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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica Monte Sant'Angelo

"Si discute sul nulla". Il sindaco di Monte smorza gli allarmismi su Seasif: "Attendiamo il progetto"

Pierpaolo d'Arienzo predica cautela, a differenza del collega di Manfredonia che ha già alzato da tempo le barricate

Nessuna posizione precostituita e niente ‘no’ a prescindere, ma nemmeno “tappeti rossi”: il sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo d'Arienzo, a differenza del collega di Manfredonia Gianni Rotice, dichiaratamente contrario all’investimento del gruppo Seasif, aspetta di leggere i dettagli del progetto. “Noi siamo abituati a sederci ai tavoli istituzionali, ad ascoltare, poi a leggere i documenti e solo dopo a fare le dovute valutazioni. Ad oggi non c’è un progetto dettagliato – osserva - ma solo un elaborato descrittivo di presentazione e alcune planimetrie di massima, quindi si sta discutendo sul nulla”.

La relazione tecnica di 33 pagine che circola da giorni, infatti, sarebbe solo uno degli elaborati del progetto ancora allo stato di bozza. Il sindaco d’Arienzo specifica che attualmente non esiste alcuna autorizzazione rilasciata dal Comune di Monte Sant’Angelo e invita a non creare allarmismi: “Le nostre comunità hanno sofferto tanto e nessuno pensa di svendere - come qualcuno ha fatto in passato - l’ambiente o la salute dei cittadini. A noi amministratori spetta il controllo e la vigilanza che quotidianamente attuiamo con rigore e massima attenzione. Il nostro atteggiamento vale per tutti gli investitori che si sono avvicinati alla nostra Area industriale e non sono pochi. Sarà così anche per Seasif. Usiamo lo stesso criterio per tutti”.

L’amministrazione attende il progetto dettagliato. “C’è bisogno di comprendere, di valutare, di approfondire, e lo faremo insieme agli attori istituzionali coinvolti e alle popolazioni locali, con la consapevolezza che quell’area, una delle più infrastrutturate del Sud, può rimettersi in moto e creare occupazione, sviluppo, economia per l’intero territorio. Perché di una cosa dobbiamo essere certi: che il lavoro, che significa dignità e benessere, deve necessariamente coesistere con ambiente e salute”.

A tirare per la giacchetta l’amministrazione comunale era stato il gruppo ‘A Monte’ dell’ex candidato sindaco Felice Scirpoli, che aveva chiesto un Consiglio comunale monotematico e aveva ottenuto, in prima battuta, la convocazione della commissione consiliare preposta, allargata ai consiglieri di minoranza. Confidando nell’apertura di una discussione pubblica, il gruppo di opposizione aveva acquisito copia della relazione tecnica per “studiarla con attenzione”.

Probabilmente, però, è stata l’uscita del sindaco Gianni Rotice che rivendicava di aver preso da mesi una posizione netta “quasi in solitudine rispetto agli altri soggetti istituzionali coinvolti, pronti a stendere tappeti rossi ai proponenti”, a indurre il suo collega a intervenire sulla vicenda.

Nel Golfo ambientalisti e politici provano a fermare l’insediamento produttivo. Risale a luglio del 2022 una interrogazione a firma del consigliere comunale di Manfredonia M5S Gianluca Totaro, autore di una serie di interventi in aula sul caso Seasif, corredate da osservazioni tecniche frutto di studi relativi ad altre aree Sin e altre zone Appea. “A maggior ragione quando parliamo di area Enichem, le questioni diventano urgenti, dunque di estrema importanza considerate le morti di cancro (e non solo) che stiamo subendo da decenni”, osserva Totaro. “Riteniamo che Manfredonia abbia bisogno di un completamento della bonifica, un potenziamento sanitario che studi, monitori la diffusione epidemiologica correlata al disastro ambientale Enichem, un DH oncologico presso il nostro nosocomio e sopratutto una programmazione condivisa circa lo sviluppo produttivo identitario dell’area Enichem”.

Anche lui aveva sollecitato il sindaco di Monte in merito alla convocazione di un incontro politico partecipato sugli impianti futuri da installare. Bonifica, salute e sviluppo identitario sono per lui le priorità dei Siti di Interesse Nazionale. “Più volte abbiamo sostenuto che la salvezza di quell’area passasse dallo strumento di pianificazione previsto dell'Appea, cioè un’area Produttiva Paesaggisticamente ed Ecologicamente Attrezzata che permetterebbe dei processi decisionali condivisi sullo sviluppo dell’area, attraendo investimenti ad alta sostenibilità ambientale – afferma il consigliere pentastellato - Ampiamente discussa anche l’ipotesi che prevede l’attivazione di un dialogo da parte dell’ente che porti a far comprendere al governo la necessità di avere un commissario straordinario per la bonifica delle aree ex Enichem e Sin, cosi come accaduto in altri Sin d’Italia a noi vicini, essendoci, tra l’altro, tutti i presupposti. Invece assistiamo, purtroppo, ad una mancanza di atti o passi politici verso questa direzione”.

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