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Cislaghi: “L’acqua c’è, costruzione nuove dighe arricchiscono solite imprese”

Per l'esponente del PRC si deve utilizzare l'acqua depurata e affinata dai depuratori. "AqP e Consorzio di Bonifica spieghino perché continuano a ignorare questa fonte idrica"

“In Capitanata l’agricoltura è in ginocchio”. Lo afferma il segretario del circolo “Che Guevara” di Foggia, Giorgio Cislaghi – che però aggiunge – “Le dighe costruite per fare fronte a questi fenomeni naturali si sono dimostrate insufficienti alle esigenze di un’agricoltura sempre più bisognosa di acqua. Non sarà una nuova diga, quella progettata a Piano dei Limiti, a risolvere il problema come non è servito l’invaso Capaccio realizzato sul fiume Celone in località Borgo San Giusto. La costruzione di nuove dighe è solo un palliativo che non risolve il problema ma ha il solo scopo di arricchire le solite imprese di costruzioni che macinano utili sugli appalti pubblici.

Per il segretario del PRC c’è acqua in abbondanza per fronteggiare le crescenti esigenze dell’agricoltura, vale a dire quella dei depuratori della provincia: “Basta non buttarla via dopo averla depurata e affinata come prescrive la normativa europea e italiana. Dal depuratore del capoluogo escono ogni anno 10 milioni di metri cubi d’acqua che dovrebbe essere depurata e affinata prima di venire immessa nei canali che la portano al fiume Candelaro.

Dai depuratori della provincia di Foggia ogni anno escono, inutilizzati, 50 milioni di metri cubi d’acqua, quanto l’ipotetica capienza della prospettata diga di Piano dei Limiti.

Si potrebbe utilizzare l’acqua dei depuratori di Lucera, San Severo, San Marco in Lamis, oltre che quello di Foggia, perché n grado di rendere l’acqua adatta agli usi agricoli.

Cislaghi precisa: “Per poterla portare nelle campagne basta poco, costa poco e si può fare in tempi brevi: servono le condutture per allacciare i depuratori alle condotte del “Consorzio di Bonifica. Nessun costo supplementare è dovuto per la depurazione e l’affinamento delle acque reflue perché ogni utenza paga a AQP il costo che, correttamente, è ben evidenziato nelle bollette dell’acquedotto ed è pari a € 0,68 per metro cubo”

“Acquedotto Pugliese e Consorzio di Bonifica spieghino perché continuano a ignorare questa fonte idrica che potrebbe alleviare, se non risolvere, le esigenze di acqua per usi irrigui” ammonisce l’esponente di sinistra.

“Altro intervento utile per ottimizzare l’uso delle risorse idriche in agricoltura - sottolinea – è l’estensione della “banda larga” a tutta la provincia.

Intervento possibile in tempi brevi con il potenziamento del segnale WiMAX che oggi copre solamente la città di Foggia. La copertura internet delle zone rurali permetterebbe che gli agricoltori si dotino di sistemi avanzati per dosare l’irrigazione delle colture ottimizzando la risorsa acqua, e non solo,ma  permetterebbe loro di commercializzare direttamente i propri prodotti per stimolarne  il consumo locale, la cosiddetta filiera corta.

“Ci aspettiamo che gli amministratori locali chiedano conto all’operatore WiMAX del suo operato e chiedano l‘intervento dell’autorità garante per le telecomunicazioni affinché l’uso del “bene comune in concessione” sia usato anche per scopi sociali e produttivi della comunità e non esclusivamente per il tornaconto economico di un operatore delle telecomunicazioni” conclude Cislaghi

 

 

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