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Aeroporti di Puglia, Nuovo Ordine Nazionale: "Oltre al danno, la beffa"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Oltre al danno anche la beffa. Questo signore dovrebbe pensare a rendere funzionale l'aeroporto di Foggia, dovrebbe presentare una documentazione impeccabile, in quanto è responsabile dell'esito delle pratiche relative al VIA - che sono state consegnate incomplete - e invece non si sente minimamente toccato dal problema sollevato a Roma. La sua azienda, da lui diretta, detiene l'amministrazione del Gino Lisa da 13 anni senza che nulla di sostanziale sia stato modificato a vantaggio dell'aeroscalo.

Ora si rischia la perdita di 14 milioni di euro, provenienti dai finanziamenti europei, a causa della incompetenza del suo staff, e viene fino a Foggia per dirci che il problema del Gino Lisa non è primario perché occorrerebbe rivedere tutte le infrastrutture del Gargano (strade e quant'altro). Ci viene a dire che è contento di aver ricevuto una "sospensione" piuttosto che un parere negativo. Siamo arrivati alla frutta. Lo scarica barile come sempre è lo sport preferito da quelle persone e/o enti che si trovano a fare i conti con la propria incapacità.

Il sig. Franchini è venuto a Foggia per "imparare" dai signori che lo hanno convocato. Ma nessuno di questi può e deve insegnare al sig. Franchini come deve essere svolto il suo lavoro. Piuttosto è quest'ultimo che dovrebbe dire ai signori che lo hanno invitato perché e come mai la pratica relativa al VIA ha subito una sospensione visto che è stata vista e rivista un numero infinito di volte e visto che vi era la presenza costante del comitato Gino Lisa, oltre che del Municipio di Foggia sul progetto che doveva sbloccare lavori e finanziamenti.

Non ci si venga a raccontare la storiella che è meglio prendere un pugno in faccia che un colpo di pistola alla tempia perché questi sono discorsi privi di qualsiasi base intellettuale. In realtà non doveva esistere nessun blocco o sospensione, ma un via libera (green light - come ha detto lui stesso) al documento. Invece siamo fermi al palo, come da 13 anni a questa parte. Discorsi da dietrologia, poi, su come sia stato costruito il Gino Lisa nel periodo del Giubileo.

Sono passati decenni da quel periodo ed il fatto che l'aeroporto non sia ancora in condizioni di poter fare decollare aerei con un maggiore numero di passeggeri non è certo da imputare a come fu costruito ma, piuttosto, a come non è stato ammodernato, modificato, messo a norma, ristrutturato dopo 13 anni, dico 13 anni, di gestione da parte di Aeroporti di Puglia. In tutto questo si denota una doppia valenza nella società che gestisce gli aeroporti pugliesi.

Vuole essere la fautrice e organizzatrice delle strutture e dei progetti, vuole acquisire i proventi dalla funzionalità degli aeroporti, ma non vuole prendersi l'onere delle responsabilità su errori, omissioni e disattenzioni compiuti. Un'incredibile doppia valenza, distaccata l'una dall'altra, per prendersi i meriti e lasciare al passato gli errori di oggi. E' chiaro che, con l'andare del tempo e con ciò che si è verificato anche in questo ultimo periodo, è sempre più lampante l'interesse politico barese all'interno della questione Gino Lisa.

Un interesse che va contro corrente a quello della città di Foggia, perché e' inammissibile che un azienda, posta ad esclusivo interesse delle strutture aeroportuali pugliesi, per le quali dovrebbe adoperarsi ai fini migliorativi e di ampliamento , si perde nella sciatteria della sbadataggine. Il sig. Franchini dovrebbe riconoscere i propri errori e dare le dimissioni, lasciando il proprio posto a qualcuno che sappia presentare una documentazione completa, funzionale e produttiva sia per la regione pugliese che per la città di Foggia.

E che sia, soprattutto, distaccato dagli interesse della politica barese che non ha mai visto di buon occhio l'apertura del Gino Lisa. La concorrenza sarebbe tale da far rischiare un default alle casse di Bari Palese. E questo lo sa Franchini, lo sa Vendola, lo sa Leo Di Gioia, e lo sanno molti altri che hanno remato contro da sempre. Forse sarebbe il caso di cambiare tattica nelle rimostranze più che giustificate dei comitati e dei cittadini. Le chiacchiere con chi ha il potere politici ed economico dalla propria parte servono a poco, occorrono i fatti.

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