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Lunedì, 29 Aprile 2024
REGIONE PUGLIA

Giornata di dimissioni e 'bye bye' in Regione, ma nessuno lascia definitivamente

L'arrivederci del M5S di Giuseppe Conte e le dimissioni dei capigruppo di Con e del Partito Democratico

Giornata di dimissioni in Regione Puglia, ma nessuno lascia seriamente nulla o comunque in via definitiva. 

Dopo il 'bye bye' di Giuseppe Conte a Michele Emiliano - che di conseguenza ha comportato anche la reimmissione dell'assessorato al Welfare fino ad oggi presieduto dalla dimissionaria Rosa Barone - nell'ordine si sono fatti di lato i capigruppo di Con, la lista che fa capo ad Emiliano, ossia Giuseppe Tupputi, e Filippo Caracciolo per il Partito Democratico. Mazzarano ha invece lasciato il gruppo dei dem. E intanto il Pd in Puglia ha chiesto la verifica di maggioranza.

Con una nota stampa della 19.05 Michele Emiliano riapre non solo ai cinquestelle, ma annuncia la convocazione di tutte le forze politiche di maggioranza al fine di condividere un percorso di nuove misure da realizzare.

L'appello del Governatore

“Il rispetto della legalità e delle regole è un principio che è da sempre alla base della nostra attività istituzionale, politica e amministrativa. L’amministrazione regionale è schierata sin dal primo giorno contro ogni forma di malaffare, contro le mafie, sempre pronta a denunciare irregolarità, a trasmettere in procura notizia di ogni situazione opaca, è costante nel costituirsi parte civile nei processi.

La nostra attività di vigilanza ha stanato in questi anni gravi reati in danno della Regione, cito su tutte la truffa nel settore agricoltura che aveva sottratto alla casse regionali 20 milioni di euro, e la corposa attivitò del Nirs, il Nucleo ispettivo regionale sanitario, organismo da me potenziato per accogliere, istruire e trasmettere all’autorità giudiziaria ogni segnalazione in ambito sanitario, organismo guidato attualmente da un ex prefetto antimafia. Un lavoro enorme di controllo di cui la Regione Puglia è stata parte attenta e attiva e non è un caso che spesso le inchieste partano proprio dalle nostre segnalazioni. 

Le parole di Giuseppe Conte in tema di legalità dunque arrivano coerenti con quello che noi siamo sempre stati e siamo tuttora. Sono corrispondenti ai valori che hanno ispirato la mia intera vita all’interno delle istituzioni. Questa sensibilità è un punto fortissimo in comune non solo con me, ma con la stragrande maggioranza degli uomini e delle donne che sono stati protagonisti del cambiamento della Puglia in questi anni.

Il Partito democratico, con Elly Schlein in testa, lavora incessantemente per praticare questi principi. E comprendo la sua amarezza in questo momento in cui bisognava rimanere uniti per riaffermarli. Non era indispensabile l’uscita del M5S dalla giunta per ribadire i nostri comuni convincimenti. Sono schierati per la legalità anche gli altri partiti e componenti della nostra coalizione.

Questo è il segno che la linea da seguire è chiara a tutti, dentro e fuori le istituzioni, perché ciò che emerge dalle inchieste di questi giorni, al netto delle vicende giudiziarie che solo un processo e delle sentenze potranno definire, è che bisogna ulteriormente rafforzare e dare nuovo impulso a quanto già realizzato in questi anni in tema di anticorruzione, vigilanza, antimafia e prevenzione. E che questo non deve essere un tema divisivo della politica ma un obiettivo comune. A tal fine convocherò al più presto tutte le forze politiche di maggioranza per condividere le misure da realizzare insieme".

Le decisioni di Tupputi, Caracciolo e Mazzarano

Il primo a mollare la guida del gruppo di 'Con Emiliano' è stato Giuseppe Tupputi: “Ci tenevo a essere il primo a darvi questa notizia. In questo momento politico è fondamentale fermarsi per fare delle riflessioni nell'interesse di tutti. Ritengo questo passo indietro necessario per affrontare nel modo migliore le sfide che attendono il futuro della nostra Regione. Mi auguro che la mia decisione possa servire da esempio e si proceda con l’azzeramento di tutti i ruoli di vertice all'interno della Regione Puglia”.

