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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Cerignola

Cade a pezzi anche il cantiere di Palazzo Carmelo: “Sulle responsabilità non faremo sconti”

Il Partito Democratico di Cerignola vuole vederci chiaro. Le opposizioni invocano l’intervento della Procura

“È nostra ferma intenzione fare luce sulle responsabilità, anche perché a differenza del precedente cedimento, l’attuale crollo è avvenuto in una porzione di Palazzo Carmelo interessata da lavori e quindi soggetta a cantiere”. Anche il Partito Democratico di Cerignola vuole vederci chiaro sull’ennesimo cedimento nel vecchio Palazzo di Città.

I Dem difendono l’operato dell’amministrazione, dall’intervento dell’assessore Maria Dibisceglia, “tempestivo nell’assicurare l’incolumità delle famiglie residenti nelle aree circostanti al crollo, attraverso un’ordinanza immediata di sgombero”, a quello della polizia locale coordinata dall’assessore Teresa Cicolella.

Ma chiedono di chiarire i contorni della vicenda, “ricostruendo dall’inizio le tappe della procedura, partendo dalla progettazione fino all’esecuzione dei lavori, passando per il controllo degli stessi al fine di individuare precise responsabilità della filiera tecnico-amministrativa con celerità. Non accetteremo sconti su questo”, promette il Pd di Cerignola.

La caccia ai colpevoli ripercorre anche gli anni dell’amministrazione di Franco Metta, considerati gli interrogativi che il circolo si pone: “È evidente come una delle domande più logiche sia chiedersi se già a partire dal 2017 lo stabile fosse effettivamente in sintonia con il progetto del bando. Salvaguardare il bene comune rimane un obiettivo fondamentale che continueremo a perseguire, lavorando e continuando ad aggiornare la collettività sui prossimi passi”, assicurano i Dem, chiedendo in ultimo alla struttura tecnica di monitorare con estrema attenzione la situazione.

Il caso di Palazzo Carmelo agita il mondo politico. La locale sezione di Fratelli d’Italia è pronta a presentare un altro esposto e chiede di aprire un'inchiesta. Il consigliere comunale di opposizione Rino Pezzano del movimento ‘Avanti Cerignola’ ha rimarcato come il sindaco Francesco Bonito avesse assicurato che la situazione era sotto controllo e come i loro interventi in Consiglio comunale fossero rimasti inascoltati: “Sono convinti di essere i migliori – ha scritto – Risultato? Milioni di soldi pubblici sprecati e un palazzo storico che cade a pezzi”.

Il leader del movimento, l’ex sindaco Franco Metta, invoca l’intervento della Procura e le dimissioni di Bonito: “È riuscito a vanificare i 3 milioni di euro che ho recuperato per la ristrutturazione”. Per la messa in sicurezza dello stabile dopo il secondo crollo, sono stati investiti altri 450mila euro.

A sollecitare l’interessamento della Procura è anche ‘Noi comunità in movimento’ presieduta da Benedetto Mandrone: “Stavolta a cedere è stato il tetto della zona prospiciente il corso principale. Non conosciamo l’entità dei danni, non conosciamo le condizioni di sicurezza di quanto rimane ancora (sic) in piedi. E sarebbe troppo facile prendersela pure oggi con la pioggia. Continuiamo intanto a chiederci quando la Procura vorrà interessarsi a questi fatti – incalzano dall’associazione - Al di là del rimescolamento della disciplina penale operata in sede consiliare dal sindaco e considerato pure che questo crollo ha riguardato l’area oggetto di cantiere da mesi. In ultimo, il fatto che il sindaco e gli uffici preposti stiano ‘monitorando’ la situazione, onestamente, ci lascia poco tranquilli”.

Caustico anche l’ex candidato sindaco Tommaso Sgarro: “Anche stavolta la responsabilità non è di nessuno e se ne parli sei uno sciacallo”. Per lui, di fatto, è tutto fermo, e la situazione appare “tutt'altro che sotto controllo. C'è la realtà di un bene storico che sta cadendo a pezzi, la cui messa in sicurezza dopo i crolli costerà alla cittadinanza uno sproposito, e il cui recupero appare ogni giorno più difficoltoso”.

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