rotate-mobile
Politica Manfredonia

Pollice verso di Gatta: traballa la poltrona di Rotice

Forza Italia, primo partito a Manfredonia alle elezioni del 2021, sarebbe pronto a staccare la spina

Le crepe aperte nel centrodestra dalle elezioni provinciali fanno traballare anche la maggioranza di Gianni Rotice. Il risentimento di Forza Italia si è propagato nel gruppo consiliare, che mostra segni di insofferenza. Il partito sarebbe addirittura pronto a staccare la spina. Si vocifera che sarebbe già partita una raccolta firme per lo scioglimento del Consiglio. Il big azzurro del Golfo, Giandiego Gatta, main sponsor dell’ingegnere, stando ai rumors, avrebbe mostrato il pollice verso. 

Le opposizioni di Palazzo San Domenico ci sguazzano, e anche a voler bussare, non risponderà nessuno, stampelle non ne offrono mica. In dieci giorni si sono addensate le nubi sull’amministrazione in carica da poco più di un anno. L’associazione politico-culturale Molo 21 sente “aria di profonda crisi”. Il Partito Democratico si è spinto a invitare sindaco e maggioranza ad abbandonare le poltrone e a rassegnare le dimissioni.

Il caso Engie aveva già generato uno scossone. L’ex assessore ai Lavori Pubblici, l’avvocato Angelo Salvemini, defenestrato dopo l’ormai famigerata lettera sull’affaire pubblica illuminazione, ha annunciato la sua operazione verità: il 2 febbraio, alle 18.30, a Palazzo dei Celestini, promette di “chiarire alcune dinamiche amministrative” dietro la mancata approvazione della proposta di finanza di progetto Engie.

I consiglieri di minoranza Gaetano Prencipe, Massimo Ciuffreda, Raffaele Fatone, Giulia Fresca, Michele Iacoviello, Francesco Schiavone, Gianluca Totaro, Maria Teresa Valente e Mariarita Valentino, hanno contestato aspramente la formulazione della delibera consiliare pubblicata sull’albo pretorio: “Fa dire al Consiglio cose che il Consiglio non ha detto, perché il Consiglio si è semplicemente limitato a bocciare la delibera che gli è stata presentata”. Il dispositivo, in pratica, non è quello che era stato posto in discussione e in votazione in aula.

Nel frattempo, l’operazione del sindaco che alle Provinciali ha sostenuto convintamente il candidato del centrodestra identitario non era vista di buon occhio dagli alleati, fino allo strappo. Forza Italia, alle elezioni comunali del 7 novembre 2021, era risultato il primo partito con l’11% e sette eletti. Manfredonia era entrata anche in Consiglio provinciale con l’azzurra Liliana Rinaldi che ha bollato come “inqualificabile” il comportamento politico del suo sindaco e gli ha dato dell’irriconoscente, “immemore del contributo” di Forza Italia alla sua elezione, “senza il quale non sarebbe nemmeno andato al ballottaggio”.

Qualche giorno prima, il suo gruppo consiliare aveva ammesso un certo imbarazzo nell’apprendere dai social dell’incontro a Roma del sindaco Rotice, accompagnato da esponenti della Lega e dal candidato alle Provinciali Primiano Di Mauro, con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, al quale aveva consegnato il dossier Energas. I consiglieri di Forza Italia si dicevano sorpresi della mancata condivisione con il loro partito, anche alla luce delle interlocuzioni già intraprese con il Governo dal deputato Giandiego Gatta. All’indomani delle elezioni provinciali è arrivata la sentenza dei vertici regionali Mauro D’Attis e Dario Damiani: giudicano Manfredonia determinante per la sconfitta e la imputano al sindaco Rotice che ha tradito fiducia di Forza Italia, “consegnandosi politicamente al centrosinistra”.

Anche Fratelli d’Italia, per quanto non sia più rappresentata in Consiglio comunale dopo le dimissioni dal partito del consigliere Adriano Carbone, coinvolto in un’inchiesta poco dopo le elezioni, in serata ha ritirato “qualsiasi forma di sostegno a quella esperienza di Governo”: “Nessuna persona è pertanto autorizzata a rappresentare, sia nella Giunta che nella maggioranza consiliare, Fratelli d’Italia nel Comune di Manfredonia. Eventuali persone che dovessero risultare iscritte a Fratelli d’Italia e continuare a sostenere la Giunta Rotice verranno deferite con proposta di espulsione agli organi disciplinari del partito”, ha fatto sapere il commissario provinciale di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami. La crisi è servita, non resta che attendere le prossime mosse del sindaco sostenitore del 'centrodestra identitario'. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pollice verso di Gatta: traballa la poltrona di Rotice

FoggiaToday è in caricamento