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Bari rischia lo scioglimento per mafia, Decaro si oppone e il centrosinistra foggiano è con lui: "Killeraggio"

Antonio Decaro ha contestato duramente la decisione del Governo di inviare la commissione d'accesso agli atti

Nonostante il Ministero dell'Interno Matteo Piantedosi abbia evidenziato come l'invio a Bari di una commissione d'accesso ispettivo agli atti nel Comune di Bari si sia reso necessario dopo un primo monitoraggio disposto dal Viminale circa i fatti emersi a seguito dell’indagine giudiziaria che ha portato a più di 100 arresti nel capoluogo pugliese e alla nomina, da parte del Tribunale, ai sensi dell’art. 34 del codice antimafia, di un amministratore giudiziario per l’azienda Mobilità e Trasporti Bari spa, interamente partecipata dallo stesso Comune, e nonostante abbia sottolineato come l’accesso ispettivo, disposto ai sensi di specifiche previsioni di legge, a Bari come in altri diversi enti locali per analoghe circostanze, non è pregiudizialmente finalizzato allo scioglimento del Comune bensì ad un’approfondita verifica dell’attività amministrativa, anche a tutela degli stessi amministratori locali che potranno offrire, in quella sede, ogni utile elemento di valutazione, per Antonio Decaro, presidente Anci, è "un atto di guerra nei confronti della città".

"L’atto, come un meccanismo a orologeria, segue la richiesta di un gruppo di parlamentari di centrodestra pugliese, tra i quali due viceministri del Governo e si riferisce all’indagine per voto di scambio in cui sono stati arrestati tra gli altri l’avvocato Giacomo Olivieri e la moglie, consigliera comunale eletta proprio nelle file di centrodestra. Incuranti delle parole del Procuratore distrettuale antimafia che in conferenza stampa ha detto testualmente: 'l'amministrazione comunale di Bari in questi anni ha saputo rispondere alla criminalità organizzata', gli stessi soggetti che nel 2019 hanno portato in Consiglio comunale due consiglieri arrestati per voto di scambio, ora spingono per lo scioglimento di un grande capoluogo di regione, evento mai successo in Italia, nemmeno ai tempi dell’inchiesta su Mafia Capitale". 

Decaro ha contestato duramente la decisione del Governo: "È un atto gravissimo, che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città di Bari, proprio (guarda caso) alla vigilia delle elezioni. Elezioni che il centrodestra a Bari perde da vent’anni consecutivamente. Per le quali stenta a trovare un candidato e che stavolta vuole vincere truccando la partita.  È giusto che si sappia che negli scorsi giorni mi è stato richiesto di raccogliere tutte le attività svolte dal Comune di Bari contro la criminalità organizzata.  Bene, è stato consegnato al Prefetto alle 12 del 18 marzo un voluminoso dossier, composto da 23 fascicoli e migliaia di pagine, contenente le attività svolte dal Comune contro la criminalità organizzata in questi anni.  È evidente, vista la rapidità con cui è giunta la notizia della nomina della Commissione, che nessuno si è curato di leggere quelle carte. Ha avuto dunque più valore la pressione politica del centrodestra barese che fatti, denunce, documenti, testimonianze. Si tratta di una vicenda vergognosa e gravissima, che va contro la città, contro i cittadini perbene, contro il sindaco". 

"A questa aggressione io mi opporrò con tutto me stesso, come mi sono opposto ai mafiosi di questa città. Fosse l’ultimo atto della mia esperienza politicaNon starò zitto. Non assisterò in silenzio a questa operazione di inversione della verità e di distruzione della reputazione di una amministrazione sana e di una intera città". 

Il Partito Democratico, il centrosinistra e i civici di Capitanata, si schierano dalla parte del sindaco di Bari, a partire dal Presidente della Provincia Giuseppe Nobiletti: "Conosco Antonio Decaro come uomo integro, un leone che lotta per la città di Bari ogni giorno con coraggio e dedizione. La sua leadership è stata fondamentale nel rialzare le sorti di Bari, nel ridare speranza a chi, per troppo tempo, ha visto il proprio futuro minacciato dall’ombra della criminalità organizzata. Conosciamo bene il suo impegno incrollabile per la legalità, la trasparenza e la giustizia. Ora, più che mai, siamo al suo fianco. Bari oggi si rialza grazie a lui e ad altri come lui"

Dalla parte di Decaro anche l'assessore Lorenzo Frattarolo, molto duro in un commento pubblicato sui social: "Non stupisce che un ministro che fa picchiare i liceali come Piantedosi si presti ad un’operazione di killeraggio politico così scadente, solidarietà totale ad Antonio Decaro".

