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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Schenetti, Frigerio e Kontek: i protagonisti di una 'Bella' impresa. Le pagelle di Foggia-Cerignola

Il difensore protagonista con il gol che fa esplodere lo 'Zaccheria'. Ottima anche la prestazione di Beretta. Nel Cerignola deludono gli attaccanti e Achik non incide

Alla fine, hanno avuto ragione loro. I tifosi che fino all’ultimo secondo hanno incitato la squadra, l’hanno sospinta anche quando i secondi mulinavano e il tempo a disposizione si assottigliava sempre più. Ci hanno creduto e hanno avuto ragione, come ha sempre ragione chi vince. Ha vinto il Foggia, l’ultimo dei quattro derby stagionali. Il computo totale sorride al Cerignola, ma i rossoneri hanno avuto il pregio di vincere il più importante dei quattro, quello che lascia la porta aperta di una stagione infinita e quasi surreale sotto il profilo delle emozioni. Si chiude mestamente la stagione dell’Audace Cerignola, ma malgrado l’epilogo (sportivamente) drammatico, resta l’impresa per aver condotto una prima stagione tra i professionisti (dopo oltre 80 anni) a tratti esaltante. Certo, uscire così fa molto male. 

Sono bastati pochi minuti perché una gremita piazza Duomo a Cerignola, pronta a far festa, si ammutolisse di colpo, nello stesso momento in cui lo ‘Zaccheria’ era diventato il teatro in cui i sogni diventano realtà, dove urla di gioia, abbracci e lacrime sono diventati un tutt’uno. L’ha decisa il meno atteso, un difensore: quell’Ivan Kontek, unico acquisto della tornata invernale del mercato realmente azzeccato. Gli dei del calcio hanno deciso di dargli una seconda occasione, dopo quella clamorosa sciupata alla mezz’ora del primo tempo, che forse avrebbe potuto rendere meno affannosa l’impresa. Ma tant’è. A proposito di mercato, la sfida di ieri ha riproposto anche un Beretta finalmente in condizione. L’attaccante ha fatto reparto da solo dal 1’ al 98’, facendo sponde, sportellate, conquistando punizioni e offrendo a Frigerio la palla del 2-0. Ma è stata anche la serata del riscatto di Schenetti, escluso inizialmente, forse per strategia, o magari anche per le precedenti prestazioni decisamente negative. Nella serata in cui si chiedeva ai top della squadra di trascinarla, l’ex Entella è stato finalmente determinante. E ora? Alle 12 il sorteggio deciderà il prossimo avversario del Foggia, che sarà uno tra Pordenone, Cesena, Crotone e Virtus Entella, quest’ultima migliore delle terze e quindi testa di serie. 

FOGGIA (3-5-2) Dalmasso 6,5; Rutjens 6 (1’st Leo 7) Kontek 8 Rizzo 6,5; Bjarkason 5,5 Frigerio 7,5 Petermann 7 Di Noia 5,5 (7’st Schenetti 7,5) Costa 6,5 (39’st Iacoponi s.v.); Peralta 6,5 (53'st Di Pasquale s.v.), Beretta 7. A disposizione: Raccichini, Vacca, Iacoponi, Capogna. Allenatore: Rossi 8

AUDACE CERIGNOLA (3-5-2) Saracco 5,5; Blondett 5,5 Allegrini 5,5 (5’st D’Ausilio 5,5) Ligi 6; Coccia 5,5 (39’st Righetti s.v.) Tascone 5,5 Langella 5 (10’st Bianco 5,5) Sainz Maza 5,5 Russo 6; D’Andrea 5 (39’st Samele s.v.), Malcore 5 (9’st Achik 5,5). A disposizione: Fares, Trezza, Olivera, Inguscio, Montini, Mengani, Botta, Ruggiero, Giofrè. Allenatore: Pazienza 5,5

