rotate-mobile
Politica

Disfatta giallorossa a Brindisi. Foggia vero obiettivo dei Cinquestelle: “Saremo trainanti"

Il coordinatore provinciale Mario Furore smentisce un nesso tra le due elezioni. E annuncia l'arrivo di Conte in città

In quel di Brindisi, i soliti bagni di folla in piazza per Giuseppe Conte alle urne si sono prosciugati. Il Movimento dell’avvocato del popolo ha rimediato un misero 5% e, al ballottaggio, il candidato sindaco Roberto Fusco, indicazione dei Cinquestelle in coalizione col Pd, non ce l’ha fatta e ha ceduto il passo per meno di 2500 voti al’avversario del centrodestra.

I pentastellati nostrani prendono con sportività la debacle giallorossa. L’europarlamentare Mario Furore, coordinatore provinciale M5S, non si scompone più di tanto e, all’indomani del voto a 250 chilometri di distanza, chiarisce che non c’era alcun nesso tra le Comunali di Brindisi e Foggia. Il tonfo, a sentire lui, non condizionerà le scelte per il capoluogo dauno.

L’alleanza giallorossa non ha funzionato. La vostra performance, per usare un eufemismo, non si può dire certo esaltante. Cosa è successo?

I cittadini di Brindisi hanno scelto la discontinuità rispetto al passato. In questo momento spira un vento di destra in tutta Italia, in realtà, non solo a Brindisi. Per cui, è chiaro che il M5S e le altre opposizioni devono alzare gli scudi. Credo che, alla fine, gli elettori non abbiano premiato alcune scelte. È legittimo e lo accettiamo, e cerchiamo di correggere il tiro in futuro. Roberto Fusco, avvocato ambientalista molto stimato, si era molto impegnato per Brindisi, ma, evidentemente, i cittadini hanno voluto premiare la destra.

Si è parlato di un flop dei Cinquestelle.

Questo è esagerato, perché francamente noi siamo anche in presenza di una ristrutturazione del Movimento 5 Stelle, quindi è chiaro che facciamo fatica rispetto agli altri in questo momento, perché ci stiamo ancora strutturando. Io stesso sono stato nominato tre mesi fa e sto facendo partire ancora adesso i gruppi territoriali, perché ho dovuto fare opportuni controlli. Strutturarsi sul territorio non è cosa semplice. Conte ci ha dato una struttura, e dobbiamo dargliene merito, per farla, però, e per raccogliere i frutti, ci vuole davvero tanto tempo.

Questo risultato avrà ripercussioni sui tavoli in Capitanata? Si era detto che il voto di Brindisi sarebbe stato un indicatore anche per le prossime amministrative a Foggia.

Sono contento di questa intervista, perché finalmente posso chiarirlo: la questione di Brindisi non era legata alla questione Foggia. Era una questione temporale. Nel senso che con il presidente, il nostro coordinatore regionale e il nostro vice presidente Turco avevamo detto che avremmo trattato il tema delle Comunali di Foggia dopo Brindisi. Quindi la questione di Brindisi, era solo temporale, non di metodo, perché noi cerchiamo di trattare ogni territorio come un caso a sé. Non possiamo accomunare il M5S di Foggia a quello di Brindisi: sono due storie diverse, con due elettorati diversi, per quanto mi riguarda, con due performance elettorali diverse anche alle Politiche. Tra l’altro, secondo me Foggia rimane una roccaforte del Movimento, ma non per questo dobbiamo cullarci nel risultato delle Politiche.

Se il candidato Cinquestelle ha perso a Brindisi, dunque, non toccherà comunque al Pd scegliere il candidato sindaco a Foggia?

No, io rifuggo queste tesi, perché noi dobbiamo trattare le questioni territoriali come una storia a sé. È anche questa storia del candidato mio o tuo, secondo me, non funziona agli occhi della cittadinanza. Io vivo tra Foggia e Bruxelles, e parlo con i cittadini in giro per la città: più che il nome, a noi chiedono una coalizione del cambiamento, cioè temi forti di rottura col passato. Questo si aspetta la gente dal Movimento 5 Stelle. E su questo sto lavorando.

Cioè, nonostante il risultato di Brindisi, il Movimento 5 Stelle sente di avere voce in capitolo su Foggia tanto da indicare il candidato sindaco?

Assolutamente sì. Però, non deve essere vista come presunzione, questo ci tengo a chiarirlo, ma come un’analisi per cui si può addivenire, in una tela di eventuali alleanze, ad una soluzione che porti il Movimento ad essere trainante. Io credo, tra l’altro, che noi in città godiamo di più vantaggi: abbiamo una filiera di eletti che parte dall’Europarlamento, abbiamo un assessore regionale, siamo una delle poche province d’Italia che ha riconfermato tutti i parlamentari uscenti, siamo anche quelli che hanno avuto, storicamente, performance migliori a livello comunale, cioè la lista nel 2019 ha preso il 15%. Ma sbaglieremmo se pensassimo che il voto del Movimento sia solo un voto d’opinione, perché bisogna lavorare. D’altro canto, però, ricondurre il risultato di Brindisi alle sorti di Foggia è un paragone azzardato.

Avete già incontrato il Partito Democratico? Si è riunito il tavolo della coalizione?

