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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Conte accende la campagna elettorale del M5S: “Chi ama Foggia alza la testa”

L'ex premier indica la strada: "Lavoriamo in termini sistemici come per il Cis Capitanata"

“La premessa per rilanciare questo territorio è la legalità. Oggi possiamo coniare questa formula: chi ama Foggia alza la testa”. Di conseguenza, chi “non si predispone dalla parte giusta, non ama la propria città”. L’ex premier originario di Volturara Appula, Giuseppe Conte, leader nazionale dei Cinquestelle, imbastisce da qui un ragionamento per rilanciare la città, toccando il nervo scoperto dello scioglimento di un comune capoluogo di provincia.

“Una terra bellissima – scriverà sui social all’indomani – la mia terra di origine. Una terra ferita e martoriata da fenomeni criminali, da mazzette, corruzione e voti elettorali in vendita per una manciata di euro”.

Foggia gli riserva la solita calorosa accoglienza. Torna a casa con un pacco di prodotti che arrivano da Terra Aut, la terra liberata dalla mafia gestita dalla Cooperativa Sociale Altereco di Cerignola, il libro ‘Al di là delle sbarre’ del dirigente scolastico Luigi Talienti e un suo ritratto. Una signora, a quanto pare, gli ha preparato anche le cartellate. Qui, insomma, è uno di famiglia. Continua ad esercitare lo stesso fascino sulle donne che aspettano pazientemente un selfie. Il suo nome smuove ancora le folle e riesce a riaccendere l’entusiasmo.

Più di 400 persone si sono presentate a Palazzo Dogana, richiamate dalla presenza dell’avvocato del popolo. Qualcuno rischiava di rimanere giù, quando la Sala del Tribunale si è riempita a dismisura. Davanti al portone si sono un po’ scaldati gli animi, fino a quando anche gli ultimi arrivati hanno ottenuto il lasciapassare.

Più che un dibattito politico, il Movimento, come espressamente annunciato dal coordinatore provinciale Mario Furore che ha organizzato l’evento, voleva aprire un dibattito ‘laico’ e partecipato. Le presenze rincuorano i Cinquestelle.

Le parole di Conte sono già uno spot per le prossime elezioni comunali: “Raccogliamo le vostre istanze, i vostri progetti, per una città più sicura, più pulita, che possa abbracciare un futuro in termini di trasporti sostenibili, di produzione riconvertita, ed è chiaro che bisogna che ci sia possibilità di nuova occupazione”. E per lui, “creare opportunità di lavoro in un territorio nel Sud vale dieci volte quello che succede al Nord”. Ad aspettarlo c’è una delegazione degli operai ex Tozzi, che riusciranno ad avere un colloquio con lui.

Giuseppe Conte rivendica il lavoro per istituire la Dia e la Dda a Foggia, per rafforzare la presenza dello Stato. “Abbiamo stanziato 70 milioni per la Cittadella della Giustizia”, ricorda. Ma è il modello Cis Capitanata che ripropone con una punta d’orgoglio: “Dobbiamo lavorare in termini sistemici. Quel contratto istituzionale di Sviluppo che abbiamo lanciato qui nell’agosto 2019 nasce da una visione sistemica: 40 progetti, un investimento di 280 milioni, è quella la direzione di marcia”.

La mafia, affermerà con un’efficace immagine, è “come una colata di cemento sulla crescita di una comunità”. E così incoraggia tutti a lavorare insieme. “Nessuno qui deve diventare come Panunzio o Mario Nero, il testimone che ha dovuto cambiare vita, morto lontano da questa terra. Tutti insieme dobbiamo essere la scorta per non lasciare solo chi si ritrova oppresso dalla criminalità organizzata. Nessuno deve essere più un eroe. Tutti insieme ce la facciamo, da soli si diventa eroi e, nel peggiore dei casi, martiri”.

