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Economia San Giovanni Rotondo

'Coprifuoco' di Halloween a San Giovanni Rotondo, protestano i commercianti: "Ordinanza oltremodo restrittiva"

I titolari di esercizi pubblici contestano la chiusura all'una nella notte tra il 31 ottobre e l'1 novembre imposta dal sindaco. Sostengono che il provvedimento sia in contrasto con le disposizioni nazionali

Protestano i titolari dei pubblici esercizi di San Giovanni Rotondo, che contestano l'ordinanza numero 98 firmata il 29 ottobre dal sindaco Michele Crisetti, che decreta la chiusura dei locali all'una nella notte tra il 31 ottobre e l'1 novembre, in occasione dei festeggiamenti di Halloween.

Il presidente dell'associazione commercianti, Damiano Fiore, chiede di conoscere le ragioni di quella che definisce una "ordinanza oltremodo restrittiva": "Nella premessa, il sindaco richiama lo stato di emergenza in vigore fino al 31 dicembre, valutando la situazione sanitaria non propriamente critica. Con lo stesso atto, menziona espressamente tutti i pubblici esercizi che, in occasione della festa di Halloween, hanno organizzato eventi di intrattenimento per invogliare gli avventori dei paesi limitrofi a partecipare. Tuttavia, il Governo, con decreto n. 241 dell'8 ottobre 2021, disponeva le aperture di attività culturali, sportive e di intrattenimento musicale e danzante dando disposizioni restrittive ben precise".

Il presidente dell'associazione dei commercianti si domanda, allora, perché il sindaco non abbia seguito le disposizioni nazionali. "Come capita spesso, i commercianti si sentono abbandonati da questa amministrazione", lamenta il presidente che rispolvera anche gli impegni elettorali. "Anche la tassazione nel comune di San Giovanni Rotondo ha raggiunto livelli record, portandoci tra i comuni più tassati d'Italia. Pure su questo, in vari incontri, sempre lo stesso sindaco aveva preso impegni per risolvere questa situazione. I nostri microsistemi produttivi sono già stati colpiti da questa pandemia e, in molti casi, hanno dovuto chiudere i battenti. Il sindaco, in modo autonomo e senza consultare le associazioni di categoria, ha emanato un'ordinanza che colpisce gravemente e inspiegabilmente una parte fondamentale del tessuto produttivo cittadino. La distanza di pensiero tra questa amministrazione e la forza imprenditoriale della città - conclude Damiano Fiore - è divenuta ormai siderale".

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