No, non ci sono stati tavoli o interlocuzioni. La prima cosa che farò, a giorni, sarà convocare la riunione provinciale del M5S con la base degli attivisti per un’analisi del voto, perché chiaramente io come referente intendo sempre condividere le scelte partecipate e ascoltare anche i suggerimenti che provengono dalla base. Dopo l’incontro con la base e sentiti gli umori interni, inizierò a interfacciarmi con le forze politiche. Inutile dire che, anche su questo tema, non mi voglio approcciare assolutamente con la spocchia di parlare del nome mio o del nome tuo, perché quello che mi interessa sapere dai miei alleati è che cosa vogliamo fare riguardo a temi importanti come l’urbanistica, il destino di Amiu, scelte che riguardano le municipalizzate, la rottura col passato, il fatto di non avere candidati che minimamente possano essere compromessi con la vecchia Giunta. Queste sono le cose che io mi aspetto dai miei alleati.

Le alleanze sono una certezza? È scontato che il M5S vada in coalizione con il Pd e gli emilianisti?

No, perché è tutto da decidere. È tutto da capire se ci sono degli obiettivi comuni. Quando ci sono stati, noi ci siamo alleati, in tutta Italia, quando queste convergenze non si sono trovate abbiamo corso da soli. Non è obbligatorio, è chiaro che mi aspetto sempre uno sforzo comune per addivenire a soluzioni che possano portare Foggia ad essere finalmente padrona della buona politica, perché è questo che dobbiamo fare. Il tema non deve essere mettere la bandierina, ma dobbiamo restituire a Foggia una classe politica degna di questo nome.

Vi abbiamo visti vicini a Giuseppe Mainiero di Resto a Foggia, però ci sono anche altre forze civiche come la Comunità Politica per Foggia, il Progetto Concittadino di Antonio De Sabato: quali sono i rapporti con loro?

Credo che siano tutte persone che si sono date da fare per Foggia, questo anche per rispondere a chi come Decaro e altri ha detto che Foggia per due anni è stata zitta e ferma. Io questa tesi la rifuggo. Anzi, credo che ognuno, nel proprio piccolo, si sia dato da fare. E voglio dare merito ai Mainiero, ai De Sabato, e alla Comunità Politica che hanno organizzato eventi e hanno aperto dei dibattiti importanti su Foggia. I rapporti con alcuni di loro sono assolutamente ottimi, per cui io mi sento di dire che a Foggia, invece, c’è un bel clima. Adesso sta tutto a partire, però io vedo davvero un gran bel fermento.

C’è anche Nunzio Angiola che per primo ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco.

Con lui non ci sono state interlocuzioni.

E di Potito Salatto che pensa?

Che è un imprenditore che ha dato tanto alla città e se vuole dare un ulteriore contribuito ben venga. Davvero credo che tutte queste persone che si sono affacciate alla scena politica, e che, comunque, non stanno prepotentemente dicendo che vogliono fare il sindaco, intendono creare un moto di opinione per risollevare Foggia. E ben venga. Sono assolutamente aperto e positivo rispetto a questi passi in avanti. Adesso bisogna vedere come coagulare le forze per stare tutti dalla parte giusta, come direbbe Conte.

Imbarcare ex esponenti di destra potrebbe crearvi qualche imbarazzo? Sulla provenienza di Mainiero, per esempio, già si indugia, lo ha fatto proprio Salatto. 

Non abbiamo imbarcato nessuno. Quando ci si iscrive al Movimento 5 Stelle lo statuto e il regolamento prevedono delle questioni molto chiare. E per entrare in lista, per esempio, bisogna essere iscritti al Movimento da un determinato tempo, bisogna avere delle comprovate caratteristiche. Dopodiché, alle liste che invece hanno espresso il desiderio di venire in coalizione con il Movimento noi chiediamo chiaramente un’idea di città, di essere uniti dal punto di vista tematico. Sicuramente, non ci possiamo alleare con i partiti di destra, questo è chiaro, ma nelle civiche sinceramente non possiamo andare a chiedere alle persone che cosa votano. Per quanto concerne Mainiero, come ho già detto su queste colonne, con lui c’è una buona e forte interlocuzione. Ha espresso dei temi che sono piaciuti anche alla base del Movimento rispetto alle questioni del rinnovamento. Mi sembra che lui stesso abbia detto, al suo ultimo evento, che non pone la sua candidatura come conditio sine qua non, ma che è disposto a lavorare. Per cui, io questa sua umiltà la apprezzo, dopodiché adesso dobbiamo iniziare a lavorare per capire le forme di questa collaborazione.

Indipendentemente dalle sue origini.

Alle Politiche ha votato Conte. È sempre legittimo cambiare idea. Abbiamo tanti elettori che sono stati scontenti della destra e hanno votato Conte.

Anche lui ha cambiato idea su Conte rispetto al passato, almeno a giudicare da alcuni vecchi post sui social.

Sono contento che abbia apprezzato il lavoro del nostro presidente.

Quali sono i tempi per trovare la quadra per le Comunali? Non è forse già tardi?

Io quando agisco lo faccio in coordinamento con il referente regionale, il quale ha detto che siamo pronti nelle prossime settimane ad aprire i tavoli di discussione per Foggia. Tra l’altro, sono lieto di annunciare che entro la metà di giugno avremo il presidente Conte a Foggia. Ho chiesto al presidente di venire in città per aprire un bel dibattito sul futuro di Foggia, una città che, tra l’altro, ama molto il presidente.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Disfatta giallorossa a Brindisi. Foggia vero obiettivo dei Cinquestelle: “Saremo trainanti"

FoggiaToday è in caricamento