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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Orta Nova

Omicidio Filomena Bruno, parti civili invocano l'ergastolo: "Aghilar voleva sterminare tutta la famiglia"

Questa mattina, in Corte d'Assise, la parola è passata al legale di parte civile, Michele Sodrio, che ha rinnovato la richiesta di massima pena per l'imputato. La prossima udienza è prevista il prossimo 27 gennaio, con la discussione della difesa; successivamente è atteso il verdetto

Ancora una richiesta di ergastolo per Cristoforo Aghilar, il 37enne di Orta Nova, a processo in Corte d'Assise a Foggia (presidente Mario Talani) per l'omicidio della 58enne Filomena Bruno, avvenuto nel pomeriggio del 28 ottobre del 2019. Il processo è ormai alle battute finali: dopo la requisitoria della pm Rosa Pensa, questa mattina la parola è passata al patrone delle parti civili (figli, madre e fratello della Bruno), l’avvocato Michele Sodrio.

Il legale ha insistito nella richiesta di ergastolo per l'imputato - come già richiesto dalla pubblica accusa - spiegando a sua volta perchè esistono sia la premeditazione che lo stalking. Sodrio ha sostenuto che Aghilar era ossessionato dalla volontà di sterminare tutta la famiglia della sua ex convivente, figlia della vittima, e per questo motivo era tornato dalla Germania più di un mese prima, preannunciando le sue intenzioni con messaggi whatsapp sia scritti che vocali, tutti acquisiti dalla Corte durante il dibattimento.

L'avvocato Sodrio ha mostrato in aula le foto del pugnale da sub, ancora sporco del sangue della vittima, utilizzato da Aghilar per commettere l’omicidio. Ha ricordato i numerosi colpi mortali inferti alla vittima, tutti diretti in parti del corpo considerate vitali, a dimostrazione della chiara volontà di uccidere. Il fatto che quell'arma sia stata rinvenuta dall'imputato all'interno dell'appartamento della vittima e non portato con sé da fuori, ha sostenuto Sodrio, non esclude la premeditazione e si è rifatto ai precedenti della Cassazione per sostenere questa tesi.

Sempre il difensore delle parti civili ha ripercorso le settimane di terrore e angoscia che avevano vissuto Filomena Bruno e tutti i suoi familiari (i due figli maggiori erano fuggiti da Orta Nova proprio per paura di Aghilar), accusando apertamente i carabinieri di non avere adottato tutte le misure di sicurezza previste dalla legge del cosiddetto ‘Codice rosso’. Secondo Sodrio, quanto meno dopo il tentato omicidio nella serata del 26 ottobre 2019, la povera Filomena doveva essere trasferita in un casa-famiglia, in attesa che l'assassino fosse catturato.

Sul punto, Sodrio ha ricordato che ha fatto causa ai Ministeri della Difesa e degli Interni, in quanto autorità da cui dipende l'arma dei carabinieri, chiedendo un risarcimento milionario per la morte di Filomena Bruno.

La causa è in corso presso il Tribunale di Bari, competente per legge quando vengono citate delle amministrazioni statali centrali. La prossima udienza è prevista il prossimo 27 gennaio, quando sarà data la parola al difensore dell’imputato; successivamente è atteso il verdetto.

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