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Guerra nel Comitato Vola Gino Lisa, "è estinto" ma c'è chi prova a salvarlo: "Vogliono affondarlo"

Si sgretola il Consiglio direttivo e continua il travaso nella community di Mondo Gino Lisa presieduta da Sergio Venturino

“Allo stato di fatto e di diritto, ad oggi il Comitato Vola Gino Lisa è da considerarsi estinto”. Così recita una comunicazione della “maggioranza dei consiglieri del direttivo”, su carta intestata e inviata dall’account della segreteria di presidenza. In calce non risultano le firme, dunque non è dato sapere da quali e quanti consiglieri sia composta questa maggioranza, a meno di una puntuale verifica. Di certo, ricalca la filosofia dell’ex presidente Sergio Venturino, ora alla guida della community Mondo Gino Lisa.

“Essendo oggettivamente accertato – si legge - che lo scopo sociale è stato raggiunto per i primi punti”, vale a dire l’allungamento della pista di volo e il ripristino del servizio di trasporto aereo “effettivo e vantaggioso”, e che l’ultimo punto (“indirizzare Aeroporti di Puglia o chi per essa a reinvestire almeno il 50% delle utility di eventuali installazioni realizzate sul sedime aeroportuale”) si considera inattuabile, “l’attività del Comitato Vola Gino Lisa cessa automaticamente, oltre che per previsione statutaria (art. 2) anche per legge”. Del resto, quello stesso statuto parla di “un presidio permanente ma a tempo limitato in difesa dello scalo aeroportuale di Foggia”. Il comitato, secondo gli estensori del comunicato, risulta estinto “senza il passaggio per l’assemblea dei soci – in quanto non previsto né dalla legge e né dallo Statuto – a differenza dei casi di scioglimento anticipato, invece, previsti dallo Statuto”.

La “maggioranza dei consiglieri del direttivo” riporta fedelmente anche le ragioni delle dimissioni da presidente di Sergio Venturino, già espresse nella nota che annunciava il suo passaggio alla community di Mondo Gino Lisa e che ruotano sostanzialmente intorno allo statuto e ad uno scopo sociale più ampio. Scorrendo il testo, si conferma che le dimissioni di Sergio Venturino sono state rassegnate per “insanabili attriti con due consiglieri”.

Dal comunicato in questione si apprende di un documento, sottoscritto il 7 gennaio da Angelo Stilla, vicepresidente subentrato nelle funzioni di presidente, controfirmato da 12 consiglieri su 15, nel quale, per l’appunto, si constatava che lo scopo sociale “era stato pienamente raggiunto” e si accettava questa condizione “quale causa di estinzione del comitato ai termini di legge, con la conseguente cessazione delle sue attività”. Quelle 12 firme, si desume, sarebbero la testimonianza che la decisione di Sergio Venturino “è stata da subito condivisa e supportata dalla stragrande maggioranza del Consiglio direttivo”. Secondo la versione riportata nel comunicato, il 10 gennaio i soci avrebbero dovuto ricevere via e-mail un’informativa ufficiale. Ma il 9 gennaio il consigliere Maurizio Antonio Gargiulo, che insieme a Marcello Sciagura e Maria Guglielmi non condivideva i contenuti del documento, ha inviato al vice presidente Stilla una richiesta di convocazione del Consiglio direttivo e/o dell’Assemblea straordinaria dei sociali con contestuale diffida, ritenuta “altamente offensiva” dall’ingegner Stilla, “a tal punto da costringerlo a dare le dimissioni dal suo incarico”.

Maurizio Gargiulio, che aveva rilasciato a caldo alcune dichiarazioni a FoggiaToday dopo la fuoriuscita di Sergio Venturino, secondo quella che si presenta come maggioranza assoluta, ha sollevato un “ingiustificato polverone mediatico nutrito di imprecisioni e di false verità” e all’interno del Consiglio direttivo del Comitato Vola Gino Lisa “non ha potere alcuno di rappresentanza sociale e men che meno di rappresentanza del Consiglio direttivo”. Alla community di Mondo Gino Lisa, stando a quanto riferiscono, avrebbero già aderito come soci “molti dei componenti del Consiglio direttivo del Comitato Vola Gino Lisa”. Il finale appare come una ‘contro-diffida’: “Ogni altra azione fatta da chiunque a titolo del Comitato Vola Gino Lisa è illegittima e fuorilegge, incluse convocazioni del Consiglio direttivo e delle assemblee dei soci”.

Ebbene, Maurizio Gargiulo, cooptato dai consiglieri Marcello Sciagura e Maria Guglielmi quale vice presidente pro tempore, aveva indetto una riunione straordinaria del Consiglio direttivo, ma si sono presentati solo 5 consiglieri su 15. La seduta si ritiene valida in presenza della maggioranza dei componenti. Indipendentemente dai comunicati, rappresenta un segnale di sfiducia, tant’è che lo stesso Gargiulio oggi parla di “una minoranza che ieri si è riunita”. “Abbiamo un comitato paralizzato - afferma – Questa è stata la prima riunione dopo la crisi, chiaramente verranno indette altre riunioni, dopodiché valuteremo”.

