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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Morte Marco Ferrazzano: in aula un testimone delle presunte condotte bullizzanti

Il processo proseguirà a giugno, quando verranno ascoltati gli agenti di polizia che hanno condotto le indagini e la psicologa che seguiva Marco nei momenti più difficili.

Riprende il processo relativo alla morte di Marco Ferrazzano, il giovane foggiano forse spinto al suicidio per le pesanti condotte bullizzanti subite, la cui portata era stata amplificata attraverso i social.

Questa mattina, in aula, dinanzi alla giudice Cecilia Massarelli, sono stati ascoltati due testi, uno dei quali ritenuto testimone oculare delle condotte bullizzanti subite da Marco e da un altro ragazzo, in zona San Ciro. I due hanno risposto alle domande del pm Alessio Marangelli, delle difese e dell'avvocato di parte civile (avv. Pio Giorgio di Leo, che segue il caso con il collega Antonio Cozza); dichiarazioni che hanno ricalcato quanto già dichiarato agli inquirenti nel corso delle indagini.

Il processo proseguirà a giugno, quando verranno ascoltati gli agenti di polizia che hanno condotto le indagini e la psicologa che seguiva Marco nei momenti più difficili. La vicenda vede cinque imputati nel procedimento: si tratta di ragazzi di età compresa tra i 21 e i 24 anni; una sesta persona, invece, ha chiesto e ottenuto il patteggiamento in fase di udienza preliminare (1 anno di reclusione e 600 euro di multa rispondendo del solo reato di truffa per la sottrazione di un telefonino).

Gli imputati rispondono, a vario titolo, di reati che vanno dagli atti persecutori aggravati al cyber-bullismo, dalla truffa alla diffamazione. 

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