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Se Delrio stronca il Gino Lisa, Landella lo rilancia: “Uniti nella battaglia”

Per il sindaco di Foggia, “il governo nazionale e la Regione Puglia continuano ad avere un atteggiamento discriminatorio”. Preso un nuovo tavolo tecnico a Palazzo di Città

Le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal ministro Delrio durante la visita al Parco dei Dinosauri e al Centro Disabili di San Marco in Lamis, non sono affatto piaciute al sindaco di Foggia: “Forse il ministro delle Infrastrutture, parlando del Gino Lisa non è al corrente del fatto che non si tratta di un capriccio o di un lusso, che ci sono delle esigenze non solo per i cittadini della Capitanata, che hanno lo stesso diritto degli altri cittadini di pugliesi alla mobilità”

Il primo cittadino evidenzia: “Probabilmente il ministro ignora che i fondi per i lavori di allungamento della pista sono già stanziati da un pezzo, che la commissione VIA del ministero dell'Ambiente ha rilasciato parere positivo all'opera grazie all'impegno profuso dal sottoscritto e dai parlamentari Colomba Mongiello e Lello Di Gioia e che i fondi FAS per rendere lo scalo competitivo sono stati ottenuti in Puglia proprio in virtù delle aree svantaggiate della provincia di Foggia”.

E precisa: “Aeroporti di Puglia, oltretutto, ha già speso diversi milioni di euro per lavori di ammodernamento al parcheggio ed altre strutture dello scalo di viale degli Aviatori, rappresenta una infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del territorio e che, come dimostra uno studio effettuato dall’Università “Bocconi” commissionato dalla Camera di Commercio di Foggia, ha le carte in regola per poter sviluppare un buon numero di passeggeri”.

Conclude il sindaco Landella: “Quella sul Gino Lisa è una battaglia che dovrebbe unire tutti i rappresentanti politici della provincia di Foggia. Per questo motivo tornerò a convocare un tavolo tecnico al Comune di Foggia che veda la partecipazione dei parlamentari, degli assessori e dei consiglieri regionali foggiani, oltre che della Camera di Commercio e delle associazioni che fino ad oggi hanno mantenuto alta l’attenzione su un tema cruciale per il futuro della Capitanata, e su cui il governo nazionale e la Regione Puglia continuano ad avere un atteggiamento discriminatorio”

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