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Canonico tende la mano a Zeman: "Gli ho chiesto di restare". Il mister: "A fine campionato parleremo"

Presidente e allenatore in conferenza stampa al termine della sfida vinta contro il Campobasso. Canonico: “Orgoglioso di aver portato Zeman a Foggia”. Il boemo: “Futuro? Come ha detto il presidente, ne parliamo alla fine del campionato”

“Sin da quando firmai l’atto ho voluto Zeman a tutti i costi. Mi sono messo in macchina con Peppino Pavone e siamo andati a Roma. Mi ha colpito la sua fiducia mostrata in appena tre ore di colloquio”. Se la pace è stata siglata lo si capirà nei prossimi mesi, fatto sta che in questo momento gli animi all’interno della squadra (escludendo la questione soci, naturalmente) sembra siano più sereni. Zeman e Canonico insieme in sala stampa nel post-gara non risparmiano qualche battuta e i sorrisi. Anche se, i dubbi su quel che sarà dopo la fine della stagione in corso, non sono stati totalmente dissipati.

Epperò, Canonico ribadisce il concetto: “Non mi piace quando si parla di dissidi, incomprensioni o altre situazioni inesistenti. Non c’è mai stato alcun problema”. Il presidente poi tende la mano al Mister: “Sono orgoglioso di aver portato il Maestro a Foggia. Gli ho detto, con il cuore, di stare insieme a prescindere da come finirà il campionato”.

Una stagione che ora alimenta l’ottimismo della piazza, alla luce degli ultimi risultati: “Io ci credo, come ci credono lo staff, il mister e i ragazzi. Ma voglio pensare prima al presente, perché abbiamo le carte in regola per giocarci al meglio questi playoff”. Poi svela di aver perso un’altra scommessa, stavolta con i giocatori, ai quali pagherà una cena: “Staremo tutti insieme, come una famiglia. Non ho mai visto una squadra vincere senza che si creasse l’effetto famiglia nello spogliatoio. La squadra ora sta vivendo un momento sereno, gli altri problemi saranno discussi nel Cda, ma ai tifosi deve interessare che la squadra vinca e convinca come ha fatto in queste ultime giornate”.

Tronca sul nascere ogni discussione sulle diatribe interne alla società (“Se ne discuterà nelle sedi opportune”) e poi chiarisce sulla penalizzazione: “Abbiamo già trasmesso la documentazione al Coaps. Nel momento in cui saranno sospesi tutti i provvedimenti, alla luce delle modifiche apportate dalla Figc, ci saranno restituiti i due punti. Credo che nell’arco di 15 giorni uscirà un dispositivo. È un aspetto puramente formale”.

Allo ‘Zaccheria’ ieri si è rivista un po’ di gente in più (oltre 5mila spettatori, ndr), anche se per alzare ulteriormente il numero di presenze sarà fondamentale il ripristino dell’anello superiore della Tribuna Est, dove sono in corso i lavori di installazione dei seggiolini: “Il montaggio sarà completato nella prossima settimana (quella in corso, ndr). Con il Catanzaro l’anello superiore sarà aperto. Mi auguro di vedere una bella cornice di pubblico, per il lavoro fatto in questi mesi, ce lo meritiamo. Voglio lo stadio stracolmo, perché abbiamo ragazzi fantastici che lo meritano”.

Lavori tribuna est seggiolini-2

Il presidente chiosa sullo striscione esposto dalla ‘Nord’, che ha fatto seguito a un comunicato pubblicato sabato mattina: “Con le curve ci siamo già sentiti, ho spiegato loro che devono stare tranquilli e se mai ci fossero problemi sarebbero i primi a essere convocati. Sono e sarò il presidente del Foggia. Questo deve interessare”.  

Striscione curva Nord Foggia-Campobasso-2

Con il mister, com’è normale che sia, si parla esclusivamente di campo. I tre cambi in avvio di ripresa e un collettivo cambio di marcia della squadra sono stati determinanti per rimontare il Campobasso e portare a casa i tre punti: “Mi aspettavo di meglio nel primo tempo, visto che eravamo passati subito in vantaggio. Abbiamo subito gli avversari, eravamo passivi e non facevamo movimento. Nella ripresa, grazie anche al loro calo, siamo riusciti a ripartire e a giocare come sappiamo”.

La commistione di meriti degli avversari e demeriti dei rossoneri spiega l’esito parziale del match: “Liguori è un buon giocatore, lo sapevamo; Rizzo ha avuto qualche problema dall’inizio visto che partiva dall’esterno per buttarsi dentro, ma non è un problema di individualità, ma di squadra che ha giocato da fermo. Loro si sentivano bravi e ci hanno attaccati, loro avevano questo movimento uno dentro-uno fuori e noi ci cascavamo. Il centrocampo ha costruito poco e male, di solito è importante in una partita”.

A chi gli chiede un parere sui numeri della squadra (17 reti nelle ultime 4 partite) risponde serafico: “Ne sbagliamo troppi”. Incassa le belle parole di Canonico, ma sul futuro lo Zeman pensiero segue quanto dichiarato dallo stesso presidente una settimana fa: “Ha detto che alla fine del campionato ci sediamo e ne parliamo. Abbiamo ancora quattro partite, bisogna vedere che succede e come ci arriviamo, non solo a livello di risultati, ma anche di condizioni per continuare a lavorare”.

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