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Medici aggrediti al Pronto Soccorso, Buonarota: “Un atto che fa vergognare l’intera comunità”

Il consigliere comunale esprime solidarietà verso la dottoressa e i due infermieri aggrediti verbalmente e fisicamente alcuni giorni fa e invoca un nuovo piano di sicurezza e meno code al Pronto Soccorso

Sul caso dell’aggressione fisica e verbale subita una dottoressa e due infermieri del Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti, esprime il suo sconcerto e la solidarietà alle vittime il consigliere comunale Luigi Buonarota: “È l’ennesimo atto delinquenziale laddove la sicurezza dovrebbe essere più solerte nei momenti più tesi vissuti da entrambe le parti. Credo che sia giunta l’ora che il nosocomio foggiano adotti azioni più perentorie e ben studiate in materia di sicurezza. Non per negligenza di chi oggi è preposto a tal servizio, bensì per assicurare innanzitutto serenità negli interventi medici e diagnostici e poi per conferire prosecuzione all’attività di pubblico servizio”.

Prosegue Buonarota: “Mi ritrovo nelle dichiarazioni del Dr. Salvatore Onorati, Presidente dell’Ordine dei Medici, e del Direttore del Pronto Soccorso, il Dr. Vito Procacci, poiché interrompere un’attività pubblica di primaria e spesso vitale importanza significa non salvare vite o perlomeno conferir loro la miglior assistenza e di triage. Chi fa questo va perseguito penalmente non solo per la violenza messa in atto contro altre persone, anche per aver interrotto un servizio pubblico. Tutti sappiamo lo stato d’animo e con quale patema ci si reca al Pronto Soccorso, ma ciò non giustifica atti criminali come quello avvenuto lo scorso pomeriggio, del 13 febbraio 2017. La Capitanata in questi giorni non è nuova ad atti similari”.

“ORA SI VALUTI LA POSTAZIONE FISSA DI POLIZIA”

Un atto inqualificabile, che si aggiunge a precedenti più o meno recenti della medesima gravità: “Prima a Cerignola, poi ad Ascoli Satriano e nei mesi scorsi anche nello stesso PS si sono verificate aggressioni a chi è li per curarci, lenire le nostre sofferenze, salvarci la vita. A volte le lunghe file con sottofondo la litania della sofferenza rendono nervosi i familiari dei pazienti. Ma ciò non è una scusante. Ancor di più, e mi riferisco al caso in oggetto, non lo è se la diagnosi non confà con le aspettative del paziente o di chi li accompagna. È gravissimo giudicare una diagnosi se non si è competenti in materia, specie se l’aspettativa è riconducibile a renderla verosimile per meri fini burocratici per ottenere denari. Al nostro PS ci sono medici qualificati, infermieri preparati, che combattono contro il tempo per soccorrere ogni malato con strutture e mezzi efficienti. Le cronache puntano il dito contro il PS foggiano per lunghe e stremanti attese; certe cose bisogna dirle per il bene di tutti e per rendere tal servizio migliore. Certo, l’attesa c’è ma è in base alle emergenze, a volte multiple, che si rincorrono e inevitabilmente allungano i tempi di chi è li con un codice diverso dal bianco o azzurro, a volte anche verde. Non entro nei meriti del caso; sarà la magistratura inquirente a stabilire cause e condanne. Nel contempo non mi sottraggo nel denunciare un atto che fa vergognare una comunità intera”.

Conclude il consigliere comunale e capogruppo di Lavoro e Libertà: “Spero che le Forze di Polizia individuino gli aggressori fuggiti e conferiscano loro la giusta pena. Contestualmente invito i massimi vertici degli Ospedali Riuniti di Foggia, il Presidente Assessore alla Sanità della Regione Puglia, a riunirsi per studiare un piano di sicurezza più risolutivo affinché si evitino altre aggressioni e meno code, semmai studiando forme di ingresso più selezionate nel reparto di prima accoglienza del PS e nel contempo più rasserenanti sia per gli addetti ai lavori sia per i pazienti sottoposti alle prime importanti cure. Esprimo tutta la mia sincera solidarietà verso la dottoressa e i due infermieri, ma anche e solo ai piccoli pazienti purtroppo testimoni di un atto che non li educano al buon vivere”.

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