Processo Traiano, due imputati e il teste della difesa assenti per malattia: slitta a marzo l'udienza
Alla sbarra, i foggiani Antonio Tufo e Christian Consalvo (i due assenti), Antonio Bernardo (collegato da remoto dal carcere di Foggia) e Simone Pio Amorico, unico presente oggi in aula
Due imputati su quattro, nonché il teste della difesa bloccati per malattia (come certificato alla Corte).
E’ slittata, quindi, a marzo l’udienza del processo Traiano, che vede quattro giovani foggiani alla sbarra, accusati a vario titolo per la sanguinosa rapina al bar 'Gocce di Caffè', a Foggia, al termine della quale venne ferito a morte il 38enne Francesco Traiano, titolare dell’attività.
Imputati nel procedimento sono Antonio Tufo e Christian Consalvo (i due assenti), Antonio Bernardo (collegato da remoto dal carcere di Foggia) e Simone Pio Amorico, unico presente in aula.
Per la vicenda, lo ricordiamo, è stato già condannato a 16 anni di reclusione, al termine del processo con rito abbreviato celebrato al Tribunale per i Minorenni di Bari, il quinto elemento del gruppo, minorenne all’epoca dei fatti, accusato di aver sferrato il fendente che si è rivelato fatale per Traiano.
Questa mattina, in Corte d’Assise, dinanzi al presidente Mario Talani, era previsto l'ascolto del secondo teste delle difese (lista Tufo, avvocato Ettore Censano). Stante l’impossibilità dell’uomo a comparire, l’udienza è stata riprogrammata a inizio marzo, quando lo stesso sarà ascoltato dalla difesa, e controesaminato dalla pm Rosa Pensa e dai legali patroni di parte civile (la famiglia Traiano è rappresentata dagli avvocati Gianluca Ursitti e Raul Pellegrini).