Stessa cosa, nel pomeriggio, ha fatto il dem Filippo Caracciolo"Sembra una giostra: altro giro, altra corsa. E altro fango. Ogni occasione è buona per tirare in mezzo qualcuno, per provare a demolire l’avversario politico sfruttando qualsiasi occasione. Oggi è toccato anche a me. C’è qualcuno che sta tentando di gettarmi in mezzo alla mischia, sfruttando una vicenda che nulla ha a che fare con quelle che da settimane stanno occupando le cronache locali e nazionali".

L'esponente del Partito Democratico spiega: "Quando nel 2017 ho saputo di essere indagato mi sono immediatamente dimesso da assessore regionale.

E quando a febbraio scorso sono stato rinviato a giudizio, nel corso di una riunione del gruppo regionale del Pd ho rimesso il mio mandato di capogruppo nelle mani dei colleghi che mi avevano scelto quale loro rappresentante in Consiglio regionale.

L'ho fatto per il profondo rispetto che nutro nei confronti dell’istituzione, dei miei colleghi e degli elettori. Il gruppo, però, ha respinto all’unanimità le mie dimissioni, dichiarando che non c’era alcun presupposto per cui non avrei potuto continuare a ricoprire l’incarico di presidente del Pd alla Regione Puglia.

Cosa che, non lo nascondo, mi ha fatto molto piacere. Quel processo lo affronterò, perché sono innocente e lo dimostrerò nel giudizio. Ma voglio eliminare ogni possibile forma di speculazione sulla mia persona e sul partito che rappresento e per tale ragione rimetto nuovamente e in modo irrevocabile il mio mandato di capogruppo nelle mani dei colleghi consiglieri, nell’interesse del partito e, ancora una volta, dell’istituzione che mi onoro di rappresentare e dei cittadini.

E’ un momento di grande confusione e, ribadisco, speculazione politica, c’è bisogno di iniziative concrete finalizzate a rasserenare gli animi. Anche perché c’è ancora tanto da fare per la Puglia e non abbiamo tempo da perdere. Come ricordo sempre, contano i fatti". 

Si defila anche Michele Mazzarano: "In queste ore vedo accostato impropriamente il mio nome alle vicende giudiziarie in corso. Considero questa scelta un grave danno politico alla mia persona e al Pd anche perché finisce per accreditare la tesi secondo cui esso stesso sarebbe paragonabile ad un covo di delinquenti e malfattori, mettendo tutti nello stesso calderone senza distinzione di storie, fatti e circostanze.

Pertanto siamo di fronte ad un evidente strumentalizzazione politica ed elettorale. Ho appena scritto, anche in forma di autotutela, alla commissione regionale di garanzia del Pd per informarli che negli ultimi mesi non ho rinnovato la tessera al Pd. E, per evitare ulteriori accostamenti della mia persona alle vicende giudiziarie in corso, mi auto sospendo dall’attività del gruppo consiliare. 

L'arrivederci di Giuseppe Conte

Nel mezzo la decisione del presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, dalla sala Campione del Consiglio regionale di Bari, che ha ritirato i consiglieri regionali pentastellati da tutti gli incarichi in Consiglio e in Giunta, ovvero della vicepresidenza del Consiglio regionale di Cristian Casili, dell’incarico di consigliera delegata alla Cultura di Grazia Di Bari e della carica di assessore al Welfare Rosa Barone.

Conte ha affermato che, sullo sfondo delle inchieste in corso e della zona grigia del voto di scambio, “occorre fare pulizia, dando una scossa”.

"Siamo evidentemente fuori del perimetro della maggioranza ma ci adoperiamo perché insieme si possa trasformare un momento di difficoltà in una opportunità. Abbiamo preparato un articolato e pervasivo protocollo sulla legalità che vorremmo fosse condiviso dalle forze del campo progressista, perché da tempo non vogliamo essere antipolitici, ma conserviamo la volontà di investire la politica con la legalità. Vogliamo la buona politica, che non è quella del centrodestra, che sta scardinando tutti i presidi anticorruzione”.

