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Sbloccate le iscrizioni alle scuole dell’infanzia, Di Molfetta avvisato: “Devono tornare fiore all’occhiello”

Il rilancio del sistema dei servizi educativi a Foggia irrompe in Consiglio comunale

Si aspettava una proposta relativa all’offerta formativa delle scuole dell’infanzia paritarie comunali e dell’asilo nido persino il Dem Lino Dell’Aquila, che strappa gli applausi dai banchi dell’opposizione per una ‘ramanzina’ all’assessore all’Istruzione Domenico Di Molfetta.  

All’ordine del giorno c’era l’approvazione del regolamento di accesso ai servizi, che sblocca le procedure di iscrizione.

“Siamo arrivati un po’ in ritardo nella presentazione del regolamento, caro assessore”, ha detto il capogruppo del primo partito del campo largo progressista in Consiglio comunale.

“Non facciamo più errori, anche per quanto riguarda i rimborsi alle scuole private – dirà in conclusione del suo intervento -. Mi aspetto che dal prossimo anno le cose cambino in positivo, perché altrimenti sarò il primo ad essere critico anche nei confronti della maggioranza”.

Lino Dell’Aquila vorrebbe ritornare agli “albori degli anni '80-'90”, quando le scuole comunali paritarie erano un “fiore all’occhiello”, e in questo, per certi versi, conviene con il consigliere civico di opposizione Giuseppe Mainiero, che lo aveva preceduto.

L’assessore emilianista, a giudicare dallo sguardo corrucciato, non l’ha presa bene. Plausibile che sia seguito un chiarimento. Se fosse o meno sintomo o strascico di qualche frizione lo dirà il tempo. Era stato proprio Mainiero a sollevare qualche perplessità. Il regolamento ricalca quello già stilato all’epoca dei commissari straordinari.

“Questo è il regolamento che ha sancito la morte della nostra scuola dell’infanzia, e lei ce lo sta riproponendo”, ha esordito l’ex candidato sindaco.

“Voi avete il compito di ricostruire questo sistema scolastico paritario comunale”, ha affermato rivolgendosi alla Giunta, invocando una proposta di rafforzamento e potenziamento. Ma ormai è tardi, ed è tutto rimandato a 'settembre', vale a dire al prossimo anno scolastico. “Dev’essere un progetto ben fatto”, replicherà l’assessore al ramo, difeso soprattutto dai consiglieri del suo stesso movimento.

L’ex candidato sindaco del centrodestra Raffaele di Mauro ha posto l’accento sulla qualità dei servizi. E “a sentire i genitori, il servizio fa acqua da qualche parte”, deve ammetterlo anche il Dem Italo Pontone.

Il capogruppo di Forza Italia, Luigi Fusco, taglia corto: “Prima i soldi non c’erano, oggi ci sono”, ricorda agli amministratori.

A gettare acqua sul fuoco e a ricondurre il dibattito nel merito dell’argomento all’ordine del giorno è stata la sindaca Maria Aida Episcopo: “Qualche consigliere si aspettava un piano dell’offerta formativa, ma è un mare magnum che va negoziato e stilato con le famiglie. Dateci tempo”. Il regolamento passa con il voto contrario di Mainiero.

Considerata la tempra, valgono doppi i suoi complimenti a dirigente e assessore all’Urbanistica – Concetta Zuccarino e Giuseppe Galasso – che hanno portato in aula lo schema di convenzione relativo agli interventi edilizi della ditta immobiliare La Pineta srl, tra via Arpaia e via Molfetta.

Si chiude una vicenda trascinata per anni, che ha relegato un’intera area all’abbandono. La prima sentenza del Tar risale al 2009.

“Non c’è più tempo da perdere – ha detto l’assessore Galasso – Non abbiamo bisogno di un altro commissario ad acta”. Peraltro, la mancata approvazione della convenzione avrebbe esposto l’ente a un contenzioso, con un alto rischio di soccombenza.

“Assessore, se lei vuole inaugurare una stagione nuova improntata alla trasparenza sul tema dell’urbanistica troverà nel sottoscritto la più ampia disponibilità”, ha detto Mainiero, che aveva eccepito come la convenzione fosse rimasta nei cassetti del Comune per troppo tempo.

Si tratta di un permesso a costruire che riguarda circa 70 appartamenti, uffici, e locali commerciali, ma il capogruppo di Fratelli d’Italia Claudio Amorese non si accontenta dei 450mila euro di oneri per area a verde pubblico, cordoli, illuminazione e altre compensazioni. Per lui, “deve essere prioritario il bilanciamento degli interessi”.

Avrebbe voluto ritirare l’accapo e rivedere la convenzione, proprio come Pasquale Cataneo (Italia del Meridione), che ad un certo punto ha abbandonato l’aula perché la presidente Lia Azzarone non gli ha concesso di prendere la parola per fatto personale dopo l’intervento del capogruppo M5S Mario Dal Maso.  

“Mi fa specie che un amico della maggioranza come Pasquale Cataneo voglia far rivedere e ritirare la convenzione dopo 20 anni”, aveva detto il consigliere pentastellato, al quale sembrava una “discussione pretestuosa” quella innescata in aula sulla delibera.

Con 20 favorevoli e tre contrari (FdI) la proposta è passata.

È stata approvata, invece, all’unanimità dei presenti (26 favorevoli), accogliendo l’appello della sindaca Maria Aida Episcopo (“È una di quelle cose su cui possiamo stringerci le mani e procedere all’unisono”), la convenzione per la gestione e manutenzione integrata del Parco Archeologico di Passo di Corvo tra il ministero della Cultura-Soprintendenza Archeologica e il Comune di Foggia.

Una prima convenzione, come rimarcato dall’assessora alla Cultura Alice Amatore, era scaduta nel 1997, anno in cui lei è nata, dunque 27 anni fa.

Dall’opposizione sono arrivati i complimenti di Raffaele di Mauro e qualche piccolo appunto, oltre all’invito targato Mainiero a intervenire sulla strada fatiscente: “Se vogliamo valorizzare un’area archeologica, dovremmo anche renderla accessibile”.

La disponibilità delle opposizioni sui temi di interesse della città finisce qui e il Consiglio per loro termina prima dei debiti fuori bilancio. Ad approvarli restano in 17.

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