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Domenica, 28 Aprile 2024
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I frati cappuccini lasciano il Convento di Serracapriola. Il dolore del Comitato: "Da oggi cambia la nostra vita"

Le precisazioni del presidente Velotti: “Dopo 500 anni in cui la storia di Serracapriola è stata permeata dalla spiritualità francescana, i nostri nonni e padri e figli sono cresciuti e sono stati educati secondo la Regola di San Francesco, tutto finisce qui, con una lettera al sindaco”

“Oggi, giorno della Festa di San Francesco, sta per cambiare la nostra vita. Ebbene si, questo luogo sacro sta per cambiare la sua essenza dopo 500 anni”. A parlare è Romeo Velotti, presidente del Comitato Pro Convento di Serracapriola che, da oggi, dirà addio alla presenza dei frati cappuccini (qui la comunicazione).

“Dopo 500 anni in cui la storia di Serracapriola è stata permeata dalla spiritualità francescana, i nostri nonni e padri e figli sono cresciuti e sono stati educati secondo la Regola di San Francesco, tutto finisce qui, con una lettera al sindaco”, si legge in una nota. “Il Padre Provinciale scrive al sindaco, all’autorità politica locale, per comunicare che i frati lasceranno il Convento, proprio come se chiudesse una fabbrica, un negozio o un ufficio postale; ma non è forse il popolo di Dio e di San Francesco a soffrire un tale passaggio? Questo popolo non merita forse dialogo, accoglienza, ascolto?”, si chiede Velotti.

“E’ vero, i frati sono pochi e sempre di meno. Il popolo, le persone di Serracapriola, per mezzo di questo Comitato, hanno cercato insistentemente un ‘dialogo fraterno’ con i frati con cui sono cresciuti, a cui hanno confessato i loro peccati, con cui hanno pregato. Non c’è stata mai la volontà di trovare una soluzione insieme a noi che abbiamo sempre manifestato la volontà di aiutare in tutto e per tutto i frati del Convento, anche se di passaggio, anche se temporanei, anche se in prestito da altri Conventi, come abbiamo sempre fatto”. Il risultato è una lettera al sindaco, “ma i sindaci e i padri provinciali passano, i conventi restano, da più di 500 anni”, sottolinea. “Il Padre Provinciale voleva garantire ‘animazione ed evangelizzazione’ e ne ha parlato con il vescovo, ma con il popolo qualcuno ci ha parlato? Noi qui vogliamo i frati.  Il francescanesimo nasce infatti non per sostituire o eliminare altre realtà ecclesiastiche ma per arricchirle di un carisma nuovo, fresco ed evangelico”, prosegue.

“Da Serracapriola e Chieuti, sono uscite tante vocazioni, da ultimo quella di Fra Antonio: da dove arriveranno le nuove vocazioni se i frati se ne vanno via? Si dice nella lettera che il Padre Provinciale ha cercato una soluzione per questo sacro Convento, ma ne ha parlato con il Popolo? Questa gente infatti è il datore di valore dei frati, senza un popolo di fedeli i frati sarebbero degli eremiti e San Francesco non voleva questo. Viene imputato a questo Comitato di aver creato 'agitazione' e 'brutte illazioni' da cui prendere le distanze. In un mondo in cui ci sono guerre e divisioni solo per interessi e denaro, qui vogliamo chiaramente dire che se chiude questo Convento nessuno perderà soldi o perderà il lavoro. Tutta questa gente ha tolto tempo e risorse alla propria vita ed alla propria famiglia per un solo motivo: poter vivere in pieno la spiritualità francescana. Il Comitato, ha fatto domande ma non ha ricevuto risposte, ha utilizzato i social media e la stampa per far sentire la voce di tanta gente, ha reso pubblico ciò che altrimenti sarebbe avvenuto sottobanco, magari solo con una lettera al Sindaco. Abbiamo scritto al Papa, siamo andati dal Ministro Generale a Roma. Non è forse da ammirare questo? Non è forse quello che ci ha insegnato San Francesco? Abbiamo lottato e lotteremo per un bene molto più prezioso: la nostra fede e la nostra vocazione francescana. Questo Ministro Provinciale afferma che i frati sono pochi per mandarne anche solo uno a Serracapriola, eppure tanti frati hanno manifestato la loro disponibilità a venire qui, in questo Convento, tra questa gente. Non resta che pregare e sperare che il nuovo definitorio ed il nuovo Padre Provinciale che verrà eletto tra qualche mese voglia ascoltare il grido disperato di questa gente”, conclude.

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