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Crollo rossonero, il Monterosi espugna lo 'Zac': i tifosi contestano la squadra

Costantino la sblocca all'11', in avvio di ripresa il raddoppio dell'ex rossonero. Inutile il gol di Beretta nel recupero. Espulso Di Noia

Una sconfitta destinata a fare piuttosto rumore e a sconvolgere (forse) per l’ennesima volta l’ambiente rossonero in una stagione sempre più complessa. Contro il Monterosi il Foggia perde in un colpo solo la partita, la faccia e pure la quinta posizione, malgrado l’Audace Cerignola non vada oltre uno scialbo pari con la Viterbese. La fotografia di un momento a dir poco negativo che rischia di compromettere seriamente il prosieguo della stagione. La sconfitta, giunta al termine di una delle prestazioni più brutte della stagione, potrebbe rideterminare qualcosa anche sulla guida tecnica, se è vero che la posizione di Somma non era così salda già dopo la sconfitta di Cerignola. 

PRIMO TEMPO – Fischi così assordanti alla fine del primo tempo non si sentivano da un po’. Forse dalla gara con il Pescara. Allora finì con un pesante passivo e l’addio di Boscaglia. Adesso in panchina c’è Somma, sul cui futuro i rumors non mancano. E il primo tempo contro il Monterosi non contribuisce a dissipare le nubi. Somma. “Non è solo un problema di modulo” sarebbe il titolo perfetto per sintetizzare la prima frazione. Somma ripristina il 3-5-2 con la mediana muscolare che con Gallo azionò la risalita (Frigerio e Di Noia ai fianchi di Petermann), ma certe problematiche restano, anzi, sono più intense. L’assenza di Costa, determina l’avanzamento di Rizzo con la contestuale riproposizione del redivivo Markic accanto a Kontek e Rutjens. L’improvvisato terzetto sbanderà in più di un’occasione, ma non sarà l’unica criticità da rilevare. Il Foggia, semplicemente, non c’è. L’approccio ai limiti della censura è evidente nei banali errori tecnici e nelle palle perse malamente in fase di impostazione (di Petermann, in particolare). Il Monterosi fa il suo, sfruttando la fisicità di un onnipresente Mbende, e la velocità dei suoi esterni. Nell’economia della gara, finiscono per fare una dignitosa figura persino gli ex (ma ancora sotto contratto con i rossoneri) Tonin e Vitali, che Menichini affianca alla punta Costantino. E sarà proprio quest’ultimo a sbloccarla all’11’, con la più semplice delle deviazioni sotto porta. Da vietare ai minori sia il tentativo da parte di Petermann di servire Thiam con un retropassaggio di testa - malgrado una distanza tra i due di oltre trenta metri - che dà il via all’azione del gol, che il piazzamento dell’intera difesa sul servizio al centro di Verde. La reazione dei rossoneri si consuma tutta in un paio di velleitarie conclusioni che solleticano i guanti di Forte. 

Somma si dimette: "Non sono più in grado di gestire la rosa"

SECONDO TEMPO – Neanche il tempo di completare il primo giro di lancetta, che la rete del Foggia si gonfia nuovamente. Beffa delle beffe, il gol lo segna il ‘carneade’ Vitali, con una leggera zampata su cross dalla sinistra, sulla quale Thiam si limita alla mera contemplazione. Somma si affida a Peralta e Bjarkason, ai quali si aggiungerà anche Beretta passando al 3-4-2-1 prima e 3-4-1-2 poi. Ma come si è già detto, non è solo questione di moduli. L’atteggiamento dei rossoneri mal si concilia con quello di una squadra che dovrebbe lottare per posizioni importanti e, pertanto, ripristinare il pari. La ripresa del comando sul gioco non trova il conforto della necessaria concretezza. L’unico pericolo significativo lo regala Garattoni (il meno negativo dei suoi), che trova la partnership giusta in Ogunseye per il dai e vai che viene murato sul più bello da Forte. Tabellino alla mano, sono più le occasioni nelle quali il Monterosi potrebbe segnare il terzo, che non arriva per l’eccessiva indulgenza degli ex Vitali e Di Paolantonio. L’indulgenza della ‘Nord’, invece, termina intorno alla mezz’ora, quando tornano a risuonare cori che non si sentivano dalla gara di coppa con il Picerno. Nel corposo recupero Beretta trova il gol dell’inutile 1-2, più pesante è il rosso rimediato da Di Noia subito dopo. Il futuro del Foggia, invece, è più nero della pece. 

FOGGIA (3-5-2) Thiam; Markic, Kontek, Rutjens (6’st Bjarkason); Garattoni, Frigerio (6’st Peralta), Petermann, Di Noia, Rizzo; Ogunseye, Iacoponi (17’st Beretta). A disposizione: Raccichini, Nobile, Schenetti, Agnelli, Battimelli, Odjer, Capogna. Allenatore: Somma

MONTEROSI (3-4-3) Forte; Mbende (30’st Tolomello), Giordani, Piroli (19’st Tartaglia); Verde (1’st Bittante), Lipani, Parlati, Di Renzo; Vitali, Costantino (30’st Della Pietra), Tonin (24’st Di Paolantonio). A disposizione: Alia, Santoro, Gasperi, Burgio, Rossi, Di Francesco. Allenatore: Menichini

Arbitro: D’Eusanio di Faenza

Assistenti: Giorgi di Legnano – Consonni di Treviglio

Quarto ufficiale: Maione di Ercolano

Marcatori: 11’pt Costantino (M), 1’st Vitali (M), 49’st Beretta (F) 

Ammoniti: Verde (M), Petermann (F), Rutjens (F), Tartaglia (M), Giordani (M), Forte (M) 

Espulsi: 49’st Di Noia (F) per comportamento violento 

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