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Cinquestelle foggiani fuori dal Consiglio nazionale: “Ci siamo divisi, occasione persa”

I portavoce M5S di Capitanata candidati non passano il primo turno delle votazioni per il delegato

Non ci sarà un rappresentante foggiano nel Consiglio nazionale M5S. I candidati locali all’elezione dei componenti non passano il primo turno delle votazioni su base regionale. La consigliera comunale di San Giovanni Rotondo e consigliera provinciale Nunzia Palladino totalizza 242 voti, l’ex consigliere comunale di Foggia e attivista Giovanni Quarato 151, il senatore Marco Pellegrini 119 e l’attivista Lorenzo Malgieri di Ascoli Satriano ha ottenuto 61 preferenze. I votanti in Puglia sono stati 1782 su 10536 aventi diritto, pari al 16.91%. Erano 24 in tutto i candidati.

Al secondo turno del 12 luglio si voterà a livello circoscrizionale e saranno posti in votazione i due candidati di genere diverso più suffragati in ciascuna regione della Circoscrizione, in Puglia Giulia Cazzorla, portavoce M5S nel Consiglio comunale di Monopoli, e l’ex consigliere regionale Antonio Trevisi. Sarà eletto un solo delegato per ognuna delle quattro Circoscrizioni territoriali.

"Come al solito ci siamo divisi e abbiamo perso la possibilità di portare un nostro candidato al secondo turno”, afferma all’indomani del voto l’ingegnere Giovanni Quarato, rammaricato per la mancata convergenza su un candidato in provincia di Foggia. È mancata, a suo dire, un’azione coordinata: “Purtroppo non si sono create le condizioni”. La somma dei voti dei tre candidati di genere maschile fa esattamente i voti del più suffragato tra gli uomini. Frammentato il voto, i Cinquestelle foggiani hanno rimediato un risultato poco esaltante.

Lui, però, si dice molto soddisfatto del suo risultato: “In provincia sono il primo, quarto fra gli uomini”. Le partite tra i due generi, 5 donne e 19 uomini, erano diverse. “Ho dimostrato che la provincia mi riconosce come persona valida del Movimento, altrimenti non mi avrebbe accordato tutte queste preferenze”, afferma Quarato e le sue parole tradiscono la sete di rivalsa dopo l’estromissione dalle chat interne per l’ormai famigerata visita di cortesia all’inaugurazione della segreteria politica dell’ex M5S Francesca Troiano.

Si è candidato “autonomamente”, o meglio “con il gruppo con cui stiamo ragionando abbiamo condiviso la candidatura, però non siamo riusciti ad allargare anche perché la presentazione delle candidature è pervenuta in maniera improvvisa, quindi non c’è stato un percorso”. Altrimenti, ne è convinto, avrebbero potuto ragionare con tutta la provincia, individuare un candidato e concentrare tutte le energie su di lui. “Serve una strategia territoriale. Devo dire che purtroppo certi atteggiamenti di chiusura non favoriscono un approccio di squadra”. Il riferimento alle minacce di estromissione per un saluto non è puramente casuale. “Vorrei che si riportasse tutta la dinamica dell’attivismo del nostro territorio nell’alveo del gioco di squadra. Si deve assolutamente coordinare un’azione tra i territori che devono avere voce in capitolo”. Ha avuto modo di contattare tanti attivisti e simpatizzanti. “Da una parte ho notato un po’ di scoramento per vari fattori, soprattutto per le scelte nazionali - prosegue l'ingegnere attivista - dall’altra parte, molti si sono sentiti un po’ abbandonati e trascurati e quindi hanno perso quella forza propulsiva che c’è stata fino al 2018”. Incide, secondo lui, il “fortissimo ritardo” sulla nomina del referente provinciale (“si doveva fare almeno un anno fa”), che non risulta ancora pervenuta.

Il sistema di votazione “che è piuttosto farraginoso, non ha agevolato la partecipazione, che è molto bassa, però questo dipende da tanti fattori. Per la verità, molti mi hanno riferito di non riuscire a votare. Finalmente siamo tornati a votare dei nostri rappresentanti ma dopo anni e, in tutto questo periodo, probabilmente, molta gente si è allontanata. Senza contare che eleggiamo un rappresentante per Circoscrizione. che non è poi tantissimo”. In linea generale, punterebbe soprattutto sugli attivisti per poi ipotizzare la costruzione su di loro di un percorso politico. “Devono essere maggiormente rappresentati nei vari livelli apicali del nostro Movimento e valorizzati”. Da qui l'auspicio che la Circoscrizione Sud scelga il suo delegato tra gli attivisti, o al più consiglieri comunali che, “ventre a terra combattono con i loro territori”.

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