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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Rossi parte con una vittoria, Foggia corsaro a Messina: decide Frigerio

Un gol del centrocampista al 26’ del primo tempo decide la gara al ‘Franco Scoglio’. Padroni di casa evanescenti in avanti, rossoneri spesso pericolosi di rimessa

La vittoria dell’organizzazione e della concentrazione. Valori che un nuovo allenatore può già pretendere anche se è arrivato da pochi giorni. La mano di Delio Rossi si vedrà più in là, ma intanto la squadra ha già dato quelle risposte che lui, la società e l’intera piazza, si attendevano dopo l’obbrobrio di una settimana fa. Malgrado la rosa in perenne emergenza e la condizione di alcuni titolari non al top, la squadra ha offerto una prova di grande sostanza, contro un avversario che nel girone di ritorno ha decisamente cambiato marcia. Ecco perché la vittoria vale tantissimo, ben oltre i semplici tre punti, che comunque tengono in vita le speranze quanto meno di riprendere il possesso della quarta posizione, grazie al contestuale pari del Picerno. 

PRIMO TEMPO – Tempo e pazienza, i due requisiti per far bene secondo Delio Rossi. Ma anche una richiesta alla piazza. Ragion per cui, a Messina non ci si può aspettare una squadra completamente diversa, ma pretendere un approccio migliore rispetto a domenica scorsa è quanto meno doveroso. E il primo tempo del ‘Franco Scoglio’ è incoraggiante. Il quinto mister della stagione (se si include anche la parentesi Gentile) non ha molte alternative, ma recupera Schenetti, l’unico nel terzetto centrale di centrocampo a possedere la delega alla costruzione e alla fantasia, vista l’assenza di Petermann. Nel ruolo di perno c’è Odjer, meno geometrico sì, ma comunque in grado di garantire ordine, copertura e ripulitura dei palloni. Il 3-5-2 del Foggia è di nuovo compatto e, saltuariamente, aggressivo. Il resto lo fa la buona vena di Iacoponi, che si sistema qualche metro dietro Ogunseye creando più di un problema nelle letture alla retroguardia del Messina. Dall’altra parte, Raciti non ha Kragl ed è una perdita pesante. Tutto ruota attorno agli strappi e alle intuizioni di Balde e Ragusa, mentre Perez si presta più al lavoro sporco. Per metà frazione c’è poco da annotare, fino alla duplice occasione nel giro di mezzo minuto, quando prima Fumagalli nega il gol a Schenetti e Iacoponi, poi sul rovesciamento di fronte Fofana sbaglia un clamoroso rigore in movimento. La fiera del rimpianto che stappa il match, che si sblocca poco dopo: Iacoponi tra le linee pesca l’inserimento della mezzala Frigerio, lesto e freddo davanti all’ex portiere rossonero. La paventata reazione del Messina non si palesa, mentre il Foggia è in totale controllo. I rossoneri non produrranno piaceri grossi agli esteti più raffinati, anche per via della rinuncia al palleggio, ma trovano ugualmente sbocchi sia sfruttando l’ampiezza con gli esterni, che la profondità quando si prova a sfruttare la sponda di Ogunseye per Iacoponi. 

SECONDO TEMPO – Versienti e Fiorani (fuori Celesia e Fofana) sono i primi elementi a cui Raciti si affida per mutare la storia del match. Il primo, in particolare, aumenta il peso specifico della spinta sull’out mancino dove il Messina spesso prova a determinare. L’opposizione rossonera è efficace e neppure troppo serrata, se è vero che appena si palesa l’opportunità, gli avanti si lanciano e possono far male. Peccato che Ogunseye non sia nella sua migliore giornata, a giudicare da come sciupa uno dei tanti contropiedi che i rossoneri non riescono a capitalizzare. Forse questo è l’unico neo di una prova soddisfacente, considerando i tempi e – va detto – le condizioni del manto erboso, oltremodo imbarazzanti. La squadra però tiene, malgrado Raciti provi ulteriormente ad appesantire il reparto avanzato con Curiale e Zuppel, ai quali si aggiunge pure l’ala Ortisi nel ruolo di terzino ultraoffensivo. I tanti traversoni dalla trequarti sono puntualmente ricacciati indietro dalla retroguardia rossonera, che riscopre la solidità dei bei tempi. Meno encomi meriterebbe Beretta, subentrato a Ogunseye, che vanifica un quattro contro uno in ripartenza facendosi rimontare da un avversario. Ma tant’è. Il Messina non punge come un’ape né vola come una farfalla. Al triplice fischio festeggia il Foggia e sorride Delio Rossi. 

MESSINA (4-4-1-1) Fumagalli; Berto (32’st Zuppel), Baldè, Ferrara, Celesia (1’st Versienti); Grillo, Fofana (1’st Fiorani), Mallamo, Ragusa; Balde (28’st Curiale); Perez (32’st Ortisi). A disposizione: Lewandowski, Konate, Ferrini, Salvo, Napoletano, Marino. Allenatore: Raciti 

FOGGIA (3-5-2) Thiam; Leo, Kontek, Rizzo; Garattoni, Frigerio, Odjer, Schenetti, Costa (28’st Bjarkason); Ogunseye (22’st Beretta), Iacoponi (42’st Peralta). A disposizione: Raccichini, Nobile, Markic, Battimelli, Capogna, Rutjens. Allenatore: Rossi

Arbitro: Di Marco di Ciampino

Assistenti: Spataru di Siena – Franco di Padova

Quarto ufficiale: Viapiana di Catanzaro 

Marcatori: 26’st Frigerio (F) 

Ammoniti: Thiam (F), Ferrara (M), Ragusa (M), Schenetti (F) 

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