All’ordine del giorno c’era peraltro la ratifica delle dimissioni di presidente e vice presidente, “atto dovuto”, ricorda l’avvocato. Da una disamina delle presenze, si può solo ipotizzare chi faccia parte della “maggioranza assoluta”. Hanno partecipato, oltre a Gargiulo, Marcello Sciagura, Maria Guglielmi e, in videocollegamento, Antonio Nunziante e Giuseppe Potenza. Risulterebbero assenti giustificati Salvatore Valerio e Giuseppe Petracca. Mancano all’appello Angelo Stilla, Andrea Casto, Antonio Mancini, Marcello Mariella, Daniele Prencipe, Michele Antonucci, Sara Scillitani e Giuseppe Scillitani, che si presume siano i consiglieri schierati dalla parte di Sergio Venturino.

Il consigliere Marcello Mariella conferma di essere tra i sottoscrittori: “Ci sono sicuramente anche io in quel gruppo. È un discorso che gli studenti di Giurisprudenza del primo anno conoscono a menadito, perché sanno che la morte naturale di un Comitato è quella per raggiungimento dello scopo sociale. Checché voglia dire o pensare chiunque al mondo, per legge il comitato si è estinto. C’era un’automobile che aveva finito la benzina. Siccome c’è ancora tanto da lavorare, dopo tutto quello che abbiamo fatto da decenni a questa parte, e iniziavamo ad avere le armi spuntate, perché non ritornare alle origini? Vale a dire Mondo Gino Lisa, che aveva scopi sicuramente più ampi per permettere a tutti coloro che vogliono ancora impegnarsi alla grande a tutela della realtà dell’aeroporto. Se non fosse entrato qualcuno a gamba tesa, probabilmente non ci sarebbe stato tutto questo polverone, perché l’operazione che si voleva fare era di assoluta correttezza nei confronti dei soci, innanzitutto, dopodiché sono successe tante cose che noi non avremmo voluto accadessero, perché non avremmo voluto che si rimestasse nel letame con il ventilatore acceso. Siamo stati, diciamo così, sopraffatti dagli eventi”. Mariella decide di metterci la faccia, senza esitazioni: “Non abbiamo rubato niente, non abbiamo fatto nessuna operazione strana, ma stiamo continuando a cercare di fare il bene dell’aeroporto. Sono pienamente cosciente della bontà dell’operazione, che mi sarebbe piaciuto fosse stata meno travagliata”.

La guerra si riflette anche nella piazza virtuale. La ‘maggioranza’ “detiene tutte le credenziali di accesso del Comitato Vola Gino Lisa, parlo del sito, e-mail e pagine social – afferma Gargiulo - Ieri ho appreso che hanno chiuso un canale informativo come Instagram senza passare dal Consiglio direttivo. Quindi si sta chiaramente facendo una guerra all’interno del Consiglio, oltretutto in maniera silenziosa e fuori da ogni regola. Noi operiamo in maniera rispettosa dello Statuto e del Regolamento. In questo momento si stanno trattenendo dei dati personali di oltre 700 soci senza esserne titolari, perché il trattamento è stato consentito al Comitato Vola Gino Lisa”. Prova a salvare il comitato, come altri consiglieri e soci.“Banalissime discussioni endoprocedimentali, che fanno parte della vita di un’associazione, sono state trasformate in un atto di crisi. A novembre, le stesse persone che oggi vogliono affondare il comitato Vola Gino Lisa avevano detto di voler andare avanti”.

Per quanto si indaghi e si rimesti nelle motivazioni manifeste, si fatica a comprendere la necessità di un travaso. Del resto, nel progetto VolaFreccia risalente a due anni fa si proponeva il prolungamento della pista fino a 3mila metri, condizione che potrebbe giustificare il mantenimento in vita del Comitato, e pur augurando alla compagnia Lumiwings un’esperienza duratura non è detto che sia così.

E allora, vale la pena guardare lo statuto del Comitato Mondo Gino Lisa e trovare le differenze: la durata è illimitata, sostiene “la crescita e lo sviluppo dell’aeroporto civile Gino Lisa di Foggia, ritenuto strategico per l’intera zona limitrofa e per l’economia e il turismo della Capitanata”, può effettuare raccolte di fondi, “richiedere occasionalmente prestazioni di lavoro autonomo o dipendente, anche ricorrendo ai propri associati” e promuovere provvedimenti giudiziari a tutela dei cittadini, singoli o associati, a tutela dell’aeroporto.

Se il Comitato Vola Gino Lisa, “stante il fine sociale e la tipologia associativa senza finalità di lucro” non dispone di alcun patrimonio proprio e non necessita di rendiconto economico e finanziario consuntivo e preventivo, il Consiglio direttivo del Comitato Mondo Gino Lisa, al termine di ogni esercizio finanziario, redigerà il bilancio consuntivo.

Precisato che “ad oggi non sono presenti fondi o risorse economiche gestite dal Comitato e che la quota di iscrizione è gratuita”, si legge nello statuto che il Comitato, per lo svolgimento delle proprie attività e per il funzionamento, avrà un fondo comune che non potrà essere ripartito tra i soci e che sarà costituito da risorse rivenienti dalle quote annuali e contributi degli associati; eredità, donazioni e legati testamentari; entrate derivanti da prestazione di servizi convenzionati; proventi delle cessioni di beni e servizi agli associati e a terzi, anche attraverso lo svolgimento di attività economiche di natura commerciale, svolte in maniera ausiliaria e sussidiaria e comunque finalizzate al raggiungimento degli obiettivi istituzionali; erogazioni liberali degli associati e dei terzi; entrate derivanti da iniziative promozionali finalizzate al proprio finanziamento, quali feste e sottoscrizioni anche a premi.

In caso di scioglimento, si specifica che il patrimonio sociale sarà devoluto all’Unicef.

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