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La mossa di Emiliano: allunga l'ordinanza fino al 14 marzo e difende la Did. Le famiglie: "Non ci stiamo capendo nulla"

Nuova ordinanza dal 24 febbraio al 14 marzo dopo la sospensione della precedente da parte del Tar di Bari. Rimosso il limite del 50% alla presenza contemporanea nelle classi per le scuole dell’infanzia, le istituzioni scolastiche del ciclo primario e i Cpia

Piccole modifiche e proroga al 14 marzo, tanto quanto basta per mandare ancora una volta in confusione famiglie, dirigenti scolastici e studenti.

Michele Emiliano non modifica l'impianto della precedente. "Non abbiamo capito davvero se possiamo o meno mandare i figli a scuola questa mattina" tuonano i genitori degli alunni.

Con il nuovo provvedimento nel tardo pomeriggio di ieri il presidente aveva annunciato il diritto alla scelta della didattica integrata a distanza da parte delle famiglie che ne avrebbero fatto richiesta, "nell’esercizio del diritto alla salute di ciascuno studente e della famiglia stessa per evitare che qualcuno possa essere costretto da interpretazioni errate a frequentare in presenza nonostante la grave pandemia in atto".

Oltre alla proroga, dal 5 al 14 marzo, l'altra novità è la rimozione del limite del 50% alla presenza contemporanea nelle classi per le scuole dell’infanzia, le istituzioni scolastiche del ciclo primario e i Cpia (nella precedente veniva data facoltà alle istituzioni scolastiche di ammettere in presenza gli alunni che, per ragioni non diversamente affrontabili, non abbiano la possibilità di partecipare alla didattica digitale integrata, purché, complessivamente, non venga superato il limite del 50% della popolazione scolastica per ogni singola classe o sezione d’infanzia).

Il nuovo provvedimento del governatore della Regione Puglia si è reso necessario dopo che il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva in via d'urgenza del Codacons Lecce. perché "ipotizza che la esecuzione della campagna vaccinale della scuola sarà più lunga del periodo di vigenza della ordinanza stessa; che per tale motivo si deve ritenere che la ordinanza stessa sarà inevitabilmente prorogata; che tale eventuale proroga sacrificherebbe troppo a lungo il diritto alla didattica in presenza degli studenti introducendo - per la ammissione alla didattica in presenza per ragioni familiari non diversamente affrontabili - un limite di presenza massima del 50% in ogni classe, giudicato troppo restrittivo".

Pochi minuti dopo, Emiliano aveva commentato così il provvedimento del Tar di Bari: "Per evitare contrasti col provvedimento del giudice, sto per emettere un’ordinanza che lega la temporanea sospensione della didattica in presenza ad un termine per la esecuzione della campagna vaccinale nelle scuole".

E ancora, "sono costretto ad intervenire per evitare chei le scuole siano improvvisamente invase, in mancanza di provvedimenti di regolazione sanitaria, da tutti gli studenti in presenza con danno gravissimo per la salute del personale scolastico in piena pandemia da 'variante inglese' che ormai sta sostituendo le altre meno pericolose e meno contagiose".

La nuova ordinanza sulla scuola di Emiliano

Infatti, con decorrenza dal 24 febbraio e sino al 14 marzo 2021, salvo quanto previsto ai successivi punti 2 e 3, le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e i Cpia adottano forme flessibili dell’attività didattica in modo che il 100% delle attività scolastiche sia svolto in modalità digitale integrata (Ddi), secondo quanto previsto dal Dm 89/2020 recante l’adozione delle linee guida sulla Didattica Digitale Integrata di cui al decreto del ,inistro dell’Istruzione 26 giugno 2020 n.39, riservando l’attività didattica in presenza agli alunni per l’uso di laboratori qualora sia previsto dall’ordinamento, o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.

Le scuole dell’infanzia, le istituzioni scolastiche del ciclo primario e i Cpia ammettono in presenza tutti gli alunni che, per ragioni non diversamente affrontabili, non abbiano la possibilità di partecipare alla didattica digitale integrata.

Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado ammettono in presenza tutti gli studenti che, per ragioni non diversamente affrontabili, non abbiano la possibilità di partecipare alla didattica digitale integrata, nel limite del 50% della popolazione scolastica, possibilmente per ogni singola classe.

