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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Incendio allo Iacovone, arrestati due tifosi del Foggia: incastrati dalla felpa e da un logo sul berretto

Eseguita nelle prime ore della mattinata odierna una ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari per i fatti accaduti lo scorso 3 settembre

Questa mattina 27 dicembre, a seguito di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare personale degli arresti domiciliari, emessa dal Gip di Taranto, nei confronti di due tifosi foggiani ritenuti responsabili di incendio aggravato, di averlo commesso in occasione di una manifestazione sportiva e in un luogo aperto al pubblico.

L'ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Taranto, si riferisce a quanto accaduto lo scorso 3 settembre, dopo il derby Taranto-Foggia, valido per la prima giornata del campionato di Lega Pro girone C, quando nel settore che ospitava i supporter rossoneri, divampò un incendio.

Per quell'episodio, il Giudice sportivo inflisse l'obbligo di disputare una gara a porte chiuse. I successivi rilievi, accertarono che il rogo fu dovuto ad un fumogeno  acceso dai sostenitori rossoneri mentre lasciavano l'impianto sportivo, finito sotto il settore dove era stoccato del materiale di plastica e catrame, che prese subito fuoco.

Per l'episodio sono stati diversi i provvedimenti emessi nei confronti dei sostenitori foggiani precedenti agli arresti di oggi, a partire dal daspo di 6 anni notificato a un 42enne, già in passato destinatario di analoga misura. Per altri due appartenenti ad un gruppo ultras, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive è stato stabilito per un periodo di tre anni.

Prima ancora, il 13 settembre, erano stati emessi altri tre daspo. Destinatari tre foggiani di 46, 57 e 20 anni, due dei quali si erano arrampicati sulla recinzione esterna dello stadio: uno aveva cercato di colpire le forze dell’ordine con un bastone, l’altro aveva inveito in maniera violenta contro di loro. Il più giovane era accusato di aver lanciato un fumogeno appena arrivato sugli spalti

Gli investigatori della Digos, a seguito di articolate e minuziose indagini supportate dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza dello stadio Erasmo Iacovone, quindi grazie alle immagini acquisite dai sistemi di sorveglianza e alle specifiche attività tecniche, hanno consentito di raccogliere elementi utili per identificare i presunti responsabili della condotta illecita.

Inoltre, attraverso la visione di alcuni 'fermo immagine', sono stati acquisiti importanti dettagli, come il colore della felpa o il logo sul berretto su uno dei presunti autori, da cui è stato possibile ricostruire l’esatta sequenza dei fatti, la dinamica degli eventi ed i possibili autori dell’incendio. La successiva attenta disamina del materiale probatorio fornito, ha consentito alla Procura di Taranto di avanzare la relativa richiesta cautelare al Gip.
 

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