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Emergenza depuratori in Puglia, il M5S chiede impegni concreti alla giunta Vendola

Monitoraggi e controlli nell'Ordine del Giorno firmato dal deputato Francesco Cariello e dai colleghi pugliesi del M5S per uscire dallo stato emergenziale ed appena accolto dal Governo Letta

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Anche la Puglia è in piena emergenza ambientale: sotto accusa, questa volta, gli   impianti di depurazione. Un’emergenza che sussiste oramai da gennaio 2011, quando il presidente del Consiglio, Silvio   Berlusconi, dichiarava lo “stato d’emergenza” nel settore della   tutela delle acque superficiali e sotterranee nonchédei cicli di depurazione  nell’intero territorio della Regione Puglia.

Cosa è cambiato da allora?   Per il Movimento 5 Stelle praticamente nulla. Dopo un anno esatto, infatti, a gennaio 2012,   il Governo Monti ha concesso una proroga allo stato d’emergenza dei depuratori della durata di 12 mesi   che, però, non è bastata ad ultimare i lavori ed a far rientrare lo stato d’emergenza sulla questione.   E con il nuovo Governo Letta la situazione non cambia: ulteriore proroga, questa volta al 31.12.2013  , è inserita nell’art. 3-bis del “Decreto Omnibus” 43/2012.

“Prendiamo atto dello stato emergenziale che ancora oggi sussiste in tutti gli impianti di depurazione della Puglia –   dichiarano Francesco Cariello ed i deputati pugliesi del MoVimento 5 Stelle Giuseppe L’Abbate, Emanuele Scagliusi, Diego De Lorenzis, Giuseppe D’Ambrosio e Giuseppe Brescia firmatari dell’ordine del giorno sulla questione “depuratori” in Puglia ed appena accolto dal Governo Letta   – Dal Salento dove sono note le inefficienze dell’impianto di depurazione di Otranto, Gallipoli, Pulsano e Manduria, per non parlare del Gennarini di Taranto, alla Terra di Bari con le problematiche relative agli impianti di Cassano Murge, Gioia del Colle, Sammichele, Altamura e di tutto il sud-est barese. Medesima situazione nel nord barese a Barletta, Molfetta, Andria e Trani sino alla Capitanata con l’impianto di Manfredonia ed altri ancora su cui, quotidianamente, continuiamo a ricevere segnalazioni ed appelli da parte della cittadinanza oramai stanca e svilita.

Abbiamo accolto le istanze dei pugliesi e, dopo aver appreso in Parlamento dell’ennesima proroga governativa, torniamo a chiedere alla Regione Puglia a che punto sia il programma di rientro da questo stato d’emergenza che perdura da oltre due anni e mezzo. I cittadini pugliesi – continuano i “parlamentari a 5 Stelle” – non possono vivere in continuo rischio per la tutela della salute a causa di un ambiente dove la depurazione delle acque è in continuo stato emergenziale. Urge la realizzazione di una mappa dei rischi derivanti da questa situazione gravosa dei cicli di depurazione delle acque”.

Proprio con questo obiettivo, i deputati pugliesi del M5S si sono fatti promotori di una azione di monitoraggio e controllo da parte della Regione e degli Enti preposti utilizzando lo strumento dell’ordine del giorno   (l’odg n. 9/1197/95) per impegnare il Governo all’adeguamento degli impianti di depurazione alle normative comunitarie ed avviare, nel frattempo, il monitoraggio ed il controllo degli sversamenti  .

“Per il rientro dallo stato emergenziale – continua Cariello   – è, infatti, fondamentale monitorare e controllare la rete a monte dei depuratori affinché siano in grado di smaltire e separare tutte quelle sostanze che invadono la rete idrica. Naturalmente, anche l’adeguamento tecnico del depuratore potrebbe, in alcuni casi specifici, non essere sufficiente a separare quanto sfugge al monitoraggio degli enti preposti al controllo degli scarichi produttivi e, pertanto, non essere del tutto sufficiente alla chiusura dello stato di emergenza”.

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