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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia Lesina

Trophyc, nel progetto che studia il temutissimo granchio blu c'è la ricercatrice Lucrezia Cilenti

La biologa e ricercatrice della sede Cnr Ispa di Foggia studia da anni la popolazione di granchio blu di Lesina, una delle più abbondanti e stabili dei mari del Mediterraneo

C'è anche Lucrezia Cilenti tra le ricercatrici di Trophyc, il progetto partito dalla sede Ecotekne dell'Università del Salento che studia il granchio blu Callinectes sapidus e coinvolge 12 paesi dell'area Mediterranea. L'iniziativa è finanziata dal ministero dell’Università e della Ricerca. 

La biologa e ricercatrice della sede Cnr Ispa di Foggia, studia da anni la popolazione di granchio blu di Lesina, una delle più abbondanti e stabili dei mari del Mediterraneo. "Ci aspettiamo di raccogliere informazioni da oltre 30 siti mediterranei e di dare un significativo contributo alla conoscenza ecologica di questa specie che sta minacciando l’economia del comparto pesca oltre che la biodiversità e quindi la conservazione degli habitat già stressati dall’emergenza climatica".

La ricerca coinvolgerà un network esteso di collaborazione tra università, enti di ricerca e agenzie di monitoraggio ambientale di varie regioni italiane e vari Paesi mediterranei - Egitto, Turchia, Libano, Grecia, Libia, Tunisia, Marocco, Albania, Croazia, Francia, Spagna - che hanno manifestato interesse al progetto, rendendosi disponibili a collaborare tramite invio di informazioni relative al contesto ecologico locale e di esemplari di Callinectes sapidus raccolti in loco per successive analisi presso i laboratori coinvolti nel progetto

Dal team di ricerca spiegano: "Sulla voracità, elevata capacità di dispersione e di riproduzione di questo granchio americano si è molto sentito parlare nel corso dell’estate 2023, in realtà queste caratteristiche del granchio blu sono conosciute solo per poche popolazioni mediterranee, ma a scala di bacino la situazione è molto più complessa e articolata".

Afferma il docente Giorgio Mancinelli dell’Università del Salento, uno dei maggiori esperti europei di questa specie e coordinatore del progetto: "Il granchio blu si è ormai diffuso in tutto il Mediterraneo e nelle acque del Sud Europa, ma ancora non sappiamo quali siano i suoi effettivi impatti sulle catene trofiche nei diversi siti che ha saputo colonizzare".

La professoressa Salvatrice Vizzini, docente del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare dell’Università di Palermo ed esperta di ecologia trofica che condurrà nel laboratorio di Ecologia Isotopica dell’Università di Palermo analisi sui campioni di Callinectes sapidus provenienti dal network di collaboratori, dichiara: "Le analisi contribuiranno alla comprensione delle strategie alimentari e del ruolo trofico del granchio blu nel bacino mediterraneo, informazioni indispensabili per la valutazione dell’impatto della specie sugli ecosistemi invasi".

Osserva Agnese Marchini dell’Università di Pavia, esperta di specie aliene marine, e quarto componente del team. "Questo dato, combinato alle informazioni sui contesti locali che raccoglieremo tramite questionari, ci consentirà di fare una stima più accurata e realistica del rischio ecologico e socio-economico che il granchio blu esercita nel Mediterraneo".

"Trophyc vuole fornire dati scientifici strutturati al fine di individuare su base conoscitiva le strategie migliori per una gestione sostenibile degli habitat e della risorsa, valutando sia i rischi sia le eventuali opportunità. Dati e risultati del progetto verranno quindi resi disponibili sulla piattaforma online Lifewatch, offrendo un supporto decisionale al controllo del granchio blu. Anche la Fao, Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura ha espresso interesse per i risultati scientifici del progetto", concludono dal team di ricerca.

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