Arbitro: Giordano di Novara 5

Assistenti: De Angelis 5,5 – Cravotta 5,5

FOGGIA AUDACE CERIGNOLA
Dalmasso - 6,5 Non giocava dalla trasferta di Avellino (con il Giugliano). Si fa trovare pronto anche se la partita non richiede grossi interventi. Nel finale si lancia in avanti, scelta azzeccata solo perché può percorrere meno metri di campo per festeggiare il gol di Kontek.   Saracco - 5,5 La perdita di tempo è una consuetudine per chi deve difendere il vantaggio. Lecita, anche se non conforme ai valori del fair play. Lui, però, esagera, iniziando a gigioneggiare al primo rinvio. E va avanti per tutta la gara, fino a quando l'arbitro non si ricorda di ammonirlo. E la 'Nord' lo becca. Sul tiro di Schenetti, forse se la fa passare tra le mani. Nulla può sugli altri due gol. 
Rutjens - 6 Riproposto dal 1', forse per dare solidità al reparto al quale manca un marcatore puro, o per far rifiatare Leo. Dura un tempo, anche perché il giallo rimediato in avvio è una macchia che cela pericoli. Nel complesso, però, non demerita.  Blondett - 5,5 Nel convulso finale crolla anche lui, dopo una gara di sostanziale controllo. 
Dal 1'st Leo - 7 Un tempo, al posto dell'ammonito Rutjens. L'avvio non sembra essere incoraggiante a giudicare da un paio di svarioni un po' così. Poi diventa determinante, prima salvando un gol già fatto, poi partecipando all'azione del terzo gol. Salterà l'andata dei quarti per squalifica.  Allegrini - 5 Con Beretta è una bella battaglia, nella quale cerca di affidarsi principalmente all'arma dell'esperienza. Talvolta gli va bene, ma quando l'attaccante gli prende il tempo son dolori. Chiude per un infortunio. Nel complesso, non è riuscito pienamente a compensare l'assenza di Capomaggio. 
Kontek - 8 Avvio quasi choc, con un rinvio sghimbescio che per poco non cagiona il disastro. Poi torna a governare la retroguardia con sicurezza. Il destino gli dona due chance. Decide di giocarsi (e bene) la seconda, quella più difficile. Clamoroso il gol divorato nel primo tempo, anche per un difensore (peraltro dotato tecnicamente). Poi la redenzione che fa esplodere una città.  Dal 5'st D'Ausilio - 5,5 All'andata era stato determinante dalla panchina. Pazienza ritenta la giocata, ma le risposte non sono quelle sperate. 
Rizzo - 6,5 Nella prima (e unica) azione costruita dal Cerignola va lui a chiudere su D'Andrea, prima che Malcore impegni Dalmasso. In una gara che richiede grossi sforzi mentali, è sempre tra i più lucidi.  Ligi - 6 Non soffre moltissimo, perché fondamentalmente il Foggia produce di più sul versante opposto. Così può di tanto in tanto lanciarsi anche in avanti, anche se non è proprio il suo punto di forza. 
Bjarkason - 5,5 Spesso sollecitato, soprattutto quando Peralta scollina dalle sue parti. La generosità non gli fa difetto, ma l'attesa giocata determinante non si palesa. Fioccano gli errori e le palle perse. In mezzo, c'è una traversa in avvio di ripresa.  Coccia - 5,5 Gara prettamente difensiva la sua. Regge l'urto di Costa, finché può, poi passa a fare il braccetto con l'uscita di Allegrini. Ma sul lato suo il Cerignola soffre (dal 39'st Righetti s.v.).
Frigerio - 7,5 Inguardabile, o quasi, nelle precedenti due gare. Si ritrova nella serata più importante. E nell'economia dell'impresa, il suo gol vale un capitale.  Tascone - 5,5 Tra i più vivi nel primo tempo prettamente difensivo dell'Audace. Di fatto, è l'unico che di tanto in tanto si stacca per andare a supportare le due punte. Fuoco di paglia. Alla lunga cala pure lui. 
Petermann - 7 Rieccolo dal 1'. La sensazione è che non sia al top, e questo spiega il mancato utilizzo nelle due gare precedenti. Ma non lo dà a vedere. Si prende sulle spalle la squadra di cui è capitano. Non c'è pallone che non passi da lui, perché servono raziocinio e idee. Qualità che gli appartengono. In avvio potrebbe anche sbloccarla, indugiando forse troppo prima di calciare. Non abbassa mai la guardia, fino al 98', quando il gol di Kontek autorizza a lasciarsi andare. E lui lascia che le lacrime gli irrorino il viso.  Langella - 5 È l'uomo d'ordine, che di ordine ne dà poco, soprattutto quando la squadra dovrebbe rialzarsi una volta riconquistata la sfera. Rimedia un giallo, motivo per il quale Pazienza non gli concede neanche l'ora di gioco. 
Di Noia - 5,5 La palma di 'eroe' l'ha già conquistata col Potenza. Con Peralta che giostra lontano dall'area, servirebbero maggiormente gli inserimenti delle mezzali. Frigerio ci prova, Di Noia un po' meno. E la qualità complessiva delle giocate è piuttosto modesta.  Dal 10'st Bianco - 5,5 Gioca quasi un tempo (recupero incluso), per dar sostanza e fiato a una squadra che accusa affanni. Non incanta. 
Dal 7'st Schenetti - 7,5 Escluso eccellente, forse anche per avere una risorsa in più a gara in corso. Ci mette un po' a entrare in partita, poi la riapre con una rasoiata che cagiona la prima delle tre scosse con epicentro allo 'Zaccheria'. In una stagione molto altalenante, determina nella gara che conta. Come fanno i grandi giocatori.  Sainz Maza - 5,5 In quello che fu il suo stadio per tre stagioni, non ripete la grande prova dell'andata. Al tiro ci arriva solo una volta, sparacchiandola in curva. 
Costa - 6,5 Quanto corre, tantissimo. Ci sta se ogni tanto il cross non ha i giri giusti. Ma dalle sue parti il Foggia costruisce i presupposti per la rimonta. Suo il corner da cui si origina il gol di Schenetti. Abbandona solo per i crampi (39'st Iacoponi s.v.) Russo - 6 L'asse mancino del Cerignola è quello in cui si registrano meno instabilità. Contiene Bjarkason e qualche volta cerca anche di incidere in avanti.  
Peralta - 6,5