L'ex Premier andrà a sottoporre il protocollo al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per lavorare ad un impegno comune. “Riconosco il grande lavoro fatto in maggioranza nel Welfare, nella Sanità, nella tutela dell’ambiente, tuttavia rispetto alle vicende di voto di scambio e di pratiche clientelari non si può nascondere la testa sotto la sabbia.  Vogliamo contribuire a far voltar pagina alla politica”.

I chiarimenti di Emiliano su Pisicchio

In tarda mattinata Michele Emiliano ha provato a far chiarezza sulla nomina a commissario Arti di Alfonso Pisicchio, da ieri agli arresti domiciliari: "E' stata effettuata nel dicembre scorso al solo fine di seguire il percorso legislativo con eventuali riformulazioni del disegno di legge per l’attribuzione all’Arti delle competenze aggiuntive di trasferimento tecnologico. L’incarico aveva natura temporanea, questo è il ruolo del commissario, e sarebbe seguita successivamente la nomina del direttore generale ad altra persona non appena concluso l’iter di cui sopra".

Il Governatore ha spiegato: "La nomina è stata effettuata sulla base del fatto che il prof Pisicchio aveva dato assicurazioni che le indagini a suo carico erano state chiuse con archiviazione. Nel momento in cui è stato richiesto allo stesso prof. Pisicchio di dare riscontro fattuale a queste sue assicurazioni, alla luce delle verifiche a 360° che l’amministrazione regionale sta effettuando su tutte le eventuali situazioni giudiziariamente rilevanti, lo stesso non è stato in grado di dare tali riscontri. Per questa ragione in data di ieri ho proposto alla Giunta di sostituirlo con un dirigente della Regione Puglia".

Emiliano ha annunciato l'eventuale costituzione parte civile: "La esecuzione delle misure cautelari e quanto riportato dalla stampa in merito alle accuse rivolte allo stesso e agli altri co-indagati costituiscono elementi gravissimi ed intollerabili che indurranno, ove confermati dalle indagini in corso, la Regione Puglia a costituirsi parte civile nell’eventuale processo richiedendo come sempre avvenuto il risarcimento del danno a tutte le persone che saranno condannate".

Questo principio è sempre stato applicato per tutti in passato e lo sarà anche in futuro. Si precisa che tutte le diverse indagini in questo momento in corso da parte della Procura di Bari non hanno mai riguardato l’attività istituzionale della Giunta in carica, ed anche nell’ipotesi ultima si sottolinea che è stato un dirigente regionale a dare inizio alle indagini attraverso una sua denuncia. Ciò dimostra una capacità degli uomini e delle donne della Regione Puglia di comprendere e reagire ad ogni tentativo di commettere atti illegali.

Al fine di rafforzare la capacità di vigilanza e di denuncia da parte di chiunque abbia notizie di attività illegali compiute a qualunque titolo collegate alle attività istituzionali della Regione Puglia è attivo un sistema anticorruzione conforme alle leggi nazionali che ha consentito anche in passato di scoprire, ad iniziativa della Regione Puglia, gravi reati, come le truffe in agricoltura commesse da diversi professionisti, dando modo all'Autorità giudiziaria di condannare diversi soggetti ritenuti responsabili e di ottenere i relativi risarcimenti”.

Pd Puglia chiede verifica

"Il Pd pugliese è in prima linea con i suoi militanti e amministratori nella lotta quotidiana al malaffare come testimoniano le decine di amministratori e i sindaci come quello di Peschici, Cellamare, Vieste e Bari che ricordiamo essere tuttora sotto scorta. 

Proprio per questo non possiamo fare sconti sulle incompatibilità tra i nostri rappresentanti istituzionali, il nostro codice etico e le migliaia di militanti che ogni giorno con onestà dedicano impegno e dedizione al partito democratico.

Per questo nelle prossime ore convocheremo tutti gli organismi: segreteria regionale, gruppo consiliare, direzione regionale così come abbiamo chiesto al Presidente Emiliano di convocare una riunione di maggioranza per avviare una verifica di governo e valutare il rilancio dell'azione amministrativa per un nuovo patto di fine legislatura.

Per quanto attiene alla composizione del gruppo Filippo Caracciolo si è dimesso da Capogruppo, mentre Mazzarano, che si è già autosospeso, e Maurodinoia non ne faranno più parte così come previsto dal nostro codice etico".


 

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