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Calcio

Foggia-Picerno 2-0: le pagelle dei rossoneri

Salines e Rolando suggellano con il gol una grande prestazione. Odjer strappa più applausi di un capoclaque, ottimo ritorno di Di Noia. Millico sciupone, ma realizza un altro assist

FOGGIA (3-4-2-1) Perina 6,5; Salines 7,5 Di Noia 7 (40’st Riccardi s.v.) Ercolani 6,5; Silvestro 6,5 Tascone 6,5 (23’st Martini 6) Odjer 7,5 Vezzoni 6,5; Rolando 7,5 (40’st Tonin s.v.) Millico 6,5 (45’st Manneh s.v.); Santaniello 6,5 (23’st Gagliano 5). A disposizione: Nobile, Castaldi, Tenkorang, Schenetti, Marino, Antonacci, Papazov, Brancato, Embalo. Allenatore: Cudini 7

AZ PICERNO (4-2-3-1) Merelli 5; Novella 5 (1’st Ceccarelli 5 (46’st Savarese s.v.)), Gilli 5,5 (1’st Ciko 6) Cadili 6 Guerra 5 (18’st Pagliai 5,5); Gallo 5,5 Pitarresi 5,5; Albertini 6 Petito 5 (1’st D’Agostino 6) Esposito 6; Santarcangelo 5,5. A disposizione: Summa, Lentini. Allenatore: Longo 5,5

Arbitro: Arena 6,5

Assistenti: Usi 6 – Chichi 6,5

La cronaca della partita

Perina 6,5 – Il suo intervento su Santarcangelo si rivela vitale nell’economia del match, perché si era ancora sullo 0-0. Conta più di tutto ciò che accadrà nel resto dell’incontro, anche perché non dovrà opporsi più ad alcun tiro nello specchio.

Salines 7,5 – Difensore goleador. Si è preso il posto di Garattoni anche sotto questo aspetto, con l’aggiunta di una maggiore duttilità. Con Di Noia si occupa di una delle due punte pesanti, vincendo nettamente il confronto. Poi stappa la partita e non è la prima volta.

Di Noia 7 – Subito provato nel ruolo di Carillo. Lo svolge con la necessaria diligenza, senza strafare. Solo cose semplici. Santarcangelo gli scappa solo una volta – nell’azione che porta Perina alla parata –, ma la sua deviazione agevola l’intervento del compagno. Poi è perfetto nelle letture (40’st Riccardi s.v.)

Ercolani 6,5 – Dei tre centrali difensivi è il meno appariscente, ciò non gli toglie i meriti. Si occupa di Albertini, che solo in una occasione riesce a rendersi effettivamente pericoloso.  

Silvestro 6,5 – Meno preciso del solito, ma resta il solito treno che non conosce soste. Specie nel primo tempo è in costante proiezione offensiva, gli manca solo lo spunto finale, problema condiviso con molti altri compagni.

Tascone 6,5 – Qualche errorino qua e là negli appoggi, ma stiamo a spaccare il capello. La diga con Odjer è di una solidità che si rinforza di partita in partita. Esce perché non ne ha più, il che racconta appieno il tipo di giocatore (23’st Martini 6 – Ottimo approccio alla gara, segno che le tante panchine non lo hanno affatto immalinconito. Avrebbe anche la chance per fare tris, ben imbeccato da Rolando, prova a chiudere la combinazione con un pallonetto troppo morbido per battere Merelli).

Odjer 7,5 – L’ex Gallo cerca di trotterellare a tutto campo, anche per evitare di trovarselo di fronte. Ma lui è ovunque: te lo trovi a pressare sul centrale difensivo in possesso e un attimo dopo è già pronto a proteggere la propria linea difensiva. Neppure un capoclaque è in grado di far partire gli applausi con la stessa frequenza. L’ovazione che riceve dopo l’ennesimo recupero palla con annessa punizione conquistata a centrocampo è più eloquente di qualsiasi altro commento.

Vezzoni 6,5 – Semplicità e sostanza al servizio della squadra. Potrebbe incidere di più se non indugiasse troppo nelle scelte, cosa che accade soprattutto nella prima frazione.

Rolando 7,5 – Tra i più ispirati già nella prima frazione. Tatticamente è tra i giocatori più importanti, non solo per il contributo alla produzione offensiva, ma anche perché è colui che stringe sui due mediani in fase di non possesso per scongiurare ogni pericolo di sbilanciamento. Trova la gioia del primo gol in rossonero (e che gol), ne sfiora un altro col destro e ispira il quasi gol di Martini. Tanta roba. E pensare che qualcuno era rimasto un po’ contrito, dopo aver appreso che il Rolando giunto a Foggia non era Gabriele (40’st Tonin s.v.).

Millico 6,5 – Suo il corner che Salines traduce in gol. È il sesto assist in dieci partite. Il tutto in meno di due mesi. Sfiora in chiusura di primo tempo quello che sarebbe stato un eurogol, ecco perché lascia basiti il clamoroso errore a inizio ripresa, che tiene in vita le (seppur flebili) speranze del Picerno. Tuttavia, resta un elemento determinante e imprescindibile (45’st Manneh s.v.).

Santaniello 6,5 – Qualche errore di troppo nel momento clou, che vanifica le ottime premesse. Il gol di Salines rasserena tutti, così l’inizio ripresa è un’altra storia. Assiste Rolando nell’azione del raddoppio, poi si fa notare per un altro paio di spunti da attaccante totale. La sua importanza si farà notare ancora di più dopo la sua uscita dal campo, anche per i demeriti di chi gli subentra (23’st Gagliano 5 – Una mezz’ora assolutamente da dimenticare. Approccio molle, idem sui contrasti, tutti persi. Eppure, ci sarebbero svariate occasioni per far male a una difesa fragile e poco coperta dal centrocampo. Gli unici (per fortuna pochi) mugugni dello ‘Zac’ se li prende tutti lui).

Cudini 7 – Il Picerno sta bene in campo, ma la sensazione è che con una maggiore precisione negli ultimi 15-20 metri la partita si sarebbe sbloccata molto prima. Invece, tocca a Salines stapparla, ma va bene così. Il trittico terribile si chiude con 6 punti su 9: solo un po’ di sfortuna e imprecisione hanno impedito che il bottino fosse più corposo. Ma quel che conta è che ormai la squadra ha cambiato pelle, gioca bene, con serenità e si diverte anche. E, cosa più importante, segue l’allenatore. I risultati si vedono.

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