Accanto a lui c’è Federico Cafiero De Raho, deputato ed ex procuratore nazionale antimafia. “È necessario che tutti si facciano guardiani delle regole in questo comune”, è il suo invito ai foggiani. Lo smantellamento di quelli che definiscono “presidi di legalità” è motivo di fortissima preoccupazione per entrambi, come la rimozione del controllo della Corte dei Conti e la cancellazione dell’abuso di ufficio.

A parlare per ultime sono le associazioni: La Società Civile con la presidente Lucia Aprile; Dimitri Loi, presidente dell'Associazione Giovanni Panunzio; Maurizio Marrese del Wwf; Luciano Beneduce, portavoce della Comunità politica per Foggia. Da loro arriva anche un attestato di stima e il riconoscimento dell’operato dei Cinquestelle in tante battaglie.

In sala si sfiora soltanto il tema delle Comunali: “Prima della squadra, ci deve essere un progetto politico serio e concreto per questa città”, ha detto l’ex premier.

Prima della manifestazione pubblica, Giuseppe Conte ha avuto un colloquio con il presidente della Provincia di Foggia, Giuseppe Nobiletti, che ha fatto gli onori di casa insieme alla sua vice pentastellata Nunzia Palladino. A portare i loro saluti all’ex premier, sono arrivati anche i Dem, ieri impegnati in una direzione provinciale. Sono saliti la presidente del Pd Puglia Lia Azzarone e il sindaco di Carpino Rocco Di Brina, componente della segreteria regionale. Lo stesso hanno fatto i civici di Emiliano capeggiati da Rosario Cusmai, referente regionale di ‘Insieme per la Puglia’. Un altro Dem, l’ex sindaco di Pietramontecorvino, Raimondo Giallella, ha seguito un po’ l’incontro.

A Palazzo Dogana si è visto anche Giuseppe Mainiero di ‘Resto a Foggia’ (in sala c’era l’avvocato Michele Di Carlo che oggi, per conto del suo movimento, ha partecipato alla riunione di coalizione del centrosinistra).

Giuseppe Conte, appena arrivato in città, ha visitato Villa Lanza, poi si è concesso ai giornalisti, ma non vuole parlare di nomi e di persone. “I Cinquestelle sono pronti a raccogliere questa sfida, a offrire un contributo per il rilancio di questo territorio, nel segno della crescita economica, dello sviluppo sociale e culturale – ha detto in merito all’eventuale presentazione di un candidato sindaco pentestellato - Questa città ha grandi potenzialità, merita tanto, merita soprattutto opportunità per i suoi giovani affinché rimangano qui e non vadano a cercar fortuna né nel Nord Italia né all’estero”.

La campagna elettorale del M5S “parte dai tavoli tematici in itinere e non dai nomi”, ribadirà all’indomani l’europarlamentare Mario Furore, che si compiace della grande partecipazione dei cittadini “un concreto, tangibile segnale della voglia e volontà di riscatto da parte della nostra comunità”.

Il perimetro dei tavoli di confronto lo hanno tracciato chiaramente, ed è “delimitato dalla legalità e dal cambiamento della classe dirigente”. Il percorso proseguirà con ulteriori, continui incontri e tavoli tematici, come ribadito dal coordinatore regionale Leonardo Donno con il vice presidente Mario Turco.

“Non siamo interessati, in questa fase, a nomi e candidature (ribadendo però che nelle nostre liste non ci sarà spazio e alcun margine di tolleranza per persone e metodi discutibili) – dichiara oggi il coordinatore provinciale M5S Furore - l’interesse della collettività è primario rispetto a quello dei singoli, in questa fase così delicata e che necessita di una marcata linea di discontinuità rispetto al passato, recente e remoto. Anche se non intendiamo certo sottrarci alle responsabilità e necessità di cercare e trovare le persone all’altezza delle aspettative e delle esigenze, di incarnare e rappresentare un cambiamento vero e non semplicemente di facciata. Foggia non merita di essere delusa, tradita, ingannata ancora una volta”.

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