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Perla di Cianci, il derby è biancorosso: al 'San Nicola' il Foggia subisce il quarto k.o. di fila

Brutta prestazione dei rossoneri che perdono contro il Bari rimasto in dieci per oltre un'ora (espulso Maita), grazie a un gol su punizione dell'ex Potenza al quarto d'ora della ripresa

Uno dei derby più brutti di sempre se lo aggiudica il Bari, grazie a una perla del suo colpo di mercato invernale. Quel Cianci, per qualche settimana nei pensieri anche dei rossoneri e che sicuramente, data la pochezza offensiva dei dauni, avrebbe fatto comodo a Marchionni. Vince il Bari, che non ha prodotto chissà quanto, ma è stata l’unica squadra a crederci di più, anche dopo essere rimasta in dieci per l’espulsione di Maita. Un rosso che avrebbe potuto e dovuto suggerire a Marchionni un cambio di atteggiamento e una maggiore spregiudicatezza tattica, che invece è venuta fuori solo dopo lo svantaggio. Troppo tardi e troppo poco Foggia per evitare il quarto k.o. di fila.

PRIMO TEMPO – Che non sia un periodo d’oro per nessuna delle due compagini, è chiaro a tutti. E i primi minuti del derby dei derby pugliesi lo conferma. Carrera conferma il 4-2-3-1 con Antenucci ad agire da sottopunta alle spalle di Cianci, Marchionni recupera Anelli e si affida al collaudato 3-5-2. Tutto come nelle previsioni. Così come era previsto un approccio più convinto del Bari. I galletti provano a far male soprattutto sulle corsie, con gli affondi di Marras a destra, e le combinazioni del duo Sarzi Puttini-D’Ursi sull’out opposto. Al 6’ il barese doc Cianci potrebbe già sbloccarla, ma l’inzuccata su invito di Marras non centra la porta. Ma è l’episodio che funge da innesco, perché il Bari alza improvvisamente i ritmi e l’intensità del pressing. Un minuto dopo, una palla scippata a Salvi aziona una rapida ripartenza chiosata da una rasoiata di Antenucci, Fumagalli è attento. Il Foggia? È tutto in un improbabile e ardito colpo dalla distanza di Curcio, che Frattali accompagna con lo sguardo sul fondo. Meglio il Bari, per quanto la squadra di Carrera non faccia strabuzzare gli occhi, né dia effettivamente l’impressione di essersi affrancata completamente da certi problemi denunciati durante la fase Auteri. Ma il Foggia è poca cosa, almeno in fase offensiva. Il baricentro oltremodo basso fa sì che la manovra del Bari si inceppi sul più bello (a ridosso dell’area di rigore). Ma quando i rossoneri provano ad alzarsi, la manovra lenta e frammentata dilata gli spazi ed è lì che il Bari rischia di far male. Al 13’ una palla mal gestita spiana la strada a un’azione simile a quella che ha portato al primo gol della Ternata. Stavolta, l’occasione per i galletti è ancora più clamorosa, perché davanti a Fumagalli si presentano due baresi (D’Ursi e Marras) contro un solo difensore rossonero. L’esterno destro la fallisce. Un quarto d’ora dopo c’è la svolta: al direttore di gara non sfugge la manata di Maita a Vitale. È rosso. Carrera non cambia schieramento, restando di fatto con un solo centrale puro in mediana. Tuttavia, una sostituzione è costretta a effettuarla qualche minuto dopo quando Ciofani si fa male gravemente dopo un contrasto aereo con Kalombo. Eppure, l’uomo in più (e la potenziale netta superiorità a centrocampo) non cambia il tema tattico della gara. Il Foggia attende, rincorre e si difende. In avanti è pressoché nullo.

SECONDO TEMPO – Serve una scossa, e che scossa, per convincere Marchionni a interventi più incisivi sulla squadra. I primi due innesti (Agostinone e Garofalo) sono sicuramente più conservativi, ma vengono vanificati dalla perla su punizione che Cianci si inventa al quarto d’ora. A quel punto il Bari può arretrare e Carrera risistemare la mediana inserendo Lollo per Antenucci. I cambi offensivi di Marchionni, invece, sembrano piuttosto tardivi. E infatti, per quanto volenteroso, l’assalto rossonero non produce grossi affanni alla retroguardia barese. L’unico sussulto nasce da un cross di Agostinone, bucato da Sabbione, sul quale né Dell’Agnello né Balde riescono a trovare la zampata decisiva. Troppo poco per evitare il quarto k.o. di fila, ancor meno per avere il diritto di recriminare.  

Bari-Foggia 1-0

BARI (4-2-3-1) Frattali; Ciofani (33’pt Semenzato), Minelli, Sabbione, Sarzi Puttini; Maita, De Risio; Marras, Antenucci (30’st Lollo), D’Ursi (18’st Rolando); Cianci. A disposizione: Marfella, Fiory, Perrotta, D’Argenio, Rutigliano, Candellone, Celiento, Colaci, Semenzato, Mercurio. All.: Carrera

FOGGIA (3-5-2) Fumagalli; Anelli, Gavazzi, Germinio; Kalombo (30’st Balde), Vitale (13’st Garofalo), Salvi (17’st Dell’Agnello), Rocca, Di Jenno (13’st Agostinone); Curcio, D’Andrea (30’st Morrone). A disposizione: Di Stasio, Galeotafiore, Moreschini, Iurato, Pompa, Cardamone, Nivokazi. All.: Marchionni

Arbitro: Feliciani di Teramo. Assistenti: Buonocore di Marsala – Pragliola di Terni

Marcatori: 15’st Cianci (B)

Ammoniti: Kalombo (F), Salvi (F), Sarzi Puttini (B), Cianci (B), Anelli (F), Lollo (B)

Espulsi: 28’pt Maita (B) per comportamento violento

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