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Sull’Amiu viene meno il numero legale. Landella: “In questo modo non si tutelano lavoratori"

Dopo una pregiudiziale proposta dal consigliere d'opposizione, Bruno Longo, è venuto meno il numero legale ed il Consiglio è stato rinviato a lunedì 31

Tornato a riunirsi questa mattina, il Consiglio comunale di Foggia ha avviato la discussione con 25 consiglieri in aula sul primo punto all’ordine del giorno riguardante l’assunzione di partecipazione nella società Amiu Puglia spa e il successivo affidamento in house del servizio di igiene urbana. Dopo una pregiudiziale proposta dal consigliere d’opposizione, Bruno Longo, è venuto meno il numero legale (18 consiglieri presenti) ed il Consiglio è stato rinviato a lunedì 31 alle 9,30.

FRANCO LANDELLA, CANDIDATO SINDACO. Ancora una volta il centrosinistra al Comune di Foggia ha cercato di superare l'ostacolo del Consiglio comunale in modo illegittimo sulla questione rifiuti. L'opposizione di centrodestra denuncia la totale assenza di dirigenti, revisori dei conti e degli assessori in aula, con il sindaco Mongelli che in assoluta solitudine ha tentato di far passare un accapo con ancora molti lati oscuri, visto che manca la documentazione relativa alla cessione di beni pubblici per l'aumento di capitale di Amiu Bari.

Il consigliere Bruno Longo ha posto una pregiudiziale in quanto la relazione del collegio dei Revisori dei conti è stata consegnata con grave ritardo ai consiglieri comunali che non hanno avuto il tempo necessario per fare le giuste valutazioni. A tale richiesta la maggioranza di centrosinistra è rimasta sorda e di conseguenza il centrodestra ha quindi abbandonato l'aula per vizi di legittimità della seduta consiliare, con il Consiglio che si è sciolto per mancanza di numero legale.

Non è in questo modo che si tutelano i lavoratori, in considerazione del fatto che alcune delibere potrebbero essere illegittime e dunque decadere. «Le famiglie e le imprese cittadine non possono subire l'aumento spropositato della Tares da parte dell'Amiu di Bari».

L'azienda barese, in un più di un anno di permanenza nella nostra città, non solo non garantisce lo stesso servizio di igiene urbana della fallita Amica, che, a differenza di Amiu, si occupava anche della manutenzione del verde pubblico, della gestione della discarica e del macello comunale, ma lo fa con un costo di oltre 6 milioni di euro in più.

Denaro che viene prelevato dalle tasche delle famiglie e delle imprese foggiane, a cui è stata aumentata la tassa sui rifiuti. A ciò c'è da aggiungere che l'Amiu ha tagliato del 30% gli stipendi ai lavoratori delle fallite Amica e Daunia Ambiente. Ma se l'azienda barese ha chiesto all'Inps degli sgravi contributivi, che bisogno c'era di abbassare i salari a 340 padri di famiglia?

Vendola ed Emiliano, con la complicità di Mongelli e del centrosinistra, evidentemente considerato una sorta di bancomat i commercianti e gli artigiani foggiani, che hanno dovuto subire un aumento medio della Tares del 130%, anche a causa del mancato avvio della raccolta differenziata, che dovrebbe raggiungere il 65% secondo le normative vigenti, ma che in città non va oltre il 3%.

E come mai le isole ecologiche non sono mai state utilizzate? Se al più presto il Comune di Foggia non si adegua agli standard regionali previsti, si potrebbero verificare nuove penalità economiche per le casse dell'ente. A differenza di ciò che accade a Foggia, nelle altre città italiane i rifiuti sono una risorsa che permette non solo sgravi fiscali, ma anche nuove opportunità di lavoro. Nel capoluogo dauno, che da anni vive situazioni di emergenza, manca una seria programmazione che possa risolvere definitivamente il problema, ammesso che sia questo l’intento di Vendola, Emiliano e del centrosinistra”.

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