I dipartimenti di prevenzione delle AA.SS.LL. attuano l’allegato piano vaccinale degli operatori scolastici entro la data di scadenza della presente ordinanza e comunicano al dipartimento della Salute della Regione Puglia e all’ufficio scolastico regionale il grado di copertura vaccinale raggiunto, affinché i singoli istituti scolastici, per disposizione del dirigente scolastico, possano ritornare all’attività didattica in presenza, una volta completate le vaccinazioni dei rispettivi operatori scolastici che ne abbiano fatto richiesta.

Le istituzioni scolastiche devono comunicare, ogni lunedì della settimana, all’ufficio scolastico regionale e al dipartimento della Salute, attraverso la procedura predisposta sulla piattaforma www.studioinpuglia.regione.puglia.it, il numero degli studenti e il numero del personale scolastico positivi al Covid-19 o in quarantena, nonché tutti i provvedimenti di sospensione dell’attività didattica adottati a causa dell’emergenza Covid.

Le istituzioni scolastiche devono garantire, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, le adeguate condizioni utili a consentire una idonea erogazione e fruizione della didattica digitale integrata. Ogni conseguente adempimento, ove necessaria una implementazione tecnologica ai fini della suddetta idonea erogazione e fruizione della didattica digitale integrata, deve avvenire con l’urgenza del caso.

L'analisi della curva epidemiologica nell'ordinanza

La forma della curva epidemica è differente nelle differenti classi di età, evidenziando livelli di rischio differenti nelle classi di età scolare rispetto alle altre fasce di età.

In un campione di 12 regioni (pari ad oltre 51M di cittadini) si è osservato un incremento nelle scorse settimane attribuibile ai bambini tra 3-13 anni di età; in particolare l’aumento nelle fasce 6-10 anni in tre regioni sembra essere collegato alla circolazione di varianti del virus.

In Puglia la curva epidemica è caratterizzata da una generale riduzione dell’andamento dei contagi nelle ultime settimane, dopo una ripresa dell’incidenza successiva alle festività natalizie; dalla metà del mese di gennaio si osserva un incremento dei nuovi casi nelle fasce di età 3-5 anni, 6-10 e 11-13 anni, ma non 14-18 anni, che comunque appare essersi stabilizzato nell’ultima settimana.

I dati della sorveglianza scolastica consentono di osservare che, all’aumento della didattica in presenza, registrato nelle scuole di tutti i gradi (anche se in misura sostanzialmente minore nelle secondarie di secondo grado), è corrisposto fino alla settimana precedente un aumento in valori assoluti dei contagi tra gli studenti.

Nonostante il rallentamento dei contagi in ambito scolastico, il tasso di nuovi positivi settimanali tra gli studenti rimane superiore al tasso riscontrato nella popolazione generale.

Risulta in costante e importante aumento il numero dei soggetti (sia tra gli studenti che nel personale) per cui è stato disposto un provvedimento di isolamento/quarantena. Si può pertanto concludere che le misure via via adottate per il controllo dei focolai scolastici abbiano manifestato in maniera crescente la loro efficacia.

L’aumento della frequenza scolastica, comportando un aumento del numero dei contatti interpersonali, aumenta il rischio dei contagi che in effetti sono apparsi in incremento fino alla precedente settimana di monitoraggio. Il dato deve essere tuttavia letto anche prendendo in considerazione gli effetti della circolazione di varianti virali nella popolazione scolastica, in particolare nelle scuole dell’infanzia, nelle scuole primarie e nelle secondarie di I grado, che è stato possibile osservare in alcune regioni dove sono stati isolati i ceppi inglese e brasiliano.

Sono state condotte due quick survey, su indicazione dell’ISS, con l’obiettivo di valutare la prevalenza della variante inglese in Regione Puglia, che hanno restituito una percentuale pari al 15% nella prima indagine, relativa al 4-5 febbraio, e al 38% nella seconda, condotta il 12 febbraio, con un incremento del 60% in 7 giorni.

Tale circostanza impone l’assunzione di stringenti iniziative di carattere preventivo, adottando nuove misure finalizzate alla massima limitazione dei contatti interpersonali, per contenere il rischio di una nuova ripresa dei contagi, nelle more di completare la campagna vaccinale almeno con riferimento ai soggetti fragili e a maggior rischio di contagio»

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