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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica Chieuti

I pini di Chieuti dividono Pd e Cinquestelle. I Dem difendono il Comune che ha abbattuto 50 alberi: "Erano pericolosi"

Il sindaco Iacono ha annunciato che saranno sostituiti ma la senatrice M5S Naturale ha chiesto di coinvolgere la cittadinanza nelle scelte relative al verde pubblico istituendo un tavolo tecnico con la partecipazione di esperti

I pini di Chieuti dividono Pd e Cinquestelle. La decisione dell'amministrazione comunale guidata da Diego Iacono di procedere all'abbattimento di una cinquantina di alberi di alto fusto in diverse zone della città ha scatenato polemiche, proteste e petizioni.

La senatrice M5S Gisella Naturale si è schierata dalla parte degli ambientalisti e dei cittadini contrari ai tagli e si è unita all'appello dei consiglieri di opposizione Nino Cataldo, Costantino Dardes e Filomena Adelina Fiadino che hanno proposto a sindaco e maggioranza di istituire un tavolo tecnico coinvolgendo gli esperti ma anche la comunità nelle scelte sul verde pubblico, perché il sindaco ha annunciato che, nell'ambito di un progetto di riqualificazione, i 50 alberi abbattuti saranno sostituiti con 220 alberi anche di alto fusto che verranno ripiantati laddove mancano ed anche in altre zone del paese.

"Come evidenziato dai consiglieri di minoranza e dall’agronomo Francesco Di Lucia in una lettera pubblica - ha affermato la senatrice Naturale -  la scelta delle piante è stata effettuata dal sindaco senza alcuna valutazione di carattere tecnico-scientifico, senza indicazioni di esperti e senza un reale progetto di riqualificazione in modo da scongiurare scelte che in un prossimo futuro si potrebbero rivelare dannose, non solo sotto il profilo naturalistico e paesaggistico, ma anche sul piano dei costi manutentivi e quindi della sostenibilità". La parlamentare pentastellata teme piantumazioni scriteriate. "Piantare un albero è fare un dono alla città, ma questo è vero solo se alla base vi è una pianificazione del verde ponderata e avvalorata da competenze tecniche".

Il Pd locale difende l'operato del Comune che "mette sempre al primo posto l’interesse pubblico e l’incolumità per tutelare la sicurezza dei cittadini, dei bambini che frequentano il parco e degli automobilisti che attraversano le arterie cittadine quotidianamente". La decisione, ribattono, "viene da lontano e non certo per causare un danno all’ambiente o per il gusto di distruggere il passato. Negli anni scorsi le zone verdi del paese sono state abbandonate e nessun intervento delle passate amministrazioni è stato fatto per proteggere le stesse piante. Addirittura alcuni anni fa nella pineta che si trova di fronte al Comune sono stati tagliati pini per far posto alle giostre per la festa patronale. Questa situazione si è aggravata con il passare del tempo, con rami sempre più penzolanti e pericolosi che potevano causare danni irreparabili. Infatti, a seguito di un forte vento sono caduti grandi rami di pino proprio all’interno del parco giochi per ben due volte. Tutto questo poteva provocare una tragedia colpendo bambini o mamme che si recavano quotidianamente in quel luogo. Tanti altri rami e tanti alberi a causa di venti forti si inchinavano sempre di più. Visto che la situazione diventava sempre più preoccupante, l’amministrazione comunale dava l’incarico ad esperti del settore per fare esaminare tutti gli alberi presenti nel centro abitato. I tecnici, dopo approfonditi interventi, hanno indicato nella loro perizia tecnica di abbattere 50 alberi per lo più di pino poiché dichiarati pericolosi per l’incolumità dei cittadini".

Il Pd di Chieuti considera strumentali le polemiche: "Sanno di una vera e propria propaganda politica spicciola, denigratoria e di basso profilo". I Dem sono andati a recuperare un vecchio post sui social del gruppo di opposizione Uniti per Chieuti: "Il 26 giugno 2019 dicevano il contrario, denunciando il sindaco Iacono di incapacità, menefreghismo e negligenza per il mancato intervento a seguito della caduta dei rami al parco giochi. Questi signori farebbero bene a mettersi d’accordo e non dire una cosa e poi affermare il contrario".

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