Parole di vicinanza e sostegno anche dal sindaco di San Nicandro Garganico, Matteo Vocale"Sono d'accordo con Antonio Decaro, è lapalissiano che le modalità in cui sta avvenendo questa cosa destino moltissimi e legittimi dubbi. Antonio è una persona perbene, un sindaco amato dalla totalità dei Baresi, il sindaco dei sindaci perché ci rappresenta tutti, da presidente Anci con grande competenza e passione, un amministratore che si è sempre esposto non poco e speso contro la criminalità organizzata. E io sto dalla sua parte".

Questo, invece, il commento del Pd Foggia: "Il sindaco di Bari Antonio Decaro ha sintetizzato con coraggio e chiarezza i segni di una congiura politica che di istituzionale ha ben poco, con la nomina da parte del ministro dell’Interno della commissione d’indagine prefettizia per accertare infiltrazioni mafiose nel Comune di Bari. La solidarietà del PD di Foggia si fonda sulla realtà conosciuta e riconosciuta da tutti, anzitutto dai presìdi antimafia dello Stato, della lotta contro ogni tipo di illegalità e protervia criminale, condotta con i fatti, in questi anni, da Decaro e dagli amministratori che guidano Bari. La destra sta assumendosi una responsabilità gravissima, screditando le istituzioni che è stata chiamata a rappresentare. Testimoni di cosa voglia dire, davvero, l’influenza mafiosa sulle istituzioni comunali, non consentiremo una mistificazione che svilisce anni di legislazione e di impegno politico e civile antimafia".

Sulla questione si è espresso anche il consigliere comunale Antonio De Sabato: "L'invio della commissione di accesso a Bari non è una bella notizia come qualcuno osò definirla quando avvenne qui a Foggia. Inutile nascondersi, c'è grande preoccupazione per gli sviluppi della situazione e voglio esprimere la mia solidarietà al popolo barese perché questo è un momento di grande difficoltà. Non c'è godimento né deve esserci alcuna trasposizione tra le due vicende, fortunatamente Bari ha un sindaco forte, onesto e sincero. Decaro è l'argine al malaffare, un baluardo che nel momento di massima difficoltà si erge a difesa della sua comunità, cosa che purtroppo è mancata alla nostra città. Conosciamo bene le conseguenze dello scioglimento, la cui ferita segna a vita. I giudizi frettolosi con cui si addita un'intera comunità come mafiosa non servono a chiarire, dissipare i dubbi ma soltanto a deprimere ulteriormente i cittadini, ad affossare invece che a ripartire. Nessuno è immune dal rischio di infiltrazioni mafiose ma gli anticorpi per respingere questa possibilità sono ben saldi nel capoluogo pugliese e rappresentati dal suo sindaco, Antonio Decaro. Possiamo affermare con ragionevole certezza che il sistema mafioso è stato in grado di realizzare l'unico vero federalismo del nostro Paese ed al nord è sicuramente molto più radicato. Si preferisce guardare nelle crepe altrui piuttosto che indagare il proprio abisso. Un forte abbraccio al Sindaco Antonio Decaro e a tutti i baresi, non mollate!

Vicinanza è stata espressa anche dal circolo PD di San Marco in Lamis: "Ingiuste accuse ricevute e sospetti calunniosi ventilati, che rappresentano un vile attacco politico all"azione amministrativa del sindaco Decaro. La macchina del fango e dell'ignominia attuata politicamente alla vigilia del voto prossimo barese siamo certi che non riuscirà a scalfire la onestà, il coraggio e la passione di Decaro, autentico protagonista della lotta alla malavita e ai malgoverni. Non arrenderti, vai avanti,  Antonio, con gente come te le mafie non passeranno, noi siamo e saremo con te. Con tutta la stima".

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