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Martedì, 30 Aprile 2024
Incidenti stradali

Antonio Pio senza giustizia, il processo rinviato 13 volte in 5 anni. "Non potete capire il dolore di una madre"

L'appello a pochi giorni dall'ennesima udienza fissata: "Chiedo ed auspico che la causa sia discussa e decisa”

Dopo 13 udienze rinviate per i motivi più disparati, Rosa Viggiano è stanca e sfiduciata. Da troppo tempo attende che sia fatta giustizia per la morte del figlio, il 25enne Antonio Pio Di Bari.

Il giovane, lo ricordiamo, è deceduto in seguito ad un incidente stradale, avvenuto la sera del 7 settembre 2017, in via San Severo, alla periferia di Foggia.

Per il fatto, è stato avviato un procedimento penale a carico di un uomo, accusato del reato di omicidio stradale perché - come si legge nel capo di imputazione - “mentre percorreva via San Severo in direzione di marcia Statale 16 alla guida dell'autovettura Alfa Romeo Mito, sorpassando tre veicoli che lo precedevano senza mai rientrare nella propizia corsia di marcia, con colpa specifica, giunto all'altezza del chilometro 1, non riusciva ad evitare la collisione con il motociclo Yamaha X-Max”, provocando la morte del 25enne.

La macchina della giustizia si era messa regolarmente in moto, ricorda la donna, che ha voluto erigere un monumento a tutte le vittime della strada. Il 4 aprile del 2018, infatti, è stata celebrata l’udienza preliminare dinanzi al gup, che dispose il rinvio a giudizio dell’imputato; nel corso del dibattimento è stata espletata l’attività istruttoria, nel corso del quale si sono avvicendati diversi magistrati. Poi qualcosa si è inceppato. E le 13 udienze che sono seguite nei cinque anni a seguire - precisamente quelle calendarizzate nei giorni 22.12. 2022; 18.11.22; 5.05.22; 20.01.22: 6.10.22; 25.03.21: 1.10.2020; 5.03.2020; 12.12.2019; 28.02.2019; 13.06.2019: 8.10.2018; 28.05.2018 – sono state di mero rinvio, ovvero senza alcuna attività istruttoria.

“Più volte mi sono rivolta alla stampa locale, auspicando nella fine del primo grado del processo, temendo anche in una prescrizione del reato”, spiega la signora Viggiano. “Forse non si può comprendere il dolore di una madre che chiede giustizia. Vorrei semplicemente che il processo giunga al termine. Per questo - conclude - chiedo ed auspico che alla prossima udienza la causa sia discussa e decisa”.

Il caso verrà chiamato dinanzi al giudice il prossimo venerdì 17 febbraio. Rosa intanto continua ad chiedere giustizia per suo figlio. E’ stanca e sfiduciata, è vero, ma in fondo, ci spera ancora.

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