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Venerdì, 26 Aprile 2024
Calcio

Zeman pronto per il derby: "Dobbiamo dare di più per i tifosi. Canonico? Non lo sento dal rinnovo del contratto"

Le parole del mister alla vigilia della gara più attesa dell’anno: “Lo è più per l’ambiente, ma per rispetto ai tifosi dobbiamo dare qualcosa in più”. Sul Bari: “Superiori più nelle individualità, che nel gioco”

È tempo di derby, Foggia e il Foggia si prepara a quella che da sempre è la partita più sentita dal popolo rossonero. Tuttavia, il pragmatismo emozionale che da sempre contraddistingue Zdenek Zeman, lo conduce a gestire l’attesa con una flemmatica serenità. “Ho già giocato tanti derby, ma è una partita più importante per l’ambiente. È normale che vorremmo fare il meglio per vincere. Personalmente, sono contento di vedere più gente allo stadio”.

La nonchalance, o pseudotale, del boemo non cancella però la consapevolezza di quanto possa essere importante vincere il derby, al di là dei punti: “Rimango dell’idea che questa gara conta quanto quella con il Messina o le altre, nel senso che in palio ci sono sempre tre punti. Ma è normale che un derby dia prestigio all’ambiente e alla società. Dobbiamo lavorare come per le altre partite, ma facendo maggiore attenzione per rispetto al pubblico. E per loro dobbiamo dare qualcosa in più”, ha spiegato il tecnico nella conferenza stampa della vigilia.

Quella di domani sarà una gara sentita anche per il presidente Canonico, barese e presidente del Foggia. Caustica la risposta di Zeman sulla questione: “Non lo sento da quanto ho firmato il rinnovo del contratto”.  

Un derby che arriva a quattro giorni dalla sconfitta di Torre del Greco, giunta sia per ragioni tattiche, ma anche per delle controverse decisioni arbitrali che per il tecnico hanno avuto una incidenza considerevole: “È normale che una squadra non stia bene dopo la sconfitta, però penso che i giocatori si siano resi conto di quello che hanno fatto e di dove hanno sbagliato, anche se per me hanno sbagliato di più gli altri. Purtroppo, succede troppo spesso”.

Torna anche sulla scelta della difesa alta: “Serve per accorciare il campo, poi è normale che se non ci sono i tempi giusti degli attaccanti e dei centrocampisti è più facile prendere contropiede. Ma non è questo che ha deciso la partita. Io poi ho sempre rischiato per cercare di fare qualcosa di più in avanti”.

Conferma la fiducia in Merola: “Forse rende di più nel mezzo, ma se al centro abbiamo il capocannoniere Ferrante è difficile che giochi centrale. Per me ha delle qualità, il problema è che deve rendersi conto di dover giocare da attaccante anche quando parte da esterno. Poi, a Torre del Greco aveva anche il compito di difendere sul loro terzino, forse per questo non è riuscito a fare la fase offensiva con lucidità”.

Il boemo dice la sua anche sugli avversari, che proprio martedì hanno riallungato sul Catanzaro: “Sono primi. Quindi, vuol dire che hanno qualcosa in più, anche se credo più sul piano individuale che organizzativo. Speriamo di riuscire a metterli in difficoltà sul piano del ritmo, come all’andata, anche se la squadra non è al meglio dopo aver giocato nove partite in un mese. Mi auguro che abbia ancora un po’ di birra per ripetersi”.

All’andata i rossoneri giocarono alla pari con la capolista, mostrandosi superiore sul piano del gioco in diversi momenti del match: “Penso che stiamo meglio rispetto ad allora, ma la situazione è peggiorata sul piano della disponibilità dei giocatori. All’andata ne avevo 24, adesso se arrivo a 20 – con due che non stanno al meglio – è già tanto. C’è meno scelta, ma non mi lamento”.

A questo punto il discorso cade sull’annoso problema degli infortunati: “Rivedrete Dalmasso anche perché è l’unico che sta bene. Non so quando recupererò gli altri; spero di averli al più presto, ma non dipende da me o dai medici, ma dai progressi dei calciatori e dalla loro convinzione. Magari alcuni stanno male e non rinunciano a giocare, qualcun altro sta meglio, ma rinuncia perché ha paura”.

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