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Lanini implacabile trascina il Benevento, ma il Foggia esce dal ‘Vigorito’ a testa alta

Finisce 1-0 la sfida tra Benevento e Foggia. Rossoneri più pericolosi delle ‘Streghe’ soprattutto nella prima frazione. La decide all’11’ l’attaccante ex Reggiana. Il forcing finale non basta ai satanelli a evitare la sconfitta

Una cosa è certa: il Foggia resta una squadra in credito con la fortuna. Le recriminazioni aumentano se si circoscrive il discorso ai soli scontri diretti con il Benevento. Anche al ‘Vigorito’, come nella gara di andata, i rossoneri terminano la partita con la consapevolezza di aver meritato più di quanto effettivamente ottenuto. All’andata arrivò un punto, oggi giunge una sconfitta che penalizza oltremodo la formazione di Cudini. L'ha decisa Lanini, abile a sfruttare l'unica vera leggerezza difensiva del Foggia, in una partita giocata bene dai satanelli, specie nella prima frazione. Ed è proprio su queste recriminazioni che la formazione rossonera dovrà costruire il suo percorso sin dalla prossima sfida. Perché il risultato negativo non cancella la bontà della prestazione, di una squadra che anche al 'Vigorito' se l'è giocata alla pari. 

PRIMO TEMPO – L’opulenza sannita in attacco consente ad Auteri di avere diverse opzioni. Per la sfida con il Foggia, il tecnico di Floridia decide di puntare su Bolsius a completamento del tridente nel quale figurano Ciciretti e Lanini. Per il resto, tutto abbastanza prevedibile, con Terranova a guidare il terzetto arretrato e Nardi metronomo a centrocampo. Sulle fasce spazio a Improta e Simonetti; soprattutto il primo sarà piuttosto sollecitato, perché è proprio sul versante destro che il Benevento cerca di rendersi più pericoloso. La strategia vuole forse sfruttare le possibili fragilità dell’inedito asse Papazov-Vezzoni. Per il giovane bulgaro è l’esordio in campionato dal 1’, agevolato dalla contestuale indisponibilità di Ercolani, Carillo e Rizzo. Salines e Riccardi completano la linea difensiva, ma è a centrocampo che Cudini si concede una novità: dentro Schenetti, fuori Rolando. L’avvicendamento trasforma il 3-4-2-1 in un più compatto 3-5-2 in cui l’ex Entella (con tanto di fascia di capitano) ha comunque la libertà di staccarsi per aiutare Millico nel lavoro di suggerimento a Santaniello. A rendere leggermente infelice la scelta sarà solo la prestazione piuttosto anonima del numero 7 rossonero. 
Il tema tattico è per certi versi simile a quello di lunedì scorso. Il Benevento tende a fare di più la partita, il Foggia attende e studia momenti e spazi giusti da sfruttare per le transizioni. Effettivamente, il lato destro è quello sul quale si appoggiano maggiormente le iniziative dei sanniti, ma, contrariamente alle previsioni, il duo rossonero tiene botta. E tiene botta l’intera squadra anche quando Cudini è costretto a rinunciare dopo soli undici minuti al suo uomo tatticamente più importante, Odjer, messo k.o. dalle vertigini successive a un colpo a un fortuito colpo alla nuca rimediato da Pinato. Il sostituto Marino fa fatica a prendere le misure inizialmente, poi però il Foggia si sistema bene e ribatte colpo su colpo. Anzi, a voler fare i pignoli, sarebbero proprio i satanelli – per pericolosità delle conclusioni – a meritare il vantaggio. La chance più ghiotta arriva proprio subito dopo l’uscita di Odjer, quando Millico dal limite costringe Paleari alla respinta sul palo, poi l’estremo difensore è bravo a murare il tentativo di ribattuta di Santaniello. La porta di Perina, invece, i giallorossi non la inquadrano mai. Alla mezz’ora Improta riesce ad andare al cross, ma Simonetti la spedisce in curva. In generale, con il passare dei minuti, si ha la sensazione di un Foggia sempre più in partita a fronte di un Benevento progressivamente più impreciso nel palleggio. L’altra ghiotta occasione, al 40’, capitata a Schenetti nasce proprio da una palla persa maldestramente da Ciciretti sul cerchio di centrocampo. Serve ancora un Paleari sugli scudi per non intaccare il parziale.

SECONDO TEMPO – Passata la tempesta, il Benevento prova a rialzare i ritmi e il baricentro. Ed è proprio nell'avvio di ripresa che le 'streghe' pongono le basi del successo. Il gol di Lanini arriva grazie a una azione costruita sul succitato versante sinistro del Foggia, che da più debole sulla carta diventa più fragile nei fatti. Improta trova il corridoio che Lanini sfrutta, anche grazie a una uscita un po' così di Perina. È solo il 10', ma è l'episodio che stappa e allo stesso tempo decide la contesa. Auteri procede subito dopo con la staffetta Ciano-Ciciretti, che non porterà vantaggi ulteriori alla squadra di casa. La reazione del Foggia arriva, ma c'è più pancia e 'disperazione' da risultato negativo, che precisione e lucidità necessarie per sovvertire l'ordalia. La prima mossa di Cudini arriva al 25' con Rolando per Tascone - verosimilmente per un problema fisico al centrocampista - e contestuale arretramento di Schenetti in mediana. Cambio che precede una grande occasione capitata sul mancino di Riccardi: il movimento è da attaccante puro, la conclusione mancina rivela il vero ruolo dell'ex Siena. Il forcing dei satanelli non produce l'agognato pareggio: Paleari è ancora attento su un pericoloso traversone di Rolando, alla mezz'ora. Cudini getta nella mischia anche Di Noia e Gagliano chiudendo con uno spregiudicatissimo 4-2-4. Su una conclusione proprio del centrocampista a tempo scaduto, si spengono le speranze rossonere. La striscia positiva si ferma a quota tre, ma mai come questa volta la sconfitta è un verdetto troppo pesante. 

Benevento-Foggia: il tabellino

BENEVENTO (3-4-3) Paleari; Berra, Terranova, Capellini; Improta, Nardi, Pinato, Simonetti; Ciciretti (11’st Ciano), Lanini (17’st Carfora), Bolsius (17’st Marotta) A disposizione: Nunziante, Manfredini, Benedetti, Masciangelo, Karic, Kubica, Ferrante, Agazzi, Rillo, Viscardi, Starita, Talia. Allenatore: Auteri

FOGGIA (3-5-2) Perina; Salines, Riccardi, Papazov; Silvestro (38’st Di Noia), Schenetti (38’st Gagliano), Odjer (11’pt Marino), Tascone (26’st Rolando), Vezzoni; Millico, Santaniello. A disposizione: De Simone, Nobile, Castaldi, Tenkorang, Martini, Tonin, Antonacci, Manneh, Di Noia, Gagliano, Brancato. Allenatore: Cudini

Arbitro: Lovison di Padova

Assistenti: Conti di Seregno – Decorato di Cosenza

Quarto ufficiale: Arena di Torre del Greco

Marcatori: 10’st Lanini (B)

Ammoniti: Salines (F), Marotta (B), Pinato (B), Millico (F), Ciano (B)

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