rotate-mobile
Calcio

Zammarini beffa il Cerignola nel finale: esordio amaro per Raffaele

Finisce 2-1 al ‘Massimino’, risultato piuttosto bugiardo soprattutto per quanto prodotto dagli ofantini nel secondo tempo. Catania avanti con Chiricò su rigore, nella ripresa il pari di Malcore. Gialloblu ripetutamente vicini al raddoppio, ma subiscono il gol di Zammarini

L'ha decisa una grande giocata di Zammarini, che in un colpo solo ha spazzato via paure, imbarazzi e le legittime velleità di vittoria dell'Audace Cerignola. Sì, perché per quanto prodotto nella ripresa, totalmente di marca gialloblu, anche il pareggio sarebbe stato un risultato penalizzante per la formazione di Raffaele. Il tecnico potrà e dovrà ripartire da questi aspetti, per addolcire una sconfitta che prolunga il momento no dell'Audace, ma che ha anche detto altro: le risposte, in termini di atteggiamento e di bontà della produzione offensiva, sono arrivate.  

PRIMO TEMPO – Per la trasmissione più approfondita dei concetti servirà un po’ di tempo, ma intanto Raffaele un piccolo cambiamento lo apporta già: il 3-5-2 è un ritorno al passato, ma più per il sistema in sé che per l’interpretazione. Perché l’Audace cerca di armare la coppia Malcore-D’Andrea più attraverso il palleggio che con le classiche ripartenze. A Russo e Tentardini il compito di curare l’ampiezza – coadiuvati dalle mezzali Tascone e Ruggiero – mentre Capomaggio è il direttore d’orchestra designato. Non dispiace l’Audace, almeno nell’atteggiamento. La squadra riesce a contenere il temibile tridente catanese Chiricò-Cianci-Marsura. Fino al gol di Chiricò, giunto su rigore conquistato dallo stesso ex Foggia, il Catania non produce praticamente nulla. Per la verità, neppure l’Audace crea grattacapi a Furlan, il che racconta l’equilibrio della sfida, rotto soltanto da un episodio, l’ingenuo fallo di Ruggiero su Chiricò. Per la squadra di Zeoli, si segnala solo una bella giocata di Marsura subito dopo il gol (destro a giro dopo aver protetto palla spalle alla porta), ben stemperata da Krapikas.  

SECONDO TEMPO – Alle buone indicazioni emerse nella prima frazione, la squadra di Raffaele aggiunge anche una maggiore pericolosità offensiva. L’Audace potrebbe subito ripristinare la parità se Malcore non ciabattasse malamente davanti a Furlan, da posizione favorevolissima. Tuttavia, non si tratterà di un episodio estemporaneo, ma un segnale ben preciso. La pressione dell’Audace è feroce, mentre il Catania arranca progressivamente. Al 9’ serve una uscita con i tempi perfetti di Furlan per stoppare la fuga verso la porta di Malcore. L’ex portiere del Perugia, però, non può nulla sul perfetto destro a giro dello stesso attaccante ofantino, che al 13’ trova il gol del pareggio. Zeoli capisce che è il caso di cambiare qualcosa e quindi getta nella mischia Ndoj e Cicerelli, richiamando Sturaro e Cianci. Resta il 4-3-3, ma con una mezzala più offensiva, mentre Marsura si sposta al centro dell’attacco con Chiricò e Cicerelli ai lati. Leonetti è l’uomo a cui si affida Raffaele per dare nuova linfa al reparto offensivo. Ma è un’altra partita. Il Catania fatica a uscire dalla propria trequarti e traballa sotto i colpi dell’Audace che sfiora due volte il gol nella stessa azione,  prima con una bella girata di testa di Leonetti (respinta da Furlan), poi con Malcore che non trova la deviazione sotto porta sul tiro-cross di Capomaggio, ben imbeccato da Ruggiero. Alla mezz’ora Raffaele si gioca la carta Vuthaj, out Malcore. L’attaccante albanese impiega circa quattro minuti per procurarsi la prima palla gol, con un gran sinistro (leggermente deviato) che sfiora la traversa; sugli sviluppi del corner successivo è Capomaggio a spaventare Furlan con un colpo di testa che sfiora il palo. Costantino e Chiarella sono le ultime due carte che Zeoli pesca dal mazzo, per ridare smalto a un attacco diventato progressivamente impalpabile. Il jolly, però, lo trova Zammarini: è lui, con una splendida girata mancina a superare Krapikas. Un lampo nel buio, il primo e unico tiro in porta partorito dal Catania nel secondo tempo. Raffaele perde anche Tentardini (guaio muscolare), sostituito da Bianco. Nei minuti finali si gioca poco. Sul sinistro di Leonetti, ben imbeccato da una verticalizzazione di Russo, terminato alto, si spengono le speranze dell’Audace di strappare almeno un punto. Vince il Catania. Per l’Audace, un’altra sconfitta, mai come questa volta decisamente immeritata.

Catania-Audace Cerignola 2-1: il tabellino

CATANIA (4-3-3) Furlan; Rapisarda, Monaco, Kontek (17’st Curado), Castellini; Zammarini, Welbeck, Sturaro (15’st Ndoj); Chiricò (35’st Chiarella), Cianci (15’st Cicerelli), Marsura (30’st Costantino). A disposizione: Albertoni, Donato, Patalano, Haveri, Forti, Peralta. Allenatore: Zeoli

AUDACE CERIGNOLA (3-5-2) Krapikas; Coccia, Gonnelli, Visentin; Russo, Tascone, Capomaggio, Ruggiero, Tentardini (42’st Bianco); D’Andrea (20’st Leonetti), Malcore (30’st Vuthaj). A disposizione: Barosi, Fares, Allegrini, Martinelli, Bianchini, Bezzon, Ghisolfi, Carnevale. Allenatore: Raffaele

Arbitro: Castellone di Napoli

Assistenti: Voytyuk di Ancona – Laghezza di Mestre

Quarto ufficiale: Testoni di Ciampino

Marcatori: 35’pt rig. Chiricò (C), 13’st Malcore (AC), 38’st Zammarini (C)

Ammoniti: Rapisarda (C), Ruggiero (AC), Monaco (C), Costantino (C), Cicerelli (C)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Zammarini beffa il Cerignola nel finale: esordio amaro per Raffaele

FoggiaToday è in caricamento