rotate-mobile
Cronaca Manfredonia

Operaio morto schiacciato da lastra di cemento: rinviati a giudizio l'ex sindaco Rotice e altre tre persone

Per il fatto, avvenuto il 9 agosto del 2021, la gup del Tribunale di Foggia, Margherita Grippo, ha disposto il rinvio a giudizio per quattro persone, tra cui l’imprenditore ed ex sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice

Al via il processo per la morte di Alessandro Rosciano, operaio di 47 anni schiacciato da un pannello in cemento armato all’interno di un cantiere in ‘Contrada Le Matine’, a San Giovanni Rotondo. Per il fatto, avvenuto il 9 agosto del 2021, la gup del Tribunale di Foggia, Margherita Grippo, ha disposto il rinvio a giudizio per quattro persone, tra cui l’imprenditore ed ex sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice.

L’ex primo cittadino, difeso dagli avvocati Gianluca Ursitti e Gaetano Prencipe, è imputato in qualità di legale rappresentante della ditta ‘Gianni Rotice srl a socio unico’, appaltatrice dei lavori relativi all’opera idraulica di utilizzazione delle acque reflue e razionalizzazione delle aree irrigue del Comune di San Giovanni Rotondo, commissionata dal Consorzio di Bonifica Montana del Gargano.

Nell’ambito del procedimento penale, sono indagate altre tre persone, vale a dire il coordinatore per l’esecuzione dei lavori, il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione esterno della ditta, e l’addetto alla conduzione dell’escavatore cingolato.

In quanto datore di lavoro dell’operaio deceduto, si legge nel documento, l’ingegnere Rotice, stando alla richiesta formulata dal pubblico ministero, è chiamato a rispondere in merito alla formazione e all’informazione sui rischi derivanti dall’uso di macchinari e attrezzature; per le lacune riscontrate all’interno del Piano Operativo di Sicurezza relative alla valutazione dei rischi particolari derivanti dall’esecuzione dei lavori di carico, scarico e montaggio in opera dei pannelli prefabbricati in cemento armato; e per la mancata attuazione di quanto previsto dallo stesso piano in relazione alla presenza degli addetti di primo soccorso e, soprattutto, alla presenza del capo cantiere.

Nel procedimento, si sono costituite parti civili i familiari dell’uomo - madre, padre e sorella - rappresentati dall’avvocato Pierpaolo Fischetti: “Occorre chiamare le cose con il loro nome”, spiega il legale. “Quello del povero Alessandro, che oggi avrebbe compiuto 50 anni, è un omicidio. Le dinamiche, la successione logica degli eventi e le varie risultanze investigative sono chiare e purtroppo nulla è valso a fermare questa strage infinita. La famiglia adesso attende una risposta definitiva sul perché di questa tragedia”, conclude.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Operaio morto schiacciato da lastra di cemento: rinviati a giudizio l'ex sindaco Rotice e altre tre persone

FoggiaToday è in caricamento