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Domenica, 28 Aprile 2024
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Tutti disponibili per la Provincia, Merla ci riproverebbe: “Questa volta tocca a un garganico”

Toto nomi nel centrosinistra per la candidatura alla presidenza dell'ente di Palazzo Dogana. In pole ci sarebbe d'Arienzo

“Questa volta, il Gargano vorrebbe contare di più sul tavolo. Da tempo rivendica una maggiore rappresentanza. Ecco perché il presidente della Provincia dovrebbe essere un garganico”. A pensarla così è Michele Merla, sindaco di San Marco in Lamis, che ci riproverebbe. “Qualcuno ha anche detto che è giusto che chi ci ha messo la faccia cinque anni fa, ottenendo anche - con molta modestia - un gran bel risultato, ce la rimetta e si dia una nuova opportunità. Io, essendo un uomo di partito, mi metto a disposizione e ho dato la mia disponibilità, niente di più”, conferma. Nel 2018 si è fermato al 38,8% dei voti ponderati e ha dovuto lasciare la poltrona a Nicola Gatta. I civici, all’epoca guidati da Leo Di Gioia, furono l’ago della bilancia.

Proprio dal sindaco Merla si apprende che ci sono stati dei primi incontri. “Ci siamo visti, si è avviato questo percorso che poi porterà ad una sintesi tra le varie componenti. Si aprirà un ragionamento con il M5S, con i civici e con chi vorrà essere della partita. Appena ci sarà una rosa di nomi, si cercherà di scegliere quello che potrà avere più possibilità di giocarsi la partita”. È stato riconfermato solo un anno fa e, su carta, ha ancora quattro anni davanti. La scadenza del mandato sbarra la strada, invece, a tanti sindaci di comuni che tornare anno alle urne anche nel 2024 (sono eleggibili a presidente della Provincia i sindaci il cui mandato scada non prima di diciotto mesi dalla data di svolgimento delle elezioni). A parte la territorialità e, perché no, la prossimità al capoluogo dauno, tra le ragioni che potrebbero portare a San Marco in Lamis, il sindaco introduce anche l’elemento dimensionale: “Dopo un comune grande, San Severo, e un piccolo comune, Candela, adesso credo sia giusto e opportuno che tocchi a un comune medio, tra i 10 e 15mila abitanti”

Non ne fa una questione territoriale il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti: “La questione geografica non c’entra. Si tratta di riuscire a trovare una quadra: deve essere una persona che metta d’accordo tutti”. È disposto anche a farsi 200 chilometri, andata e ritorno, forse il più penalizzato di tutti i possibili candidati. “Se ci dovesse essere un’unione di intenti, perché no”. Uomo di Raffaele Piemontese, il vice presidente della Regione Puglia, è per questo considerato tra i favoriti: “Di solito quelli papabili li bruciano sempre, è meglio non esserlo”, sorride.

Ma in pole, in questo momento, ci sarebbe il sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo d’Arienzo, anche lui fedelissimo di Piemontese. Disponibile qualora ci fosse convergenza su di lui anche il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito, che però non intende sgomitare.

Si attende di capire quale sia il perimetro del centrosinistra. All’indomani del rinnovo del Consiglio provinciale, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Articolo Uno e civici di Emiliano, dopo l’exploit della lista ‘Insieme per la Capitanata’, si dicevano pronti a scegliere collegialmente il candidato alla presidenza, “anche, e soprattutto, al fine di segnare una netta discontinuità rispetto alla situazione attuale”. Ma sono passati otto mesi, con le elezioni politiche di mezzo, e quel percorso si è interrotto alle dichiarazioni di intenti. I Cinquestelle non hanno incontrato nessuno finora e aspettano le indicazione del loro leader Giuseppe Conte: “Il Movimento 5 Stelle è in attesa della sua strutturazione territoriale, della nomina dei referenti e delle indicazioni per quanto concerne le future alleanze in campo provinciale e comunale”, fa sapere l’europarlamentare Mario Furore.

I civici di Rosario Cusmai non si sbilanciano sulle alleanze. Il sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta, in prima linea alle Provinciali di gennaio, risponde presente. “Essendo stato sollecitato da molti colleghi, amministratori, amici, sindaci, ho detto chiaramente che do la mia disponibilità se c’è la possibilità di lavorare bene e di cambiare le sorti di questa Provincia che va nettamente rivoluzionata. La mia è una disponibilità sui temi, sui programmi e sulla possibilità di lavorare seriamente, perché già i sindaci sono in difficoltà per definizione. Io sono lusingato dall’apprezzamento dei miei colleghi, ho dato la mia disponibilità a determinate condizioni. Adesso vedremo che cosa succede”.

Non si sbottona sulla coalizione. “Noi siamo civici, questa è una prima considerazione, poi è chiaro che sui programmi si costruirà tutto, se ci sono le condizioni. Ci riuniremo, tutti i sindaci, tutti coloro che ritengono opportuno intraprendere una determinata strada, anche a livello territoriale, per esempio con i Monti Dauni. Vediamo se abbiamo tutti le medesime idee. Io, nel frattempo, ho ringraziato coloro che mi hanno sollecitato per dare la mia disponibilità, poi vediamo se la possiamo concretizzare e in quale modo. Speriamo nel miglior modo possibile”.

Nessun veto persino su Nicola Gatta: “Non ne faccio mai una questione di persone, ma di quello che vogliamo fare. Quindi, se il territorio dovesse essere d’accordo, per un qualsiasi nome non ho difficoltà, sono da sempre una persona di squadra. Amo dire: 'mi propongo, non impongo'. Ma questa volta non mi sono proposto, mi hanno sollecitato e io ho dato la mia disponibilità”.

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