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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Da Franco a Franco, Fratelli d'Italia rinfresca la memoria a Landella e avverte: "Non accettiamo lezioni di lealtà"

Parla Franco Di Giuseppe. Il partito vuole che il sindaco risponda nero su bianco alle sue richieste e vuole conoscere le eventuali ragioni ostative a un ritorno di Claudio Amorese in giunta: "Se sono di lana caprina non le accetteremo"

"Abbiamo titoli morali oltre che politici per poter dire al sindaco di Foggia che non accettiamo lezioni di lealtà, di coerenza e di sostegno all'amministrazione comunale perché lo abbiamo sempre fatto con determinazione". Il mittente del messaggio è il coordinatore provinciale senior di Fratelli d'Italia. Da Franco a Franco. Di Giuseppe, col suo stile, nella conferenza stampa di presentazione della nuova struttura organizzativa del partito nella sede di via Matteotti, apre il capitolo della verifica politica a Palazzo di Città e rinfresca la memoria a Landella. Ricorda che il partito l'ha sostenuto "anche con affetto in certi momenti", come alle primarie, "perché se non ci fosse stato Fratelli d'Italia, forse, avrebbero avuto un esito alquanto diverso". Ora presenta il conto, convinto di averne ben donde.

"Nei cinque anni della passata consiliatura noi siamo stati gli artefici più essenziali e più efficaci nel sostegno all'amministrazione comunale, anche quando abbiamo subito delle mortificazioni". Il primo torto è incarnato da Ciccio D'Emilio che, "inaudita altera parte, dalla mattina alla sera, si è trovato fuori, e per poter ritornare all'interno del governo della città c'è voluta la mano di Dio". Venendo ai giorni nostri, all'inizio della seconda consiliatura, Fratelli d'Italia lamenta di aver accettato "per senso di responsabilità" una delega assessorile - all'Ambiente - che non coincideva con la richiesta del partito.

Nel suo riepilogo delle puntate precedenti, il coordinatore Franco Di Giuseppe arriva al passaggio a Fratelli d'Italia di Bruno Longo, che "era nelle cose" perché la Destra di Storace, di cui faceva parte, ha aderito ufficialmente al partito di Giorgia Meloni, ed "era naturale che l'onorevole Paolo Agostinacchio con i suoi amici, in primis Bruno Longo, dovesse aderire". Per completezza di informazione, però, Bruno Longo è stato eletto nella lista di Forza Italia, allora stesso vessillo del sindaco. Il passaggio ha scatenato la reazione di Franco Landella che "ancora una volta inaudita altera parte - incalza Di Giuseppe - ha preso l'assessore Amorese e lo ha fatto fuori dal governo della città. È logico che, nel momento stesso in cui Bruno Longo ha aderito al partito insieme all'assessore Amorese, abbiamo detto che avremmo sostenuto e certamente dovremo sostenere con impegno e con forza le posizioni che questi amici avevano prima e che intendono conservare adesso. Peraltro, gli impegni in politica vanno mantenuti. Andremo avanti in questa direzione".

Fratelli d'Italia pretende che il sindaco metta nero su bianco la risposta alla sua proposta per riequilibrare la presenza nell'apparato di governo della città, notificata formalmente. "Avendo cinque consiglieri comunali, tanti quanti ne ha la Lega in questo momento, abbiamo chiesto due assessori e due consiglieri di amministrazione, perché non ne avevamo nessuno e non è assolutamente pensabile". Fermo restando la presidenza dell'Ataf, incarico oggi in capo al co-coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Giandonato La Salandra. Il secondo nominativo per la giunta è un'altra conferma, Matteo De Martino, unico assessore in carica in quota FdI.

Il partito vuole sedersi intorno al tavolo con il sindaco Franco Landella e capire qual è la sua posizione ufficiale. "Ci sono stati incontri chiarificatori e sembrava si potesse accelerare la verifica, invece il giorno dopo quello che avevamo detto prima non era più valido", rivela Di Giuseppe. Non ne può più di indiscrezioni o dichiarazioni a mezzo stampa. Sul nome di Claudio Amorese, genero di Bruno Longo, Landella "dovrebbe spiegare le ragioni per le quali non è d'accordo. Sulla base di quelle che saranno le considerazioni valuteremo, perché se sono di lana caprina non le accetteremo". Altrimenti, sempre se non si trattasse di una questione di "simpatia o antipatia", il gruppo consiliare e il partito sarebbero anche disposti ad "approfondire e verificare". Di certo, anche i meloniani si augurano che si superi al più presto l'impasse e che si trovi una soluzione nel più breve tempo possibile per chiudere in fretta la verifica e affrontare i problemi seri che affliggono la città. "Ci aspettiamo dal sindaco Landella un atto di generosità e soprattutto un'apertura di credito nei nostri confronti per quello che abbiamo fatto e per quello che abbiamo rappresentato fino a questo momento".

Domani si apre anche la verifica a Palazzo Dogana. È prevista una riunione dei responsabili provinciali di partito. "Noi non conosciamo l'attività della Provincia di Foggia - è la principale criticità rilevata da Franco Di Giuseppe - Vogliamo conoscere il programma. Vanno avanti come carri armati però i partiti sono stati esclusi".  

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