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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Pene ridotte per la sanguinosa morte di Traiano: qualche anno di carcere in meno per tre imputati

Rideterminate le pene ai quattro ragazzi condannati nel processo di primo grado relativo alla sanguinosa rapina del 17 settembre 2020 al bar ‘Gocce di Caffè’, al termine della quale il titolare venne gravemente ferito. Francesco Traiano morì in ospedale il 9 ottobre dopo 23 giorni di agonia. 

Mercoledì 13 settembre la prima sezione della Corte di Assise di Appello di Bari, in riforma della sentenza emessa il 15 luglio 2022 dalla Corte di Assise di Foggia, ha rideterminato le pene ai quattro ragazzi condannati nel processo di primo grado relativo alla sanguinosa rapina del 17 settembre 2020 al bar ‘Gocce di Caffè’, al termine della quale il titolare venne gravemente ferito. Francesco Traiano si spense in ospedale il 9 ottobre dopo 23 giorni di agonia. 

Christian Consalvo è passato da 28 a 27 anni di reclusione, Antonio Pio Tufo da 30 a 25 anni, confermata a 30 anni la pena di Antonio Bernardo. A Simone Pio Amorico, l’unico con una posizione ritenuta subalterna al gruppo, la pena è stata ridotta di tre anni, da dieci a sette anni di carcere (e 2300 euro di multa).

I quattro soggetti sono stati condannati alla rifusione delle spese di giudizio sostenuto dalle parti civili costituite nel procedimento per la morte di Francesco Traiano: 2539 euro alla Regione Puglia,1692,97 all’associazione di volontariato Giovanni Panunzio, 3mila euro al Comune di Foggia, 4550 euro ai familiari della vittima.

La Corte di Assise di Foggia li aveva ritenuti colpevoli del concorso in rapina e del concorso in omicidio, ad eccezione di Simone Pio Amorico che risponde del solo coinvolgimento nella rapina. I quattro imputati, tutti di età compresa tra i 22 e i 24 anni, furono arrestati dagli agenti della squadra mobile nell’ambito dell’operazione ‘Destino’. Secondo l’accusa, avrebbero preso parte tanto alla pianificazione quanto all’esecuzione della rapina, poi sfociata nell’omicidio di Francesco Traiano per mano del più giovane del gruppo - 17enne all'epoca dei fatti - già condannato a 16 anni di reclusione, al termine del processo con rito abbreviato celebrato al Tribunale per i Minorenni di Bari (qui i dettagli). Fu lui, secondo l’accusa, ad aver sferrato il fendente che si rivelò fatale per Traiano. 

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