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Alta capacità Foggia–Caserta, lavori fermi al palo. Lonigro: "E' tempo di agire"

Per il presidente della prima commissione del Consiglio regionale "bisogna mettere da parte i personalismi e fare sistema, difendendo le potenzialità dello sviluppo economico e sociale del territorio"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

“Altro che alta capacità sulla Foggia-Caserta, i lavori sono bloccati e non arrivano nemmeno ad Eboli, sono fermi a Cervaro”. È il commento amaro del presidente della prima commissione del Consiglio regionale  Pino Lonigro. "Le opere sulla tratta Bovino-Cervaro risultano interrotti e i lavoratori sono attualmente senza occupazione. I problemi per la realizzazione di questa importante opera sembrano non finire mai – continua Lonigro  - è una storia senza fine, che va a danno degli operai impegnati e dell’intera comunità dauna, che aspetta da tempo la costruzione di questa infrastruttura strategica".

Qualche mese fa la ditta appaltatrice (Rabbiosi spa) non riusciva a pagare gli stipendi perché l’appaltante Italfer (gruppo Ferrovie) non corrispondeva le somme maturate. La Rabbiosi, già in amministrazione straordinaria, si trova in una situazione di crisi  economica, tanto da aver dovuto fare ricorso alla cassa integrazione. “In mezzo vi sono purtroppo i lavoratori, 24 dei quali della Capitanata, attualmente senza lavoro”, sottolinea il presidente Lonigro.

I lavori sulla tratta tra Bovino-Cervaro, una volta ultimati, renderanno possibile il traffico ferroviario di alta capacità da Lecce a Roma, attraverso il nodo strategico di Foggia. “Per questo debbono riprendere immediatamente – dichiara ancora Lonigro - perché la realizzazione è strategica e determinante per l’economia e la crescita dell’intera Capitanata. Per questo chiedo un intervento sinergico di tutte le istituzioni e mi rivolgo in particolare agli assessori regionali ai trasporti e al lavoro Giannini e Caroli, nonché a tutti gli Enti locali perché vogliano affrontare insieme il problema e interpellare i vertici dell’ente ferroviario per porvi rimedio".

Per Lonigro, “è il momento di mettere da parte i personalismi e fare sistema, per difendere le potenzialità dello sviluppo economico e sociale dei nostri territori e delle nostre comunità, obbligando tutti gli organi preposti, a partire dal Governo Nazionale e a RFI, a porre fine ai giochi di prestigio. L’opera va ultimata, non deve restare una incompiuta”.
 

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