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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Azione in subbuglio, dirigenti e amministratori foggiani pronti a dimettersi

Il gruppo di Triventi non molla e parte una richiesta di revoca del commissariamento

Sono pronti a dimettersi in massa dirigenti e amministratori locali che rinnegano il commissariamento di Azione a livello provinciale e si riconoscono nella precedente segreteria. Michele Triventi, Giuseppe De Vitto e Patrizia Salvetti, designati un anno fa rispettivamente segretario provinciale, vice segretario e vice presidente, hanno scritto ai vertici nazionali del partito, a cominciare dalla presidente Mara Carfagna e dal segretario Carlo Calenda, ma anche al commissario regionale Fabiano Amati, per chiedere la revoca del commissariamento. Il ricorso è partito mentre a Bari il caso Clemente agitava il Consiglio regionale.

A differenza di quanto aveva precedentemente comunicato in merito al commissariamento di tutte le segreterie provinciali e cittadine proprio lui, il consigliere regionale foggiano che si sta occupando del reclutamento e del tesseramento, “ad essere commissariata è stata solo la segreteria provinciale di Foggia”, è il principale motivo di doglianza dei calendiani della prima ora.

“Le modalità del commissariamento e della convocazione di un’assemblea sono state ingiuriose”, si legge nel documento. Contestano che le new entry non abbiano scelto la formula del comunicato stampa congiunto con il segretario provinciale uscente e, allo stesso modo, che la convocazione dell’assemblea non recasse anche la sua firma. “Fino al giorno precedente all’autoconvocata assemblea – riferiscono - abbiamo cercato di trovare un accordo per attenuare l’impatto politico negativo per l’immagine del partito, e non solo per noi, proponendo un affiancamento del segretario uscente con il commissario”, ma niente. Salvo poi riscontrare nei giorni successivi come tutte le assemblee provinciali siano state presiedute dai segretari provinciali e dai nuovi arrivati. “Le modalità adottate – scrivono – ricordano molto da vicino logiche da partito padronale”, convinti che, così facendo, sia stato gettato discredito sui vertici del partito a livello provinciale.

Avevano fondato con entusiasmo Foggia in Azione e Capitanata in Azione e fatto proseliti, hanno finanche organizzato pullman per Roma per sostenere il loro leader, Carlo Calenda, candidato sindaco nella Capitale. Oggi gli rinfacciano di aver avuto l’onore di averlo in Puglia per la prima volta solo in occasione della conferenza stampa di presentazione dei tre consiglieri regionali passati in Azione, “dopo averlo inutilmente pregato di venire a sostenere il nostro impegno con la sua presenza per due anni”. Il gruppo di Triventi non molla, e chiede agli organismi nazionali di prendere una posizione sulle ultime vicende che hanno caratterizzato il partito in provincia di Foggia. In caso di mancato riscontro, prenderanno atto che “in Azione non c’è spazio per un dialogo democratico”.

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