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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Cerignola

Padre e figlio uccisi in campagna: notificata la conclusione delle indagini a Rendina, contestata la premeditazione

Entro il termine dei 30 giorni dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, il pm potrà richiedere il rinvio a giudizio dell’indagato. Avendo contestato l’aggravante della premeditazione, lo stesso non potrà richiedere di essere processato con rito abbreviato, che comporta lo sconto di un terzo della pena

Notificata la chiusura delle indagini sul duplice omicidio Cirillo  - Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio di 58 e 27 anni - assassinati la scorsa estate nei campi tra Cerignola e Manfredonia, nel Foggiano. Il pubblico ministero Alessio Marangelli, titolare del fascicolo di indagine, ha comunicato l’avviso all’unico indagato, ovvero il 46enne Giuseppe Rendina, attualmente detenuto in carcere, a Foggia. Contestata anche l’aggravante della premeditazione.

Rendina, assistito dall’avvocato Francesco Paolo Ferragonio, è accusato dell’omicidio dei due uomini “perché, agendo con premeditazione, ne cagionava la morte”. Per commettere l’omicidio, il 46enne avrebbe utilizzato una “pistola a munizionamento semiautomatico, con cui esplodeva colpi calibro 380, da considerarsi  arma  clandestina  in  quanto ricavata da uno strumento di segnalazione acustica/lanciarazzi modificato e reso idoneo a sparare munizionamento convenzionale”.

Il fatto è di sangue è avvenuto il 31 luglio scorso: i cadaveri delle vittime furono ritrovati il giorno seguente, nascosti sotto teli agricoli e coperti da tubi per l’irrigazione. Il cerchio si era stretto attorno a Rendina il 3 agosto, quando lo stesso fu prelevato nella sua abitazione di Trinitapoli e arrestato (le immagini video). Per gli inquirenti, il movente del duplice omicidio sarebbe da rintracciare in un debito di 20mila euro che il presunto assassino aveva contratto con i due agricoltori, che ne pretendevano la restituzione immediata.

A incastrare Rendina, fu una intercettazione (ordinata nell’ambito di un altro procedimento per il quale lo stesso è indagato a piede libero) captata proprio durante l’esecuzione dei Cirillo. Nel file, depositato negli atti di indagine, si sentirebbero sia gli spari che le parole di una delle vittime (“Giuseppe non dico niente a nessuno") e poi il rumore di oggetti pesanti trascinati al suolo. Potrebbe trattarsi, secondo gli inquirenti, dei corpi delle vittime, chiusi in due grossi sacchi e occultati sotto cumuli di tubi irrigui.

Entro il termine dei 30 giorni dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, il pm potrà richiedere il rinvio a giudizio dell’indagato. Avendo contestato l’aggravante della premeditazione, l’indagato non potrà richiedere di essere processato con rito abbreviato, che comporta lo sconto di un terzo della pena.

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