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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Articolo Uno "inspiegabilmente" escluso dalla coalizione per le Provinciali: “Non sosterremo Nobiletti”

La sinistra tagliata fuori dall'ultima riunione del tavolo decisiva per l'investitura del sindaco di Vieste a candidato presidente

“Se quella è la coalizione, e noi non ne facciamo parte, vuol dire che non hanno bisogno né del nostro contribuito di idee né dei nostri voti, e quindi noi non sosterremo Nobiletti”. Il ritratto gioviale del tavolo di coalizione nel giorno dell’investitura di Giuseppe Nobiletti a candidato presidente della Provincia di Foggia nasconde almeno una defezione che non è passata inosservata: Articolo Uno non c’è e, suo malgrado, il segretario provinciale di Foggia, Gianluca Ruotolo, ne prende atto con “sincero stupore” proprio dalla foto circolata il 31 dicembre.

Il Movimento Democratico e Progressista non viene menzionato nella nota arrivata direttamente dall’ufficio stampa di Michele Emiliano. Eppure, era parte integrante del percorso avviato sin dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale e, anzi, dopo la clamorosa bocciatura della lista del Pd, aveva convintamente contribuito alla nascita della lista ‘Insieme per la Capitanata’. Ha partecipato anche alla penultima riunione, prima della pausa natalizia, motivo per cui si tenderebbe ad escludere una semplice dimenticanza, poi le comunicazioni si sono interrotte.

Il leader di Articolo Uno in Capitanata se ne fa una ragione ma non riesce a darsi una spiegazione. “Noi vogliamo far parte del centrosinistra, ma se il centrosinistra non vuole che facciamo parte di questa coalizione alla Provincia, non ci invita e ci esclude, noi ne prendiamo atto e ci regoliamo di conseguenza – afferma oggi il segretario Gianluca Ruotolo - Forse qualcuno ha confuso l’essere leali con l’essere stupidi. Non è così, i due concetti non coincidono. Se qualcuno lo pensa, gli dimostreremo il contrario”.

Al tavolo che si è pronunciato definitivamente sulla candidatura di Giuseppe Nobiletti, sindaco civico di Vieste vicinissimo al vice presidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese, hanno partecipato delegazioni del Pd, delle civiche di Emiliano e dei Cinquestelle. Articolo Uno è stato tagliato fuori, esattamente com’era accaduto in precedenza con il M5S prima che si allineasse.

Ruotolo ripercorre, allora, tutte le fasi delle interlocuzioni, alla vana ricerca del cortocircuito: “Noi abbiamo cominciato ad interloquire con la coalizione partecipando alle riunioni, con grande serenità e con spirito collaborativo. Abbiamo partecipato ad un’ultima riunione a Bari in cui, con grande franchezza, senza nasconderci, avevamo portato un contributo al tavolo: secondo noi la figura di Francesco Bonito era una figura spendibile, che già a Cerignola aveva messo insieme le forze che governano a Bari, compreso il Movimento Cinquestelle che era stato, in verità, il primo a convergere sul suo nome. Ovviamente non c’era alcuna preclusione.Non abbiamo chiuso su Bonito perché il Pd ha espresso la sua contrarietà, dopodiché siamo rimasti lì a discutere di ipotesi più civiche come quelle di Nobiletti e di Pitta”. Emiliano aveva chiesto un supplemento di riflessione su Nobiletti, anche alla luce della posizione ormai granitica del Pd, e si erano lasciati così, aggiornandosi ad una riunione successiva all’approfondimento. “Da quel momento alla foto che io ho visto sui social nessuno ci ha più chiamato”.  

Per inciso, oltre al sindaco di Cerignola, altri amministratori di Comuni nella fascia demografica più alta hanno la tessera di Articolo Uno in tasca, e il loro voto, per intenderci, in un'elezione di secondo grado vale all’incirca dieci volte quello di un collega di un piccolo comune. Il partito si smarca elegantemente. “Noi abbiamo partecipato con spirito costruttivo e positivo, non abbiamo dato fastidio, abbiamo preso atto che non ci vogliono e non ci andiamo”, taglia corto Gianluca Ruotolo. Avessero avuto una posizione rigida e incompatibile, avrebbero accettato l’esclusione, ma così “non ha senso, è inspiegabile”.  Peraltro, non si comprende perché il partito sia stato estromesso solo in occasione della riunione decisiva.

Da più di due anni, il segretario Roberto Speranza, al motto di ‘Se si fa la sinistra, noi ci siamo’, ha teso la mano al Pd, e Articolo Uno è tuttora immerso in quel processo costituente. “Siamo ancora una comunità politica che non si è sciolta in un’altra forza e quindi abbiamo una nostra autonomia”, precisa il segretario. E almeno questa volta, la sinistra non si fa. Per spirito di lealtà nei confronti della coalizione, Articolo Uno avrebbe sostenuto il candidato presidente Giuseppe Nobiletti. “Non mi metto a giudicare come il Pd o Emiliano e Cinquestelle decidano di tenere la coalizione, prendo atto che non vogliono la sinistra. Forse il candidato che hanno scelto si sente poco compatibile con la sinistra, non saprei, sono ipotesi, o il Pd ritiene che la sinistra non serva, è legittimo – afferma Ruotolo – Certo, non lo condivido, perché non mi sembra il modo migliore per provare a vincere. Però, se il Pd e le altre forze decidono che il requisito fondamentale è che il candidato sia espressione di Raffaele Piemontese e che sia di per sé sufficiente a vincere le elezioni, non saremo certo noi a contestarlo. Vedremo se questa idea si rivelerà vincente”.

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