione comunale di Foggia e codesta associazione, si autorizza l’inizio delle attività con decorrenza immediata e sino al 31/12/2019, con una interruzione nei mesi estivi di luglio e agosto”. Null’altro. Se ne deduce, pertanto, che le suddette associazioni dovrebbero in questi giorni aver ripreso le loro attività presso il Centro Polivalente per Anziani. Ma, è il caso di chiedersi, a che titolo? Sulla missiva non esiste alcuna firma, né avrebbe potuto esserci quella del dirigente competente atteso che – altra anomalia- solo un mese prima, il 14 gennaio 2019, Claudio Taggio aveva bloccato quegli affidamenti. “In riscontro alla proposta progettuale di cui all’oggetto, acquisita agli atti di questo ufficio – si legge in una nota uguale per tutte e cinque le associazioni- si comunica che la stessa sarà valutata nell’ambito della generale attività di programmazione da attuare per l’anno corrente presso il Centro Polivalente per Anziani N.Palmisano”. Così l’ex dirigente del settore. Un mese dopo il via libera privo di qualunque firma. Vien lecito chiedersi: chi ha autorizzato? E l’ex assessore era a conoscenza del tutto o ignorava?

Andiamo avanti ed entriamo nel merito delle associazioni. “Noi con Te” di Maria Assunta Gravina è la stessa che, a maggio scorso, entrò nello scandalo degli Sportelli di Segretariato Sociale scoppiato in piena campagna elettorale con la vibrante denuncia pubblica dell’ex candidato sindaco Pippo Cavaliere: si trattava di un affidamento da 80mila euro (20mila euro per associazione) effettuato a due giorni dal voto ad associazioni non iscritte all’albo regionale e molto vicine all’assessore Roberto, peraltro senza che la Curia ne sapesse alcunché (la relativa determina fu immediatamente bloccata). Vicepresidente all’epoca, denunciava Cavaliere, Antonio Paolo Buonpensiero, figlio proprio dell’assessore alle Politiche sociali, Erminia Roberto. Non è chiaro se lui sia ancora in carica, tuttavia se lo era a maggio 2019, allora lo era anche nel periodo di affidamento o quantomeno di attività dell’associazione presso il Palmisano (che lo ricordiamo ha lavorato fino a giugno 2019 e dovrebbe aver ripreso a settembre). E comunque, a quanto si apprende dagli atti costitutivi, l'associazione è stata fondata da persone aventi con l’ex assessore stretti legami familiari. “Noi con Te”, dunque, sita in via Urbano 56 (comitato  in campagna elettorale di Roberto), priva di iscrizione all’albo ma buona, secondo il Comune, tanto per l’attività di Segretariato sociale quanto per quella di promozione sociale presso il Centro Palmisano. Sempre la stessa. Di iscritte non ce n'erano?

Anche “Sole Azzurro” ha elementi di contiguità con quella faccenda: Leonardo Luviso, infatti, presidente di un’altra associazione entrata nello scandalo Segretariato Sociale (“Camminare Insieme”), è anche il socio fondatore  di “Sole Azzurro”, l’associazione che si occupa del Palmisano. (Qui le precisazioni del commercialista)

Dulcis in fundo va aggiunto che le stesse associazioni sono state oggetto di autorizzazione ad espletare l’attività presso il Palmisano anche nel 2018, all’epoca con firma del dirigente Nicola Ruffo (rup Giovanna D’Amato). Anche in questo caso senza una preventiva manifestazione di interesse dell’ente Comune e data per acquisita l’assenza del requisito dell’iscrizione all’albo regionale. Ma vi è un’ulteriore anomalia: Ruffo qualche mese prima, con determinazione dirigenziale n.411/2017, aveva dato avvio ad una procedura di selezione per l’affidamento del servizio di animazione ed attività presso il Centro Palmisano: costo 24mila 500 euro, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La stessa gara fu revocata con successiva determina, sempre di Ruffo, in considerazione del fatto, scriveva il dirigente, che “questo Comune trovarsi attualmente in uno stato di ristrettezza finanziaria dovuta all’adesione al Piano Salva Enti al fine di evitare il dissesto finanziario, piano che impone una rigida e oculata gestione delle risorse economiche per far fronte ai servizi essenziali”. Ruffo richiama in quella circostanza anche la nota del 15 maggio 2017 a firma del sindaco Franco Landella con la quale “si invita ciascun dirigente a contenere ogni possibile risparmio di spesa al fine di controdedurre con maggiore determinazione alle misure correttive chieste dalla Corte dei Conti”.

Dopo pochi mesi l’affidamento diretto a firma dello stesso Ruffo. Le ristrettezze economiche non valevano più? L’anno successivo l’affidamento senza firma, anzi col blocco imposto dal dirigente in quel momento competente, Claudio Taggio. Qualcuno, insomma, dovrà spiegare (più di) qualcosa.

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