Galleggia sulla trequarti, forse un po' troppo, anche perché Beretta avrebbe bisogno di minor solitudine. Ma si vede che è ispirato, anche se troppe volte il suo joypad ha il tasto del passaggio che non funziona. Ha il merito di calciare lui l'angolo da cui nasce il gol di Kontek (53'st Di Pasquale s.v.)

D'Andrea - 5 Gli tocca fare esclusivamente lavoro sporco e si presta anche, ma offensivamente è nullo, sulla falsariga del D'Andrea vistosi a Foggia (39'st Samele s.v.)
Beretta - 7 Riecco il Beretta che la piazza si attendeva. Fa reparto da solo, visto che Peralta orbita altrove, muovendosi in orizzontale e in verticale. Tiene impegnata l'intera retroguardia ofantina, prendendosi vagonate di punizioni. Non ha grosse occasioni per calciare, ma il lavoro per la squadra è preziosissimo. In più, ci si metta l'assist per Frigerio.  Malcore - 5 Un tiro centrale che Dalmasso addormenta agevolmente. La sintesi della partita di bomber Malcore. Stavolta il rossonero gli resta di traverso. 
Dal 9'st Achik - 5,5 Pazienza lo tiene fresco immaginando un finale di ripartenze. Previsione giusta, ma la sua squadra (e Achik) non sfruttano le occasioni. 
Rossi - 8 Non si può dire che il suo ritorno in Capitanata sia stato fin qui tranquillo. Le prime tre gare dei playoff hanno già messo a dura prova le coronarie di molti. Con la rosa ridotta all'osso e una impresa proibitiva da compiere, se l'è giocata con l'arma migliore in dotazione, il cuore.   Pazienza - 5,5 Nessuno si aspettava una squadra all'arrembaggio, ma neppure troppa passività. Il baricentro bassissimo dà una mano al Foggia e in qualche modo ne oscura le fragilità. E poi c'è la gestione di alcune ripartenze, da rivedere decisamente. Resta, tuttavia, l'estrema bontà del suo lavoro. Il suo Cerignola non dovrà ripartire da zero. 
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