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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Lucera

La speranza ritrovata di Giancarlo e mamma Patrizia: "Ci hanno ridato la vita"

Giancarlo, 33 anni nato a Lucera, viene supportato, fin da piccolo, dalla Lega del Filo d’Oro

"Una possibilità di vita, la speranza di vita, di poter vivere in un contesto sociale, cosa che non mi sembrava vera perché mi ero completamente chiusa in casa con questo bambino, a fare solo delle terapie, a piangere e girare ospedali". Così Patrizia, madre di Giancarlo, a Today ha definito la possibilità che la Lega del Filo d'Oro ha riservato al figlio Giancarlo, oggi 33enne, nato a Lucera con una difficoltà respiratoria dovuta all'asfissia da parto: "Purtroppo poi le diagnosi sono sempre state molte, pesanti. Impegnative".

"Non camminerà mai, non reggerà mai la testa, non vedrà mai la luce del sole"

La sua situazione è piuttosto complicata: ha solo un residuo visivo e uditivo, non parla, ha una disabilità motoria e dopo le ultime complicazioni, si alimenta con la Peg (gastrostomia endoscopica percutanea). 

Tra gli aspetti che più colpiscono Patrizia, c’è il fatto di sentirsi in famiglia e di poter contare sull’aiuto attento di persone preparate e amorevoli. “Sembrava quasi impossibile che qualcun altro potesse prendersi cura di lui quanto me [...], invece si è creato un legame di fiducia: sapevo che, in quelle ore, c'era qualcuno che quanto me sapeva, o meglio di me, era in grado di occuparsi di Giancarlo”.

Giancarlo viene supportato, fin da piccolo, dalla Lega del Filo d’Oro e, dal 1992 al 1997, lui e la sua mamma si sono anche trasferiti al Centro di Osimo, affinché fosse seguito più da vicino. Dopo un periodo all’Istituto Serafico di Assisi, finalmente Patrizia e Giancarlo si sono potuti riavvicinare a casa, appoggiandosi al Centro Residenziale di Molfetta, dove il ragazzo vive da 9 anni. “La Lega del Filo d'Oro rappresenta la mia vita e quella di mio figlio: se non ci fosse, mi sentirei completamente persa, se non forse, anche, disperata. Ti accolgono, ti abbracciano e ti dicono di stare tranquilla, perché loro ci sono davvero per dare una mano, non ti lasciano sola neanche nei momenti più difficili”.

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