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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Traiano: condanne per 98 anni di carcere

Nel dettaglio, l’Assise ha condannato a 30 anni Antonio Bernardo, 28 anni per Cristian Consalvo, 30  anni per Antonio Tufo e a 10 anni Simone Pio Amorico, l’unico con una posizione ritenuta subalterna al gruppo

Condanne per complessivi 98 anni di reclusione. È quanto deciso dalla Corte d’Assise di Foggia (presidente Mario Talani) all’esito del processo di primo grado a carico di quattro giovani foggiani imputati nel processo relativo alla sanguinosa rapina al bar ‘Gocce di Caffè’, al termine della quale venne ferito a morte il titolare Francesco Traiano.

Nel dettaglio, l’Assise ha condannato Antonio Bernardo e Antonio Tufo rispettivamente a 30 anni di reclusione; 28 anni per Cristian Consalvo e 10 anni per Simone Pio Amorico, l’unico con una posizione ritenuta subalterna al gruppo. La Corte ha ritenuto gli imputati colpevi del concorso in rapina e del concorso in omicidio, ad eccezione di Amorico che risponde del solo coinvolgimento nella rapina. I quattro imputati, di età compresa tra i 22 e i 24 anni, furono arrestati dagli agenti della squadra mobile nell’ambito dell’operazione ‘Destino’.

"Ora Francesco può riposare in pace". Lo sfogo del nipote di Traiano: "Quello che ci è accaduto è lo specchio di ciò che ci circonda"

Secondo l’accusa, avrebbero preso parte tanto alla pianificazione quanto all’esecuzione della rapina, poi sfociata nell’omicidio di Francesco Traiano per mano del più giovane del gruppo - 17enne all'epoca dei fatti - già condannato a 16 anni di reclusione, al termine del processo con rito abbreviato celebrato al Tribunale per i Minorenni di Bari (qui i dettagli). Fu lui, secondo l’accusa, ad aver sferrato il fendente che si rivelò fatale per Traiano. 

La pubblica accusa (pm Rosa Pensa) aveva chiesto - durante una requisitoria fiume, seguita dalle accese repliche delle difese - pene per 96 anni complessivi di carcere riconoscendo, oltre alle responsabilità nella commissione della rapina, il concorso anomalo in omicidio. Il processo, lo ricordiamo, è cominciato nel giugno scorso, in modo parallelo al procedimento celebrato al Tribunale per i Minorenni di Bari. Nel corso delle varie udienze, tra le decine di testi ascoltati, sono stati chiamati dinanzi alla Corte tutti gli imputati, che però si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Alla lettura del verdetto, erano presenti i familiari di Traiano, in particolare il nipote Alfredo e la madre di Francesco che si è lasciata andare ad un pianto liberatorio. "Ora mio zio può riposare in pace", ha commentato a caldo, all'esterno dell'aula, il nipote Alfredo al microfono di FoggiaToday.

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