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Incidenti stradali Lucera

Frontale mortale a Lucera, fissata udienza preliminare: 42enne indagato per omicidio stradale

Il caso verrà discusso il prossimo 19 settembre. Nel violento impatto, che ha coinvolto un Doblò e una Porsche Cayenne, perse la vita il 38enne Vito Casciano, che era alla guida del furgoncino

E’ stata fissata al prossimo 19 settembre, dinanzi al gup Roberta di Maria del Tribunale di Foggia, l’udienza preliminare per l’uomo - 42enne di Lucera - indagato (l'ipotesi formulata è di omicidio stradale) per il grave incidente avvenuto un anno fa, lungo la Provinciale 21, Lucera - Palmori.

Nel violento impatto - un frontale che ha visto coinvolti due mezzi, un furgoncino Doblò e una Porsche Cayenne - perse la vita il 38enne Vito Casciano, che era alla guida del furgoncino, mentre rimasero feriti i due occupanti dell’auto. Poche settimane fa, furono depositate le risultanze della consulenza tecnica sul sinistro richiesta dalla Procura e ordinata dal sostituto procuratore Francesco Diliso, e venne notificato l’avviso di conclusione delle indagini.

Come si legge del decreto di fissazione dell’udienza, l’imputato “mentre alla guida di una Porsche Cayenne, percorreva la Provinciale 12, extraurbana, con direzione di marcia Lucera - Palmori; per colpa, collideva violentemente con il veicolo Fiat Doblò, condotto da Casciano Vito Stefano (che impegnava la medesima sede stradale nell'opposta direzione di macia Palmari - Lucera), cagionando al Casciano un arresto cardiocircolatorio in politrauma della strada, con imponente lesività cranica, toracica e degli arti inferiori’, che ne procurava il decesso pressoché istantaneo”.

La colpa, si legge ancora nel documento, è consistita in “negligenza, imprudenza, imperizia”, ma anche “nell'aver proceduto ad una velocità pari a 139 Km/h, superiore alla velocità massima prevista per il tratto di strada da lui percorso, pari a 90 Km/h” nonché “nell'aver mancato di conservare il controllo del proprio veicolo e di porsi in condizione di compiere tutte le manovre (ed in particolare l'arresto della vettura) in condizione di sicurezza entro i limiti del campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile”.

Nella relazione dei periti - un documento di oltre 70 pagine - il punto di contatto dell’impatto viene individuato nella corsia di marcia di pertinenza del furgoncino, smontando le dichiarazioni dei coinvolti, rese ai carabinieri e messe a verbale, secondo le quali il Doblò procedeva a zig-zag lungo la direttrice. “Ad un anno dal tragico incidente, è stata quantomeno ristabilita la verità sull’accaduto, smentendo voci infamanti finalizzate a scaricare le responsabilità sulla vittima. Voci che non hanno fatto altro che aggiungere dispiacere al dolore”, aveva spiegato a FoggiaToday l’avvocato Saverio Battista, che rappresenta i familiari di Casciano (la moglie e il nucleo familiare di origine composto da padre, madre e fratello). I familiari di Casciano - quattro le parti offese individuate - si costituiranno parte civile nel procedimento.

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