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Martedì, 30 Aprile 2024
TEATRO GIORDANO

Il 'Giordano' fuori dall’elenco dei teatri monumento nazionale: era in un emendamento, ma l'istruttoria era incompleta

C'erano anche il Mercadante di Cerignola e il Verdi di San Severo

C’erano anche il Teatro Mercadante di Cerignola, il Giordano di Foggia e il Verdi di San Severo in un emendamento alla proposta di legge per la dichiarazione di monumento nazionale di teatri italiani. È il deputato foggiano di Fratelli d’Italia Giandonato La Salandra a mostrarlo.

In una nota aveva rassicurato: “Il testo normativo non esclude in alcun modo il ‘Giordano’ di Foggia”. Interpellato, ripercorre l’iter della proposta di legge. 

Sarebbe stato il pericolo di un “indiscriminato riconoscimento di teatri come monumento nazionale” a frenare gli emendamenti presentati in prima lettura alla Camera, tornati in commissione, dove è stata operata una scrematura.

"Alcuni teatri mancavano, ad esempio, del dato storico”, spiega l’onorevole La Salandra. Sarebbe il caso del Teatro Verdi di San Severo, che per poco non raggiungerebbe il requisito dei 100 anni.

“Altri, tipo il Giordano, per cui c’è il dato anagrafico - prosegue -, dovevano essere oggetto di un’istruttoria, perché per quel riconoscimento devono esserci tutta una serie di considerazioni, ad esempio il particolare valore storico o il pregio architettonico”.

Quando l’emendamento è tornato in commissione e poi è stato ricalendarizzato in aula non ci sarebbe stato il tempo materiale per completare l’istruttoria.

“Per i teatri che non hanno avuto il tempo di avere un'istruttoria, l'articolo 3 apre alla procedura semplificata: se il Comune o anche un'associazione ne fa richiesta, il ministero con decreto riconosce il valore di monumento nazionale. Con questa previsione non serve la legge dello Stato”. Insomma, nulla è perduto. Ma, vale la pena ricordarlo, più di 400 teatri sono comunque entrati già nell’elenco. Da qui le vibranti proteste.  

Per lui è nata una polemica sterile, “alimentata dalla selva di emendamenti - afferma il deputato meloniano -, perché la legge base riconosce quel titolo solo in presenza di determinati presupposti, tanto è vero che i 46 teatri, cioè le diverse proposte di legge che erano state avanzate, avevano nella relazione l'enunciazione di tutti quelli che erano gli elementi che riconoscevano a quel teatro il valore di monumento nazionale. Gli emendamenti non erano inammissibili, però non c’erano gli elementi per descrivere il valore, tant’è vero che molti emendamenti sono stati ritirati perché si sarebbe creato il problema dell'assenza dell'istruttoria”.  

In sede di discussione in Commissione, sul Giordano, peraltro, sarebbe venuto fuori che l’attività è stata paralizzata a lungo e bisognava avviare un'istruttoria relativa al periodo risalente agli anni Novanta.

La proposta di legge era stata discussa a marzo, poi congelata e tornata in commissione perché gli uffici facessero le loro verifiche rispetto alla norma base che riconosce il valore di monumento nazionale.

“Quando si andrà in seconda lettura al Senato, verosimilmente, si recupererà quell'emendamento - conclude La Salandra - perché l'istruttoria sarà completa”.

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